2018-06-21
La crisi di Piazza Affari fa paura a Messina: «Intesa rischia di essere contendibile»
Mentre Mario Draghi fa sfoggio di ottimismo al forum delle banche centrali, il ceo di Ca' de sass, Carlo Messina, lancia l'allarme sulla contendibilità del gruppo da parte di investitori stranieri se la capitalizzazione si riducesse ancora.Quella di ieri è stata una giornata importante per il mondo bancario. Da un lato tutti vertici di Intesa Sanpaolo ieri si sono riuniti a Torino per presentare il progetto bancassicurativo del gruppo, ma anche per parlare del futuro economico del Paese. Dall'altro ieri Mario Draghi, insieme ad altri suoi omologhi come Jerome Powell della Fed, ha parlato al Forum delle banche centrali che si è tenuto a Sintra, in Portogallo. A mostrare più preoccupazione è stato il numero uno di Ca' de sass, Carlo Messina. Quando si scende sotto un certo livello di capitalizzazione, che per Intesa potrebbe significare un calo al di sotto dei 30 miliardi, «l'azienda è contendibile, perché i nostri investitori sono internazionali».Messina ha dunque voluto commentare così l'incertezza politica che nei giorni scorsi ha fatto schizzare lo spread penalizzando le società quotate. Prima della risalita improvvisa dello spread e del crollo dei mercati «noi capitalizzavamo 53-54 miliardi, eravamo la terza banca d'Europa», ha detto. Oggi siamo con un valore di Borsa con 43-44 miliardi, siamo la quinta banca d'Europa e abbiamo perso dieci miliardi di euro nei valori di Borsa, con una riduzione anche della nostra forza relativa in Europa».Proprio sul crollo di Piazza Affari e sull'aumento dello spread, Messina ieri ha commentato alcune scelte del ministro dell'Economia, Giovanni Tria. L'inquilino di via XX Settembre, ha detto l'ad di Intesa, «ha detto le cose che probabilmente andavano dette un mese fa e questo avrebbe evitato la salita dello spread e la caduta della Borsa».Il manager romano è tornato anche a parlare della necessità di ridurre il debito, ma ha evocato più elasticità sul deficit. «Debito e occupazione sono priorità assolute. Una volta che abbiamo dimostrato il nostro impegno per tenere sotto controllo il debito - che deve essere contrastato - allora la componente del deficit non può essere un tabù».Parlando dello stretto intreccio tra stabilità politica e stabilità finanziaria il ceo di Intesa Sanpaolo ha escluso che si possa andare alle elezioni ad aprile 2019. Un fatto che, se accadesse, «sarebbe pericolosissimo. I mercati hanno bisogno di certezze soprattutto se hai creato un elemento di rottura sul fronte del rischio Paese». Questo rischio «è una percezione perché il Paese è solido con fondamentali unici, ma ci sono elementi fiduciari» che contano.A Messina non preoccupa nemmeno l'ipotesi che il governo concretizzi l'idea della creazione di una banca pubblica. «Non la vedo né minacciante né problematica», ha detto. «Se ci sono soggetti che possono accelerare in modo pubblico quello che facciamo» noi come privati in fatto di sostegno all'economia reale del Paese «sono ben contento». Sempre ieri, poi, il manager ha glissato sull'ipotesi che questa realtà possa essere individuata dal Governo in Banca Mps, attualmente controllata dallo Stato al 68%, ma che in base al piano attuale dovrebbe vedere il Mef uscire dal capitale nei prossimi anni.Al contrario il governatore della Bce, Mario Draghi, a Sintra, è venuto a portare una ventata di ottimismo. La stessa portata nel medesimo incontro anche anche da Jerome Powell. Giunto all'incontro portoghese, il governatore di Francoforte ha subito sottolineato come non via sia nel «medio termine alcune rischio di recessione», tanto che i salari nominali nell'Eurozona stanno salendo, stanno accelerando, qualsiasi sia la misura presa a riferimento per valutarne la performance.Draghi, dunque, ha sottolineato come l'Europa sia entrata in un momento di politica espansiva, anche se, però, l'inflazione deve ancora crescere per arrivare al tanto agognato obiettivo del 2%. Positive anche le parole di Powell. «La forte crescita (dell'economia Usa, ndr) e i rischi equilibrati permettono di andare avanti con un graduale percorso di rialzo dei tassi di interesse, un'ipotesi condivisa da una larga maggioranza del board» della Federal Reserve.Il banchiere centrale ha detto come vede «pochi rischi di una bolla» nei mercati finanziari, ma ha ricordato come i due precedenti cicli espansivi dell'economia americani siano finiti per un accumularsi di rischi e squilibri finanziari nei settori rispettivamente della tecnologia e del mercato immobiliare. «Abbiamo visto la fiducia diventare un eccesso di fiducia», ha messo in guardia Powell.Il presidente della Fed ha inoltre indicato come il compito della Fed sia particolarmente complesso, per la mancanza di paragoni storici per l'attuale contesto economico. Powell ha inoltre avvertito come «un mercato del lavoro vicino alla piena occupazione potrebbe portare a conseguenza non lineari e importanti», ovvero a rialzi dell'inflazione più rapidi ed improvvisi del previsto.Europa e Stati Uniti, insomma, navigano con il vento in poppa, dopo anni di mareggiate. Forse il problema ora riguarda più l'Italia e la sua nuova politica economica in fase di definizione.
Nel riquadro Roberto Catalucci. Sullo sfondo il Centro Federale Tennis Brallo
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