
Con la scusa dell'emergenza il capitano della Ong tedesca Lifeline sbarca a Pozzallo con 104 immigrati. Ingiustificato l'allarme rosso con solo due uomini da curare e il mare calmo: nave sequestrata. Altri 31 scendono a Lampedusa grazie alla Mare Jonio.Lo stato di emergenza è la solita scusa. Claus Peter Reisch, il capitano della Eleonore, nave della Ong tedesca Lifeline con 104 immigrati a bordo, già sotto processo a Malta per aver forzato un blocco, se n'è fregato del provvedimento del governo italiano ed è entrato nell'area di ancoraggio di Pozzallo. La Procura di Ragusa, coordinata dal procuratore Fabio D'Anna, ha aperto un fascicolo, per ora contro ignoti, per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e l'imbarcazione è stata sequestrata dalla Guardia di finanza, come previsto dal decreto Sicurezza bis. Gli investigatori della squadra mobile sono al lavoro già dal momento dell'ingresso dell'imbarcazione in acque italiane e stanno ricostruendo il percorso della nave dal momento in cui è intervenuta, una settimana fa, al largo di al Khoms, in Libia, per tirare a bordo gli immigrati che si erano avviati in mare su uno dei soliti gommoni. Durante le operazioni di sbarco gli investigatori hanno anche identificato due giovani egiziani. Il sospetto è che possa trattarsi degli scafisti trafficanti di esseri umani che hanno guidato il gommone fino alla nave della Ong tedesca. I due sono stati portati in questura a Ragusa per ulteriori accertamenti e per loro, stando a quanto dichiarato dal sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, sarebbe scattato lo stato di fermo.Il futuro degli sbarcati, mormorano dalla Commissione Ue, ora è legato alle attività di coordinamento di alcuni Stati membri, che sarebbero già in corso, per la redistribuzione. E pare che cinque Stati abbiano già fornito la loro disponibilità ad accogliere un numero ancora non definito di immigrati.Le loro condizioni generali, ha riscontrato il medico di porto, sono buone, ma sono stati riscontrati alcuni casi di scabbia. Due di loro sono stati portati in ospedale: uno era febbricitante, l'altro era disidratato. Eppure il capitano della Eleonore poco prima dell'ingresso in porto aveva comunicato: «La situazione pericolosa per la vita delle persone a bordo mi costringe a dirigerci verso il porto più vicino». Mare calmo e due soli immigrati da ospedale. Particolari al centro degli interrogatori negli uffici della squadra mobile di Ragusa, dove ieri sera sono stati ascoltati il capitano della nave e il responsabile di bordo, convocati come persone informati sui fatti, ma sentiti comunque alla presenza dei loro difensori di fiducia. «Leggi e confini vanno rispettati. Se qualcuno pensa di fregarsene senza conseguenze ha sbagliato di grosso e ha sbagliato ministro. Faccio e farò di tutto per difendere l'Italia», è stata la reazione di Matteo Salvini poco prima del sequestro. Salvini ha smentito anche la versione della Ong, secondo cui il gommone soccorso stesse per affondare: «L'imbarcazione era in condizioni di buona galleggiabilità». Non solo: una motovedetta libica stava uscendo dal porto di al Khoms, «assumendo pertanto», ha spiegato Salvini, «il coordinamento dell'evento», quando la nave della Ong, «anticipando di fatto l'arrivo della motovedetta libica e operando in totale autonomia», ha tirato a bordo gli immigrati, «richiedendo alle autorità maltesi e italiane l'assegnazione urgente di un porto sicuro». Ovviamente da Malta è arrivato un «niet». E il giorno seguente è stato disposto anche dall'Italia un divieto d'ingresso (firmato dal capo del Viminale, da Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli). Nel testo del provvedimento, Salvini sosteneva che concedere il porto alla Eleonore avrebbe potuto determinare «rischi di ingresso sul territorio nazionale di soggetti coinvolti in attività terroristiche o comunque pericolosi per l'ordine e la sicurezza pubblica, in quanto le persone tratte a bordo della Eleonore sono verosimilmente cittadini stranieri privi di documenti di identità e la cui nazionalità è presunta sulla base delle rispettive dichiarazioni». Ma il vicepresidente del Parlamento bavarese, Markus Binderspacher, che era a bordo della Eleonore, se ne è uscito con la solita solfa buonista: «Salvare vite non è un atto illegale». Ma bisognerà capire come ha fatto la Eleonore a raggiungere il gommone prima della Guardia costiera libica. Nel frattempo sono scesi a terra anche i 31 migranti che erano ancora a bordo della Mare Jonio, fatti sbarcare dalla Guardia costiera dopo una verifica sanitaria a bordo che ha indicato necessità sanitarie. Poco dopo Salvini, postando il video pubblicato da Mediterranea saving humans che mostra gli ospiti della Mare Jonio che esultano dopo l'annuncio del capo missione, Luca Casarini, per l'imminente sbarco a Lampedusa, ha commentato: «Ma che bello il clima del governo a guida Pd: sbarcati gli immigrati della nave dei centri sociali per “emergenza sanitaria"... Ma pensano che gli italiani siano scemi?». La didascalia scelta dal leader del Carroccio per accompagnare il post è questa: «Sbarcati per “emergenza umanitaria". Paralitici e infermi...». Ma non sono solo le Ong a prendere di nuovo d'assalto le coste italiane. Nella notte tra domenica e lunedì si è verificato un nuovo sbarco a Lampedusa e altri due barconi sono arrivati nella mattinata di ieri. A cala Spugne sono arrivati 63 magrebini, soprattutto tunisini, a bordo di una piccola imbarcazione da pesca. A poche miglia dalla costa di Lampedusa, poi, la Guardia di finanza ha intercettato altri due natanti con 65 immigrati. A Pozzallo, invece, sono scesi a terra anche i 29 migranti della Cassiopea, soccorsi della Marina militare: cinque uomini, cinque donne e 19 minorenni erano a bordo di un potente motoscafo cabinato intercettato, ancora una volta, nelle acque italiane.
Getty images
Per la polizia i decessi non sarebbero sospetti, ma i sostenitori del partito chiedono chiarezza: il 14 si voterà nel Land Renania Settentrionale-Vestfalia. Alice Weidel rilancia un tweeet: «Statisticamente quasi impossibile».
(Totaleu)
Lo ha dichiarato l'europarlamentare della Lega Roberto Vannacci durante un'intervista al Parlamento europeo di Bruxelles.
Vladimir Putin (Ansa)
Lo zar dal vertice con Xi: «No invece all’ingresso nella Nato, è una cosa diversa». Oggi alla parata anche Kim Jong-un.
Una delle criticità maggiori che mettono in difficoltà l’Eliseo è l’esposizione verso gli investitori stranieri: ben il 53%, laddove in Italia supera di poco il 30%.