2025-03-24
La bellezza in maschera
L’efficacia delle creme per contrastare l’invecchiamento e la caduta della pelle del viso è ridotta. Un’alternativa è la tecnologia Led, in grado di ripristinare la produzione di collagene ed elastina.Maschera è una bella e complessa parola: indica un ausilio con cui copriamo il viso per nascondere la nostra identità ed eventualmente assumerne un’altra. C’è la maschera di carnevale, c’è quella dei partecipanti al convitto orgiastico dell’ultimo film girato da Stanley Kubrick prima della sua morte, Eyes wide shut. C’è la maschera figurata della persona falsa e meschina che si finge gentile con qualcuno per cui invero non prova affetto... E poi c’è quella che ci interessa, la maschera intesa come strato abbondante di crema o ausilio di tessuto imbibito di sieri che ci mettiamo sul viso per nutrirne la pelle. Insomma, la maschera è una specie di volto posticcio. E in nessun campo come nell’estetica il volto è considerato bisognoso di rettifica, man mano che passano gli anni, essendo la parte del corpo più e sempre esposta alla visione e in qualche modo «colpevolizzata» per il suo naturale invecchiamento. Che la pelle, e quindi la faccia, «cadano» non vi è dubbio: si tratta della resa alla forza di gravità. E dopo tutto non era così peregrina la curiosa invenzione vista nella bella serie tv Ally McBeal. Elaine Vassal (interpretata dall’attrice Jane Krakowski) era l’eccentrica segretaria dell’avvocatessa Ally nello studio Cage & Fish che si dilettava, tra altro, a inventare cose. Tra queste vi era il reggiviso: una fasciatura elastica che voleva appunto contrastare il cedimento del viso alla forza di gravità.Se si intende il reggiviso come una specie di reggiseno per il viso, possiamo dire che esista anche nella realtà: si trova in commercio col nome di Lift Bra, e in generale si possono trovare varie fasce che hanno davvero l’obiettivo di contrastare la caduta del viso. Anche le maschere imbibite ci sono ovviamente familiari, ma da un po’ di tempo sono giunte sul mercato delle maschere Led che a una veloce occhiata ricordano la maschera di Jason Voorhees dell’horror Venerdì 13. In realtà le maschere in questione non hanno niente a che fare con i film e promettono il sogno, più che incubi: anch’esse assicurano di tirare su il viso. E per bene. Il Lift Bra mette un freno fisico, per qualche ora al giorno, ai tessuti del viso basandosi sul principio che se a una forza si oppone una forza contraria allora la prima si neutralizzerà. Secondo questo principio, il viso di chi usa il Lift Bra negli anni cadrà un po’ meno perché è stato parzialmente sostenuto ogni giorno. Il motivo della caduta del viso, però, non risiede solo nella semplice forza di gravità. La pelle (o cute) è lo strato più esterno dell’apparato tegumentario appena sopra il tessuto sottocutaneo o ipoderma, una regione di connettivo fibrillare lasso ricco, a seconda del posto, di tessuto adiposo. A sua volta la pelle è formata da epidermide e derma. Il legame con l’ipoderma conferisce un’aderenza negli strati più profondi (come muscoli od ossa) molto variabile: in genere la mobilità è molto elevata per permettere i movimenti muscolari. I livelli dell’organo che si chiama apparato tegumentario sono dunque pelle, divisa in epidermide e derma, e ipoderma. Tutti questi strati sono tenuti insieme da un fitto reticolato fluido che, da un certo punto in poi della nostra vita, diventa meno fluido. Se da quando nasciamo a quando diventiamo adulti il nostro viso è turgido, ben attaccato alle ossa e luminoso, dai 25 anni in poi il nostro organismo comincia a diminuire la produzione di collagene ed elastina. Il collagene è una proteina strutturale che dà al nostro viso, e al resto del corpo, volume e tonicità. Stessa cosa fa l’elastina e quando il collagene e l’elastina iniziano a diminuire la pelle comincia un lento processo di cedimento che, a un certo punto, si manifesta con le rughe di invecchiamento e una tensione sempre maggiore verso il basso, a causa della forza di gravità. La menopausa e l’andropausa segnano un altro punto importante della vita: coi cambiamenti ormonali che esse comportano, diminuisce la produzione di sebo, di conseguenza la pelle è meno idratata, perché è meno protetta dall’organismo dagli agenti esterni che la disidratano. Inoltre, l’organismo diminuisce la capacità di accumulare adipe sotto la cute. L’adipe serve a non disperdere acqua e calore. Il minore spessore dello strato di adipe sottocutaneo fa ridurre lo spessore intradermico con la creazione di vuoti sottocutanei. Infine, sempre con l’avanzare dell’età, si verifica una perdita di volume anche del tessuto osseo e di elasticità muscolare (atrofia muscolare senile). Mettendo insieme tutto questo, si capisce come la pelle non sia più aderente all’interno del corpo come lo poteva essere a 10 anni o a 25 quando se ne hanno, per esempio 40 e ancor di più 50, 60 e così via. Si potrebbe allora pensare: usando creme che contengono elastina e collagene, è possibile contrastare l’invecchiamento. È così fino a un certo punto, perché le creme massaggiate sul viso non hanno la capacità di penetrare nell’epidermide, parzialmente penetrata piuttosto dagli oli essenziali o dagli oli e grassi animali e vegetali. L’efficacia delle creme si ferma all’epidermide e questo è il motivo per cui