
L'ex divo dei film a sfondo gay confessa il suo debole per il deputato di Italia viva. «Conte in testa nelle ricerche hard? Esteticamente il renziano è più attraente».Gioie e dolori per Ruggero Freddi, l'ex pornoattore di video gay poi assunto a contratto dall'Università La Sapienza. Le soddisfazioni non mancano per il versatile culturista: la gloria «cinematografica», il matrimonio con un anziano principe della nobiltà romana poi deceduto e l'esser diventato protagonista di un romanzo di Walter Siti pubblicato di recente da Rizzoli: La natura è innocente. Due vite quasi vere. Una delle due vite ritratte è appunto la sua. Ma insieme alla consacrazione letteraria per questo personaggio già assurto alla ribalta dei talk show pomeridiani arrivano le pene: Freddi si racconta al sito Gaynews e rivela che la sua carriera accademica è stata troncata di netto. La Sapienza, che in un primo momento lo aveva assunto a contratto per 100 ore in un corso di Ingegneria gestionale, dopo 60 ore ha revocato la collaborazione. Nell'intervista Freddi sostiene di non essere stato pagato neppure per le ore svolte e in maniera implicita esprime il sospetto che l'università lo abbia licenziato per una motivazione omofobica. L'ateneo, dopo averlo assunto, avrebbe fatto un passo indietro nel momento in cui Freddi cominciava ad essere noto per le sue performance a corpo nudo, più che per le sue competenze. A raccontare questa storia si ha l'impressione di assistere a un derby. Da un lato la Sapienza, tempio della cultura politicamente corretta, dall'altro il gay pornostar che lancia accuse di omofobia, recriminando per la rescissione del contratto. Uno scontro diretto nel campionato dei diritti civili, che richiederebbe di essere seguito con una grande busta di popcorn.Siccome anche La Verità è stata accusata di aver messo alla gogna Freddi, cerchiamo di rimediare con una sottolineatura: vi è un passaggio nell'intervista rilasciata da Freddi a Gaynews che merita attenzione, quello in cui parla della sua infanzia. «La mia famiglia», ricorda, «era completamente sfaldata. I miei genitori hanno divorziato quando avevo tre anni: mio padre beveva e mia madre dovendo lavorare per poter vivere era completamente assente. Quando avevo nove anni, casa mia era sempre sporca, a meno che non la pulissi io, e si consumava un pasto caldo ogni due o tre settimane. Spesso mia madre uscendo la mattina mi lasciava i soldi sul tavolo per comprarmi un panino e io dovevo provvedere anche a disciplinarmi e andare a scuola. Quando avevo 15 anni mio padre fu condannato per spaccio e una mia sorella acquisita morì di overdose». Questo è uno squarcio di vita che rivela un dramma forse maggiore della perdita di un contratto di collaborazione.Che farà ora Freddi? Gaynews ovviamente lo interroga su questioni che possono intrigare il suo pubblico e finisce con lo svelare l'ultima tentazione del professor Freddi. Domanda: «Come spieghiamo “Giuseppe Conte" in cima alle ricerche di Pornhub?». «Ah, ah, ah. Accidenti, stiamo messi proprio male», risponde con innegabile buon senso l'ex professore pornostar, poi però aggiunge: «Io ho una cotta per Luigi Marattin. Esteticamente è più attraente…». Deputati renziani come nuova categoria dell'erotismo gay: questo proprio non l'avevamo considerato.
Il Tempio di Esculapio, all’interno del parco di Villa Borghese (IStock)
La capitale in versione insolita: in giro dal ghetto ebraico a Villa Borghese, tra tramonti, osterie e nuovi indirizzi.
John Lennon e la cover del libro di Daniel Rachel (Getty Images)
Un saggio riscrive la storia della musica: Lennon si ritraeva come il Führer e Clapton amava il superconservatore Powell.
L’ultimo è stato Fedez: dichiarando di preferire Mario Adinolfi ad Alessandro Zan e scaricando il mondo progressista che ne aveva fatto un opinion leader laburista, il rapper milanese ha dimostrato per l’ennesima volta quanto sia avventata la fiducia politica riposta in un artista. Una considerazione che vale anche retrospettivamente. Certo, la narrazione sul rock come palestra delle lotte per i diritti è consolidata. Non di meno, nasconde zone d’ombra interessanti.
Gianrico Carofiglio (Ansa)
Magistrato, politico in quota Pd per un breve periodo e romanziere. Si fa predicatore del «potere della gentilezza» a colpi di karate. Dai banchi del liceo insieme con Michele Emiliano, l’ex pm barese si è intrufolato nella cricca degli intellò scopiazzando Sciascia.
(IStock)
Pure la Francia fustiga l’ostinazione green di Bruxelles: il ministro Barbut, al Consiglio europeo sull’ambiente, ha detto che il taglio delle emissioni in Ue «non porta nulla». In Uk sono alle prese con le ambulanze «alla spina»: costate un salasso, sono inefficienti.
Con la Cop 30 in partenza domani in Brasile, pare che alcuni Paesi europei si stiano svegliando dall’illusione green, realizzando che l’ambizioso taglio delle emissioni in Europa non avrà alcun impatto rilevante sullo stato di salute del pianeta visto che il resto del mondo continua a inquinare. Ciò emerge dalle oltre 24 ore di trattative a Bruxelles per accordarsi sui target dell’Ue per il clima, con alcune dichiarazioni che parlano chiaro.






