2023-01-29
La Geo Barents arriva a La Spezia accolta dai poliziotti e da Soumahoro
La nave di Medici senza frontiere, con 237 passeggeri, attracca e viene perquisita dalle forze dell’ordine in base alle nuove regole. Sul molo, esponenti del Pd e il parlamentare al centro dello scandalo sulle coop.Mentre la Ocean Viking, che porterà oggi in Toscana i suoi 95 passeggeri, sta navigando verso il porto di Carrara, a La Spezia, dal momento dell’attracco alla Calata Artom della Geo Barents, taxi del mare di Medici senza frontiere, sono scattati i controlli di polizia di Stato, guardia di finanza e capitaneria di porto: il comandante rischia una multa da 10 a 50.000 euro e il fermo per due mesi della nave. Gli operatori di polizia giudiziaria stimano in un paio di giorni le attività di verifica. A bordo sono state acquisite le certificazioni rilasciate dallo Stato di bandiera (la Norvegia), i fascicoli che contengono i requisiti di idoneità tecnico-nautica. Ma anche i giornali di bordo, dove il comandante deve aver annotato tutte le informazioni necessarie per ricostruire in modo dettagliato le operazioni di soccorso, che verranno comparate con le notizie acquisite dal Centro di coordinamento per il soccorso in mare. In sostanza bisognerà verificare come sono nate le due ulteriori operazioni in mare avviate dopo che il governo aveva assegnato il porto di sbarco, se sono state comunicate al Centro di coordinamento e se hanno fatto ritardare lo sbarco o messo in pericolo i passeggeri. Comandante ed equipaggio, inoltre, verranno ascoltati. Al termine delle verifiche le forze di polizia prepareranno un verbale da notificare al comandante della nave. La Prefettura entrerà in gioco solo successivamente. «Si pronuncerà sull’eventuale ricorso presentato contro il verbale di accertamento», ha detto ieri il prefetto Maria Luisa Inversini (in passato ha lavorato per nove anni nel settore della protezione internazionale), che ha spiegato: «La lettura della norma (il decreto che ha introdotto il codice di condotta per le Ong, ndr) vuole che sia l’ente accertatore a comminare la sanzione». Mentre il capomissione di Medici senza frontiere Juan Matias Gil ha tentato un diversivo mediatico che mira dritto alla pancia dei buonisti: «Colpire noi con queste misure significa colpire queste persone. È stato un viaggio in condizioni molto difficili, con dieci bambini piccoli a bordo, tutti spaventati». Appena sceso sulla banchina, rivolto alla prima telecamera utile ha detto: «Dobbiamo vedere come si applicano queste regole. Noi non abbiamo fatto niente di sbagliato, questo chiaramente non vuol dire che non riceveremo una notifica, ma abbiamo fatto quello che doveva essere fatto». Oltre ai 32 membri dell’equipaggio sono cominciate le operazioni di sbarco per i 237 passeggeri (di 22 nazionalità diverse e con diversi casi di contagio da Covid): tra loro 29 donne e 87 minori (74 quelli non accompagnati), compreso un bimbo di non più di un anno d’età. I primi a mettere piede a terra sono stati una donna con un ginocchio rotto, i fragili, i più piccoli e le mamme. Ad attenderli, sulla banchina concessa da La Spezia Container terminal, con il supporto logistico della Protezione Civile, c’erano medici, infermieri, personale della polizia di frontiera, Croce rossa e attivisti della Caritas. E Aboubakar Soumahoro, incurante delle polemiche sulle coop dei suoi familiari che si è portato dietro. Poco prima dell’attracco, con il suo solito stile mediatico, ha twittato: «Adesso al porto di La Spezia dove i naufraghi salvati dalla nave umanitaria Geo Barents stanno per sbarcare li attenderò per verificare le loro condizioni. Salvare vite umane è un dovere». Per le Ong Soumahoro vorrebbe un salvacondotto: «Non possono essere criminalizzate». Al molo c’era anche Andrea Orlando, che ha definito il decreto «una mostruosità giuridica, che viola i trattati internazionali, ostacola l’obbligo di salvare vite e ha come unico scopo quello di impedire altre operazioni di soccorso». E dal Pd ha provato a salire in cattedra anche il senatore siciliano Antonio Nicita: «Per come sono scritte le norme impediscono ai prefetti un’applicazione giuridica certa che non si presti a abuso da un lato o alla violazione del diritto internazionale dall’altro». Mentre per la strategia messa in campo dal governo stanno cominciando a respirare proprio i centri d’accoglienza siciliani, passando dalla zona rossa a quella gialla, con il 9 per cento di sbarcati (la Sicilia era arrivata anche all’11 quando al Viminale c’era Luciana Lamorgese), ovvero 9.373 ospiti. «È giusto che ciascuno faccia la propria parte, anche per sgravare i porti del Sud Italia. LaLiguria non si tirerà indietro». Ha affermato il governatore ligure Giovanni Toti. «È chiaro che dopo quasi sei giorni sopra una nave, quando uno scende dal punto di vista umano è toccante», ha spiegato il sindaco della città ligure Pierluigi Peracchini, «ma è anche molto triste vedere nel 2023 ancora persone che devono vagare per il Mediterraneo. Questo ci deve far riflettere a 360 gradi». E da Medici senza frontiere già programmano il prossimo viaggio: «Appena ultimato questo soccorso torneremo a operare (sempre che la nave non venga sequestrata, ndr). Le conseguenze del decreto ci preoccupano, ma noi continueremo a fare quello che facciamo», ha detto ancora Gil. Poi ha annunciato: «Noi non abbiamo altra scelta, continuano a partire persone e continuano a morire in mare». Il punto è proprio questo. «Ci lamentiamo del fatto che c’è questa coincidenza astrale, la presenza delle navi delle Ong, unitamente alle condizioni climatiche, fanno ripartire i gommoni dalla Libia», ha ripetuto negli ultimi giorni il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. I taxi del mare, secondo il governo, attirano i migranti. E a più partenze, nonostante la presenza delle Ong nel Mediterraneo, corrispondono sempre più morti in mare.
Silvia Salis (Imagoeconomica)
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