molti, superati gli “anta”, ricorrono ai più disparati interventi invasivi, dalle iniezioni di botulino che irrigidendo i muscoli ottengono un effetto di sollevamento del viso tutto ai lifting chirurgici, passando per le iniezioni di collagene a basso peso molecolare. Sono interventi di varia invasività e anche costosi al punto che molti non ci ricorrono, preferendo accogliere sul loro corpo, viso in primis, l’ombra del tempo che passa. Ma ora ci sono anche le maschere Led, che sembrano la soluzione per ringiovanire davvero ma senza invasività. Cosa sono? Nate per l’uso in centro estetico, si stanno diffondendo anche per uso domestico. Si tratta di maschere rigide in materiale plastico oppure più flessibili in silicone, che sul lato interno contengono dei diodi. Di solito, il numero dei diodi è intorno ai 2.000. Alcune hanno anche l’accessorio collo che serve a trattare il collo come il viso, poi ci sono quelle per il solo contorno occhi e perfino quelle a casco che stimolano la crescita dei capelli. Led è l’acronimo di Light Emitting Diode, diodi ad emissione luminosa, e queste maschere, dette maschere per fototerapia Led, funzionano emettendo diverse lunghezze d’onda della luce, ciascuna capace di penetrare a diverse profondità. La tecnologia Led è stata sviluppata inizialmente dalla Nasa, con lo scopo di far crescere piante nello spazio. Come le piante assorbivano la loro luce per crescere, così la nostra pelle assorbe quelle lunghezze d’onda. Identifichiamo la lunghezza d’onda grazie al colore emesso e gli effetti sono classificati proprio tramite il colore della luce. La luce esiste su uno spettro e la luce Led non è diversa. Ogni lunghezza d’onda del Led appare come un colore diverso (tranne il vicino-infrarosso che è trasparente) e tutti hanno benefici speciali e unici. La luce blu (415nm) raggiunge solo 1 mm nell’epidermide, ha funzione antibatterica e aiuta a combattere l’acne: essa distrugge il P. acnes, il batterio responsabile dell’acne (i batteri producono la proteina porfirina che sottoposta a luce blu si disgrega annichilendo anche costoro). Inoltre, aiuta la pelle grassa perché rallenta la produzione di sebo delle ghiandole oleifere, smorza gonfiore, rossore e infiammazione dei brufoli, alleviandone il dolore e riducendone l’infiammazione. La luce gialla (590nm) raggiunge fino a 2mm nel derma per ridurre l’infiammazione, lo stress ossidativo e i danni del sole Uvb (scottatura) e Uva (invecchiamento cutaneo). Questa luce viene usata per ridurre l’infiammazione e stimolare il metabolismo delle cellule cutanee, cosa che incrementa il turnover cellulare, migliora il tono della pelle e può anche aiutare a ridurre la comparsa di macchie scure (iperpigmentazione). La luce verde (532nm) raggiunge fino a 2,5mm nell’epidermide e riesca a diminuire le cellule melanocitarie responsabili delle macchie scure, dell’iperpigmentazione e delle macchie senili, con proprietà lenitive e calmanti e riducenti i rossori. La luce ambra (605nm) raggiunge fino a 3 mm nel derma e riduce l’invecchiamento foto-indotto dal danno Uva. Poi c’è la luce più nota per le maschere Led, quella rossa. La luce rossa può avere diverse intensità, ma in linea di massima essa stimola la produzione di collagene e promuove la rigenerazione cellulare, in più migliora la circolazione sanguigna. La luce rossa a 633nm raggiunge il derma per aumentare l’energia cellulare naturale (Atp) per avviare la rigenerazione cellulare, il collagene, l’elastina e l’acido ialuronico per l’idratazione cellulare. La luce rossa 640nm raggiunge il derma per migliorare l’ossigenazione cellulare e mantenere i follicoli piliferi nella fase di crescita (anagen) per una maggiore densità dei capelli. La luce rosso profondo (660nm) raggiunge il derma per migliorare la circolazione sanguigna e l’ossigenazione cellulare, vediamo miglioramenti significativi nell’infiammazione, irritazione e arrossamento. La luce vicino-infrarosso (830nm) raggiunge il derma per accelerare la riparazione cellulare e lenire rossore, irritazione e rafforzare le condizioni della pelle fragile.La luce profondo vicino-infrarosso (1072nm) raggiunge l’ipoderma (sotto il derma) per stimolare più efficacemente la riparazione cellulare, la guarigione delle ferite e il sollievo dal dolore. Si capisce come il colore più desiderato della maschera Led antirughe e liftante sia quello rosso, in particolare di lunghezza d’onda a 633nm per la sua capacità di aumentare il collagene. I migliori dispositivi Led per uso domestico combinano lunghezze d’onda per affrontare lo stesso problema della pelle su livelli diversi, per esempio luce rossa 633nm e vicino-infrarosso 830nm. Ecco perché le maschere Led si affermano sempre di più: riuscire a ripristinare la produzione di collagene ed elastina giungendo perfino nell’ipoderma è una perfomance molto diversa da quella di una crema. C’è tuttavia chi non può usare queste maschere: chi soffre di patologie della pelle, come eczema, psoriasi, lupus eritematoso, albinismo e chi assume farmaci fotosensibilizzanti. C’è poi un altro punto critico: quelli delle maschere Led sono costi anche abbastanza importanti rispetto a quelli di un vasetto di crema. Che forse non penetra in profondità, ok, ma non penetra così a fondo nemmeno nel conto corrente.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.