2019-07-16
La droga «leggera» aumenta suicidi e psicosi
Un nuovo studio pubblicato su «Jama Psychiatry» dimostra che chi fuma marijuana da adolescente ha maggiori probabilità di soffrire di depressione e di togliersi la vita in età adulta. È l'ennesima conferma che non esistono stupefacenti innocui.Così un cavillo della sentenza della Cassazione «salva» pure lo smercio a domicilio.Lo speciale contiene due articoliCon il termine cannabis o cannabinoidi si comprendono oltre 60 sostanze psicoattive che si ottengono dalla cannabis sativa fra cui i più importanti sono il tetraidrocannabinolo (Thc) e il cannabinolo (Cbn). I derivati della cannabis, hashish e marijuana, sono le più diffuse droghe illegali anche fra gli adolescenti, in tutto il mondo. Gli effetti collaterali dell'uso dei cannabinoidi sono moderata euforia e un senso di «pace» con possibile insorgenza di sonnolenza, mancanza d'ascolto, modificazioni nella percezione spaziotemporale (per questo guidare sotto gli effetti della cannabis è molto pericoloso), agitazione, irritazione, congiuntivite e dilatazione delle pupille. Vi sono anche documentati effetti cardiovascolari quali tachicardia e variazioni della pressione sanguigna.I derivati della cannabis hanno una tossicità diretta molto bassa. Non vi sono chiari casi documentati di morte per cannabis nell'uomo, mentre vi sono documentati incidenti stradali e sul lavoro, spesso mortali, connessi all'uso di cannabinoidi. Recenti studi hanno dimostrato come la cannabis non sia pressoché innocua come precedentemente creduto, ma che l'uso può condurre a una dipendenza psicologica accompagnata dal rischio di un cambio di personalità, di perdita di contatto con la realtà e di auto negazione. Una volta assorbito, a causa della sua capacità di sciogliersi nei grassi, il Thc si accumula nell'organismo e la sua presenza può essere rintracciata anche a mesi di distanza dall'ultima assunzione. L'uso di cannabinoidi marcati con apposite sostanze radioattive ha consentito di scoprire l'esistenza di siti selettivi di legame ai cannabinoidi e si è dimostrato che questo recettore media tutti gli effetti farmacologici e comportamentali dei cannabinoidi. La massima densità di tali recettori è stata descritta nei gangli della base e nel cervelletto (responsabile della capacità di orientamento spaziotemporale dell'individuo). Livelli di minore densità sono stati rilevati nel tronco encefalico, nei nuclei talamici, nell'ipotalamo e nel corpo calloso. Quando la droga viene fumata, il livello di Thc nel sangue raggiunge il suo picco nel giro di 15-20 minuti. Il massimo «high» si ottiene in circa 15-30 minuti. Successivamente il periodo di euforia decresce lentamente per un periodo di tre-quattro ore, nonostante il livello di Thc diminuisca molto più rapidamente. Generalmente, alla cessazione dell'effetto interviene un grande desiderio di assunzione di cibo altamente calorico. Il Thc viene metabolizzato quasi completamente in un prodotto attivo (11-idrossi-delta-9-Thc) che viene convertito in un metabolita inattivo e quindi eliminato dall'organismo. Il metabolismo del Thc è abbastanza lento; generalmente si considera un'emivita di eliminazione di circa 30 giorni, sebbene alcune fonti indichino un periodo più ridotto (circa quattro giorni). Il Thc, quindi, persiste nell'organismo per svariati giorni o addirittura per settimane. Questa eliminazione lenta tende a intensificare l'effetto dei cannabinoidi successivamente fumati e perciò può, parzialmente, spiegare perché coloro che fanno uso regolare di marijuana raggiungono lo stato di ebrezza più rapidamente, più facilmente e con un quantitativo del farmaco inferiore rispetto a coloro che ne fanno un uso intermittente. Per i consumatori c'è la possibilità di danni cerebrali a lungo termine in quanto tracce di Thc rimangono a lungo in quest'organo. Diversi studi americani ed europei hanno mostrato vari pericoli come danno cromosomico, disturbo del bilancio ormonale del metabolismo ormonale, danni ai polmoni e alle vie respiratorie. Infine vi è la possibilità di danni cerebrali a lungo termine con documentato sviluppo di psicosi e danni psichiatrici nel tempo. Poco però si sa sull'impatto dell'uso di cannabinoidi sull'umore e sul rischio di suicidio nella giovane età adulta. L'obiettivo di uno studio recente pubblicato su Jama Psychiatry è quello di fornire una stima della misura in cui la cannabis che viene utilizzata durante l'adolescenza sia associata al rischio di sviluppare una successiva depressione maggiore e comportamento suicida.I ricercatori del McGilll university health center di Montreal, in Canada, hanno selezionato studi longitudinali e prospettici, valutando l'uso di cannabis negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni e successivamente accertando lo sviluppo della depressione nella giovane età adulta (tra 18 e 32 anni). In questa revisione sistemica e meta analisi di undici studi su 23.317 individui, il consumo di cannabis adolescenziale era associato a un aumentato rischio di sviluppare depressione e comportamento suicida in età avanzata, anche in assenza di una condizione premorbosa. Il preadolescente e l'adolescente dovrebbero evitare l'uso di cannabis poiché l'uso è associato a un aumento significativo del rischio di sviluppare depressione o tendenze suicide nella giovane età adulta; questi risultati di Jama Psychiatry dovrebbero spingere i governi ad applicare maggiori strategie preventive per ridurre l'uso della cannabis tra i giovani, anche per il documentato rischio di psicosi già dimostrato nel tempo.www.umbertotirelli.it<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/la-droga-leggera-aumenta-suicidi-e-psicosi-2639199151.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="vendere-cannabis-light-ora-e-illegale-ma-il-business-va-avanti-come-prima" data-post-id="2639199151" data-published-at="1758167702" data-use-pagination="False"> Vendere cannabis light ora è illegale ma il business va avanti come prima «Ciao, ordina tranquillamente con Whatsapp». Non la pizza o hamburger e patatine, ma cannabis. «Tranquillo è marijuana legale», ti viene recapitata a domicilio «in soli 45 minuti dalle 18 alle 24», informano sul sito di Justmary. Un nome, una certezza di illegalità anche se i cartelli che «il primo delivery di cannabis light a Milano» ha sparso per la città vorrebbero far credere che l'operazione sia autorizzata. Eppure la Cassazione è stata chiara: «È illecita la cessione, la messa in vendita, la commercializzazione di foglie, infiorescenze, olio e resina derivanti dalla coltivazione della cannabis light […] anche a fronte di un contenuto di Thc inferiore ai valori indicati dalla legge 242», si legge nelle motivazioni della sentenza dello scorso 30 maggio, rese note pochi giorni fa. Non si può giustificarne il consumo facendo credere che sia light, visto che sempre droga rimane. Il commercio di questi prodotti rientra nella fattispecie di reato contenuta nel Testo unico sugli stupefacenti. I numerosi negozi «green» che da un paio d'anni sono sorti in tutta Italia, cercano di far rientrare la fogliolina verde e le infiorescenze che vendono nell'ambito di applicazione della legge 242 del 2016, quella sulla promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa. La sentenza della Cassazione non decreta però automaticamente la fine di questo commercio: prima di decretare la chiusura di una rivendita, i magistrati dovranno valutare la reale «efficacia drogante» dei prodotti commercializzati, caso per caso. Nell'incertezza normativa, a Milano, due mesi dopo la 4.20 Hemp fest quando per la fiera internazionale della cannabis i muri erano stati tappezzati con l'immagine di una foglia di cannabis e la scritta «Io non sono droga», ancora una volta vengono riproposti messaggi devastanti. Promuovono la «Cannabis sativa L», che si può acquistare online. Non importa se sei minorenne. Fai l'ordine minimo 21 euro, la consegna è «sempre gratuita». Recapitano la merce anche nell'hinterland milanese, a Monza, Firenze, Torino. In offerta, per 19,50 euro viene proposta «l'Erba del Chianti»: «Dalla selezione dei fiori più piccoli, nasce un classico di altissima qualità, stagionato 3 mesi», decantano. «Sentore di erba e fieno», insistono, ma non è un formaggio d'alpeggio, è cannabis e non servono grandi quantitativi per ottenere un effetto psicoattivo. Sempre scontato (29,51 euro al posto di 41) è «Daisy premium», 5 grammi «di fiori selezionati a mano», nuovo raccolto. Le sostanze psicoattive si ottengono proprio dalle infiorescenze femminili ma nei messaggi che illustrano la merce in vendita sul portale Justmary non si fa cenno. L'unico interesse è catturare la fantasia, la curiosità di chi legge le proprietà di «Premium amnesia»: «È oltre quello che ti aspetti. Un prodotto old school d'eccellenza che regna nel panorama mondiale da generazioni e continuerà a farlo anche nel mercato Italiano della Canapa light». Per acquistare 3 grammi di fiori un ragazzo pagherà 33 euro e il suo carrello della spesa online non smetterà di riempirsi. Patrizia Floder Ritter
La commemorazione di Charlie Kirk in consiglio comunale a Genova. Nel riquadro, Claudio Chiarotti (Ansa)
Il food è ormai da tempo uno dei settori più di tendenza. Ma ha anche dei lati oscuri, che impattano sui consumatori. Qualche consiglio per evitarli.
Charlie Kirk (Getty Images)
Carlo III e Donald Trump a Londra (Ansa)