2018-10-03
La Casa Bianca si schiera con l'Italia: «Roma stabilizzerà la Libia»
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L'ambasciatore americano in Italia Lewis Eisenberg ha riconosciuto il ruolo strategico del governo Conte nell'intervento diplomatico che punta a ristabilire l'ordine nel Paese nordafricano. Il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, ha annunciato che la conferenza «per» la Libia, a cui potrebbe partecipare anche il presidente Donald Trump, si terrà a Palermo il 12 e il 13 novembre. Intanto per stringere i rapporti con il generale Khalifa Haftar Palazzo Chigi punta forte su Vladimir Putin.C'è da sistemare l'ultimo tassello nello scacchiere geopolitico per rimettere i destini della Libia nelle mani del governo italiano. Mercoledì al Senato, il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, ha annunciato che la conferenza per la Libia si terrà a Palermo il 12 e il 13 novembre con il fine di «facilitare il processo di securizzazione» nel Paese dopo la nuova escalation di scontri. Il numero uno della nostra diplomazia ha tenuto a sottolineare che sarà una conferenza «per» la Libia e non «sulla» Libia. Invitati i «principali interlocutori dello scenario libico», a cominciare dal governo riconosciuto dalla comunità internazionale e guidato da Fayez Al Serraj, ma anche il generale Khalifa Haftar, uomo forte della Cirenaica («che ci ha confermato ieri il suo interesse», ha dichiarato in Aula Moavero Milanesi) e «altri interlocutori del complesso scenario», Ue compresa.Si diceva che manca davvero poco. Ieri, infatti, l'ambasciatore statunitense in Italia, Lewis Eisenberg, apparso entusiasta del nuovo governo di Roma e del suo rapporto con Washington, ha riconosciuto all'Italia un «ruolo strategico» nell'azione diplomatica per riportare la stabilità in Libia. Il diplomatico non ha escluso la partecipazione alla conferenza in Sicilia del presidente Donald Trump, limitandosi a commentare: «Lo spero, ma non ho alcuna idea dei suoi programmi». Più probabile però, riferiscono fonti della Farnesina, la partecipazione del segretario di Stato Usa, Mike Pompeo.Alla Farnesina non rimane che ottenere il via libera della Russia. È questo l'obiettivo del viaggio che Moavero Milanesi compirà lunedì prossimo a Mosca, dove incontrerà il suo omologo Sergej Lavrov. L'incontro tra i numeri uno delle diplomazie rientra nei preparativi della visita del presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Russia, prevista per il 24 ottobre. Ma, come spiegava ieri anche l'agenzia di stampa russa Tass, il tema centrale dei colloqui sarà la Libia, visto che Lavrov è tra gli invitati alla conferenza di novembre. Il nostro ministro intende utilizzare la sponda russa, visti i buoni rapporti tra il presidente Vladimir Putin e il generale Khalifa Haftar, per riallacciare i rapporti con l'uomo forte della Cirenaica, dopo le tensioni con l'ambasciatore italiano a Tripoli, Giuseppe Perrone, che non rientrerà in Libia. «Motivi di sicurezza», ha detto Moavero Milanesi, spiegando la decisione di trattenere a Roma il diplomatico, dopo che una sua intervista ha scatenato risentimenti sia a Tripoli che in Cirenaica, con Haftar che l'ha dichiarato persona non gradita.Puntando sul doppio asse con Washington e con Mosca, Roma sta cercando di rubare la scena a Parigi, riavvicinando quell'Haftar che fino a poche settimane fa vedeva nel presidente francese Emmanuel Macron l'unico interlocutore europeo. Al Senato, Moavero Milanesi, ha voluto precisare che «non esiste contrapposizione fra noi e i francesi». «Punti di vista che non combaciano», ha spiegato, «ma capita anche in altri scenari, non soltanto in quello libico». C'è comunque una «volontà di arrivare a una soluzione».Tuttavia, i due Paesi non si sono mai trovati d'accordo su un elemento fondamentale: la data delle prossime elezioni libiche. La Francia, assecondando le volontà di Haftar, punta al 10 dicembre, mentre l'Italia - ed è qui che il lavoro della nostra diplomazia ai fianchi di Usa e Russia dovrà dimostrare la sua efficacia - punta alla primavera. Moavero Milanesi non ha parlato di date ma ha fatto presente che se saltasse il voto di dicembre, l'Italia vorrà «evitare di stabilire altre date ed evidenziare piuttosto le varie tappe che vanno seguite per poi arrivare al momento fondamentale delle elezioni». L'obiettivo della conferenza non è porre scadenze, ha concluso il ministro, ma offrire un'occasione di confronto. È una battaglia di logoramento quella che l'Italia sta combattendo contro la Francia sulla Libia. E il sostegno dell'amministrazione Trump al governo Conte sembra favorire il nostro Paese.
Rod Dreher (Getty Images)