2019-02-02
La sfida nelle partecipate pubbliche si misura con le nomine in Cariplo
True
In primavera ci sarà solo un assaggio della grande rivoluzione ai vertici delle partecipate del prossimo anno. L' attenzione sui destini di Fondazione Cariplo e la presidenza del consiglio di amministrazione di Intesa San Paolo: Gian Maria Gros Pietro potrebbe vedere un successore straniero: la scelta cambierebbe anche le logiche negli equilibri delle poltrone di Stato.Dietro alle incomprensioni sulla nomina del nuovo presidente di Consob, in attesa del sostituto di Tito Boeri all'Inps, c'è in realtà una partita molto più importante su cui il governo gialloblu di Giuseppe Conte si interroga da mesi: la tornata di nomine nelle aziende partecipate del 2020. Manca più di un anno, ma in realtà l'argomento sulla rivoluzione dei vertici di Eni, Leonardo, Enel, Poste e Terna è all'ordine del giorno, appeso agli umori altalenanti dell'esecutivo con le voci mai confermate di una crisi prima o dopo le elezioni europee del 26 maggio. Ma soprattutto è una partita che si interseca con i destini imminenti di Fondazione Cariplo, azionista di Cassa depositi e prestiti, e quelli di Intesa San Paolo, banca di sistema in Italia. D'altra parte il mondo delle aziende di Stato è molto cambiato negli ultimi dieci anni, con l'entrata dei fondi esteri, con partecipazioni rilevanti in Eni come in Leonardo Nel frattempo tra pochi mesi andranno in scadenza i vertici di Snam, Fincantieri, Ice e Simest. Tra le tre quella che più interessa gli addetti ai lavori è la prima, la nostra azienda specializzata in gas, dove il presidente è Andrea Malacarne e l'amministratore delegato è Marco Alverà. A palazzo Chigi c'è chi sostiene che potrebbero essere entrambi riconfermati, ma è noto come il secondo, ex Eni, possa essere un candidato naturale per prendere il posto di Claudio Descalzi il prossimo anno alla plancia di comando del cane a sei zampe. Dalle parti dei 5 Stelle invece, per un posto così importante, si continua a fare invece il nome di Francesco Starace, attuale amministratore delegato di Enel, che potrebbe rappresentare l'uomo di una possibile fusione tra i due colossi dell'energia. Certo manca ancora un anno, ma tra lobbisti e consiglieri non si parla d'altro, anche perché la partita delle nomine nelle aziende pubbliche è sempre stata fondamentale, come per la caduta del governo di Enrico Letta nel 2013: l'arrivo di Matteo Renzi nel 2014 permise all'ex Rottamatore fiorentino di occupare con i suoi uomini tutte le caselle. Non a caso nei consigli di amministrazione sono inseriti ancora uomini vicini al giglio magico renziano. Di sicuro l'attuale amministratore delegato di Poste Matteo Del Fante, considerato vicino a Renzi ma anche un manager capace e indipendente, va verso una possibile riconferma nel 2020, anche dopo l'impegno sull'attuazione del reddito di cittadinanza voluto dai grillini. Per Descalzi, anche lui in ottimi rapporti con l'attuale esecutivo, capace di portare a casa appalti importanti in Emirati Arabi Uniti e Egitto, continua a pesare il processo sul giacimento Opl-245 in Nigeria. In parlamento sono in pochi a scommettere su un governo di Giuseppe Conte ancora in piedi tra un anno, ma non è detto che invece 5 Stelle e Lega non riescano a durare a lungo, in modo da rivoluzionare l'universo delle partecipate statali e magari permettere a questo parlamento di eleggere il nuovo presidente della Repubblica nel 2022. Oltre a qualche incarico in scadenza durante questa primavera, c'è anche Giuseppe Bono in Fincantieri verso una riconferma, a fare da apripista alla stagione delle nomine saranno i cambi di vertice di posizioni apicali nel nostro sistema bancario. Se Giuseppe Guzzetti ha scelto Francesco Profumo come nuovo presidente di Acri, l'organizzazione che rappresenta le Casse di Risparmio e le Fondazioni bancarie, non c'è ancora un nome per Fondazione Cariplo. Si parla diffusamente dell'ex sindaco di Milano Letizia Moratti, un nome gradito all'attuale presidente Guzzetti, ma nelle scorse settimane era circolato anche il nome dell'attuale sottosegretario alla presidenza del consiglio Giancarlo Giorgetti. Non solo. Oltre a Fondazione Cariplo è in scadenza il presidente del consiglio di amministrazione di Intesa San Paolo, istituto di credito tra i più importanti in Italia. A quanto pare Gian Maria Gros Pietro potrebbe essere riconfermato, ma circola anche la suggestione di un presidente straniero. Di fondo il 2019 sarà un anno di cambiamento per il sistema economico del nostro Paese. Lascerà Guzzetti, come detto, ma anche Giovanni Bazoli, storico presidente sempre di Intesa San Paolo. Trovare i due sostituti non sarà facile, forse ancora più difficile di trovare il presidente Consob. Di sicuro le due nomine, sia per Intesa sia per Fondazione Cariplo, azionista di Cassa depositi e prestiti che è a sua volta azionista di diverse partecipate, potrebbero cambiare il sistema economico in Italia.