2022-10-11
La Germania paga le fatture a famiglie e Pmi
Il governo si farà carico della rata di dicembre, poi misure calmierate. Mistero sull’ipotesi bond comunitari.A Berlino, a dicembre, i regali non arriveranno solo da Babbo Natale, ma anche dal governo tedesco. Se tutto andrà come deve, infatti, all’interno del piano tedesco per contrastare il caro bollette ci saranno anche cinque miliardi di sussidi che serviranno a pagare, una tantum, i conti energetici del gas per famiglie e imprese a dicembre.Il programma contro il caro energia pensato dopo trentacinque ore di consultazioni dalla Gaspreiskommission, la Commissione per il prezzo del gas, e che ora il governo Scholz dovrà decidere se adottare, sarà caratterizzato da due diversi momenti. L’obiettivo del gruppo di esperti nominato dal governo propone un sistema bifase per distribuire fino a 200 miliardi di euro di sussidi. Come spiega l’agenzia di stampa tedesca Dpa, la Commissione teutonica per il prezzo del gas ha reso noto che proporrà pagamenti una tantum ai clienti del gas naturale equivalenti a una singola bolletta mensile quest’anno, seguiti da un sussidio di prezzo per una parte dei consumi l’anno prossimo.Citando funzionari rimasti anonimi, la Dpa ha riferito che da gennaio le imprese pagheranno 0,07 euro per kilowattora per il primo 70% della bolletta del gas, in base al consumo dell’anno precedente. I clienti privati del gas pagheranno 0,12 euro per il primo 80%, a partire da marzo.La proposta, elaborata da un gruppo di lavoro composto da rappresentanti dell’industria e dei sindacati, oltre che da scienziati e legislatori, sarà quindi annunciata pubblicamente lunedì prossimo.In realtà, molti Paesi europei hanno proposto sussidi simili per i combustibili fossili, i cui prezzi sono aumentati bruscamente in tutto il mondo in seguito all’attacco della Russia all’Ucraina.Le proposte della Germania, però, non sarebbero piaciute agli altri Paesi dell’Unione europea. In molti, infatti, avrebbero criticato l’enorme somma che Berlino sta accantonando, sostenendo che una massa tale di sussidi per la prima economia europea rappresenti in realtà una grave forma di squilibrio per l’Unione europea.Dal canto suo, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha cercato di gettare acqua sul fuoco delle polemiche sostenendo che le critiche si basano su un’incomprensione dei piani del suo governo e afferma che la sovvenzione della Germania impedirà una carenza di gas che potrebbe verificarsi con un sistema di tetti di prezzo imposti da altri Paesi.Quello che è certo è che il tetto al prezzo del gas rischia di essere per noi una fregatura e per i tedeschi un bel vantaggio. Il freno ai rincari, infatti, pensato dall’Ue, dovrebbe riguardare in particolar modo la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, non quella generata attraverso il metano. Peccato che questa distinzione interessi così anche quei Paesi che producono energia attraverso la lignite. Proprio come la Germania, che ne è il primo Paese Ue per utilizzo.Detto in parole povere, il tetto del gas inciderà poco o nulla per gli italiani, ma farà la differenza per le tasche dei cittadini tedeschi. In tutto questo, ci sarebbero voci, smentite però dal governo tedesco, secondo cui Scholz starebbe anche valutando l’ipotesi di un nuovo fondo europeo finanziato da bond comuni per contrastare la crisi dei prezzi energetici, a patto, però, che si tratti di prestiti e non di risorse a fondo perduto. Lo riporta Bloomberg, secondo cui il cancelliere tedesco avrebbe manifestato attenzione verso questa opzione a margine del vertice Ue della scorsa settimana e sarebbe interessato a discuterne con gli altri omologhi dell’Unione europea. Il cambiamento di posizione da parte della Germania sarebbe motivato dalle critiche degli altri leader europei sul piano monstre di Berlino. D’altronde, l’emissione di debito congiunto a livello europeo rappresenterebbe una svolta epocale per il governo tedesco che, insieme ad altri Paesi, tra cui l’Olanda, si era opposto in precedenza a tali misure. Ma gli appelli a trovare una soluzione comune in Europa si sono moltiplicati, riflettendo le preoccupazioni per le ingenti spese che saranno necessarie a Bruxelles per superare un inverno senza il gas russo e per passare a forniture energetiche alternative.Ad ogni modo, i dettagli di un eventuale nuovo programma non sono stati definiti, ma, con ogni probabilità, si tratterebbe di un fondo più piccolo di quello voluto da Berlino per contrastare gli effetti della pandemia. Ai tempi il veicolo era stato finanziato con l’emissione di debito per 724 milioni di euro. Ai tempi però, il fondo combinava l’erogazione di sovvenzioni a fondo perduto con prestiti a basso tasso di interesse. Oggi, invece, si tratterebbe solo di prestiti da rimborsare per intero.