2020-10-07
La maggioranza rischia di saltare sulla Nadef
Roberto Gualtieri (Getty images)
Mancheranno troppi parlamentari a causa delle quarantene fiduciarie. Si cerca di imporre il voto da remoto, ma la fronda grillina frena. Nel testo niente saldi netti: bisogna capire se l'Ue ci darà 14 miliardi di anticipo, altrimenti manovra recessiva e solo tasse.La nota di aggiornamento al documento di economia e finanza esce dal cdm notturno quasi del tutto compilata. Nel quasi sta però la sostanza. I saldi netti per il 2021 non sono stati ancora definiti. Pochi asterischi che fanno la differenza e che rendono la Nadef un guscio ancora tutto da riempire. Con il problema che a colmare i vuoti e quindi a inserire i numeri veri sarà l'Europa. Non a caso il 15 ottobre, quando il governo invierà a Bruxelles il testo del documento programmatico di bilancio, sarà allegato il Recovery plan, cioè tutti i progetti che il Paese vuole mettere in campo per utilizzare i prestiti del Recovery fund. La colonna portante della manovra starà tutta qui: negli anticipi di spesa che forse l'Ue concederà ai singoli Paesi.La necessità del governo sta nel buttare in là la palla. E cercare di giustificare alcune voci di difficile comprensione. Per la sanità pochissimi fondi. Ancora meno per quanto riguarda la cassaintegrazione e in generale gli ammortizzatori sul lavoro. Anche se a parole il ministro Roberto Gualtieri insiste nel descrivere una svolta storica, sembra di essere alla presenza delle solite promesse. «Un cambio di passo per il rilancio del Paese e un patto sociale con i cittadini che premi la fedeltà fiscale e contributiva delle imprese e dei lavoratori con un taglio delle tasse in tre anni», ha detto Gualtieri, sintetizzando la strategia attorno «all'offerta dal Recovery fund, grazie al quale il governo potrà mettere in campo un'espansione di bilancio da 36 miliardi il prossimo anno, di cui circa 22 in deficit e 14 miliardi di risorse Ue, accompagnata da un sentiero credibile di discesa del debito». Se fosse tutto così semplice avremmo risolto almeno un pezzo dei nostri problemi. I 14 miliardi dei fondi Ue sarebbero l'anticipo che invece è solo una scritta sulla sabbia. Mentre gli altri 22 miliardi di deficit sono collegati a una sorta di partita di giro che rischia di diventare una ghigliottina. La sostenibilità delle spese si giustificherà con le maggiori entrate originate dalla rimessa in circolo dell'economia. Solo che, come è stato in passato con il contrasto all'evasione, gli obiettivi se non raggiunti saranno coperti da ulteriori imposte. «Arriverà un nuovo fondo per il taglio delle tasse con un meccanismo diverso rispetto al fondo per la riduzione della pressione fiscale già esistente», si legge. Il fondo sarà alimentato «con i proventi delle maggiori entrate legate all'aumento della compliance fiscale che verranno successivamente restituiti, in tutto o in parte, ai contribuenti sotto forma di riduzione del prelievo». Ne consegue che se si inceppa una sola delle rotelline dell'ingranaggio la manovra 2021 per stare in piedi si tramuterà in uno schema recessivo e non certo espansivo. A fare da granello di sabbia non sarà soltanto il Covid, ma anche gli effetti totalmente sottostimati della crisi economica. Nonostante Gualtieri si sia vantato del basso tasso di disoccupazione (rispetto agli altri Paesi Ue) non si può non notare che in Italia è stato proibito licenziare e che l'idea è spostare il divieto ancora più in là nel tempo. Quando si toglierà il tappo nel 2021 ci sarà un'ondata di licenziamenti che porteranno un calo dei consumi interni. L'ottimismo che trapela dal documento del Nadef è chiaramente eccessivo e serve a tergiversare in attesa delle scelte Ue. Anche per questo le tensioni nella maggioranza diventano palpabili. Nella riunione dei capigruppo ieri sera si è consumata una rottura. Per via delle quarantene fiduciarie la settimana prossima non ci sarà il numero di deputati necessario per approvare la Nadef. Si è così pensato di estendere a tutti la possibilità di votare da remoto. La proposta arriva dal Pd, ma non è detto che dentro i 5 stelle ci sia un allineamento. La mediazione tra le parti porterebbe a considerare gli assenti in missione, cosa che faciliterebbe il raggiungimento del numero legale per le votazioni ordinarie, ma non per quelle in cui occorre la maggioranza assoluta dei componenti, cioè 316. Oltre alla Nadef la prossima settimana si vota la riforma costituzionale del voto ai diciottenni, per la quale occorre la maggioranza assoluta e il quorum dei due terzi per evitare il referendum.Il rischio è far slittare l'ok e quindi l'invio del documento programmatico di bilancio. Creando un effetto valanga su tutti gli impegni della Camera e del Senato. Serve a poco la rassicurazione inviata ai mercati esteri. «Lo Stato italiano non ha nessun tipo di problema di liquidità, ha pieno accesso ai mercati e dispone di tutte le risorse necessarie». «Siamo ai minimi dello spread», ha osservato Gualtieri, «non scontiamo una riduzione ulteriore ma pensiamo che ci potrà essere e se ci sarà avremo spazi ulteriori di finanza pubblica nel corso degli anni». La realtà è che l'Italia resta ancora una Repubblica parlamentare e se Camera e Senato si frammentano senza una maggioranza si rischia l'esercizio provvisorio. Il che sarebbe una prospettiva drammatica perché ci lascerebbe esposti a tutti gli effetti collaterali del Covid.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz (Ansa)
Ursula von der Leyen (Ansa)
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L’area tra Varese, Como e Canton Ticino punta a diventare un laboratorio europeo di eccellenza per innovazione, finanza, sviluppo sostenibile e legalità. Il progetto, promosso dall’associazione Concretamente con Fabio Lunghi e Roberto Andreoli, prevede un bond trans-frontaliero per finanziare infrastrutture e sostenere un ecosistema imprenditoriale innovativo. La Banca Europea per gli Investimenti potrebbe giocare un ruolo chiave, rendendo l’iniziativa un modello replicabile in altre regioni d’Europa.