2018-09-15
La Chiesa uscirà dalla crisi con Cristo non trovando le idee politiche giuste
Non basta insistere nell'analisi di errori e debolezze: la gente cerca un senso per vivere.Mi capita spesso di passare nelle città della provincia italiana e di verificare una cosa che mi angustia profondamente. La Chiesa oggi è uno spazio chiuso. Mi viene in mente un video che ho visto: mostrava un parroco che conosco bene, mentre cercava di aprire la porta della sua chiesa perché la gente faceva fatica a entrare. La Chiesa oggi è la Chiesa del pertugio. Una Chiesa timida e chiusa, che non spalanca la sua realtà al mondo, essendo una giovane prostituta, ma piena della grazia di Cristo.Nei quartieri popolari dove vivevo - perché io non parlo del popolo, io sono vissuto nel popolo e in mezzo al popolo - la Chiesa era aperta a tutto il mondo, desiderosa di incontrare gli uomini di oggi, e di dire agli uomini di oggi l'unica parola che può salvare: la parola di Cristo, la parola di quel Cristo che è «centro del cosmo e della storia», come ci ha insegnato San Giovanni Paolo II. Ecco, la Chiesa vive perché riavvenga continuamente il dialogo tra Cristo e il cuore dell'uomo. Attraversiamo città dove le chiese sono sempre chiuse durante i giorni feriali. In Emilia Romagna per un certo periodo si è usata anche la scusa del terremoto per giustificare questo fatto, benché il sisma in realtà non fosse stato tanto disastroso da obbligare a tenere sbarrate le porte delle chiese. Ma la Chiesa era - e dovrebbe essere - il luogo di una presenza a cui si poteva ricorrere sempre e in qualunque momento, senza fatica e senza timori. La Chiesa dovrebbe accoglierci sempre, costringendoci a misurarci con una presenza nuova e definitiva, l'unica presenza che può dare significato, verità e bellezza alla nostra vita. Dovrebbe essere una compagnia lieta, la Chiesa, e non perché confida nelle proprie capacità e nelle proprie risorse, così come non dovrebbe lasciarsi abbattere dai propri fallimenti. La Chiesa deve essere lieta perché Cristo vive in noi e fra noi, rinnovando dentro la nostra vita, oggi, quella presenza che sola può dare senso all'esistenza.La Chiesa è il luogo della presenza di Cristo, non un ambito dove si passano in rassegna le opinioni. Non è il luogo delle discussioni accademiche e neanche quello delle valutazioni politiche. È il luogo dove la nostra vita viene incontrata da Cristo. Noi desideriamo, e per questo preghiamo, che la Chiesa continui nella sua missione, la missione di portare Cristo all'uomo di oggi. Ormai è perfino sufficientemente inutile che la Chiesa si perda nella disamina e nell'analisi di tutte le difficoltà, gli errori, le fatiche di cui è carica la sua storia di oggi, così come ne è stata carica ogni epoca della storia della Chiesa. Rinnovi piuttosto dentro il nostro cuore la grande certezza che quello che è impossibile all'uomo, Dio lo ha fatto.La Chiesa, aiutata dalla grazia di Cristo, sostenuta dalla fede della Madre del Signore, deve sapere ritrovare quella energia profonda, l'energia della missione, questo tendere ogni giorno a operare l'incontro vero di Cristo con l'uomo di oggi. Solo così può vivere nella letizia. Non la letizia dei successi mondani, non la letizia dei progetti culturali, sociali o politici, ma la letizia di chi, vivendo abbandonato a Cristo, viene investito dalla sua forza.Ho scelto come motto del mio episcopato una frase straordinaria del beato cardinal Ferrari: «Tu fortitudo mea». Così siamo veramente ogni giorno con Cristo e veramente in compagnia di tutti i nostri fratelli uomini.Monsignore Paolo Giovanni Negri Arcivescovo emerito di Ferrara e Comacchio