2024-09-11
La Bce limerà i tassi, ma serve un maxi-taglio
Domani Francoforte ridurrà dello 0,25 il costo del denaro, anche se i buoni dati sull’inflazione tedesca e i pessimi numeri dell’economia Ue spingono per uno sconto dello 0,5%. Questo sì che aiuterebbe il modello Draghi basato sugli investimenti Ue.Se la sfida prospettata dall’ex numero uno della Bce è epocale - «per salvare l’Europa servono il doppio degli investimenti del piano Marshall, circa 750-800 miliardi all’anno», ha evidenziato presentando il suo rapporto Mario Draghi - anche la risposta di tutti gli attori coinvolti dovrebbe essere della stessa portata. E se la mettiamo su questo piano, la prima istituzione a dover cambiare completamente registro è senza ombra di dubbio la Bce. La Banca Centrale Europea che negli ultimi due anni si è concentrata anima e corpo sul suo core business, tenere l’inflazione sotto controllo, rendendosi poco conto che in questo modo stava affossando l’economia del Vecchio Continente. Discutere delle scelte del passato sarebbe inutile oltre che ripetitivo e quindi non ci resta che analizzare il presente e cercare di interpretare il futuro. Domani c’è una nuova riunione dei banchieri di Francoforte che con ogni probabilità - quasi unanimamente gli analisti concordano - si apprestano a limare di 25 punti base il costo del denaro, portando così il tasso di interesse sui depositi al 3,50%. Si può fare subito di più? Considerando la prudenza di Christine Lagarde che nel 2019 ha preso il posto proprio di Mario Draghi alla guida dell’Eurotower è davvero difficile ipotizzare una sforbiciata dello 0,50%. Ma visto il contesto economico che stiamo vivendo una decisione del genere potrebbe segnare una svolta non solo nei fatti ma anche negli orizzonti della Banca centrale. Da un lato, infatti, ci sono i buoni dati dell’inflazione in Germania. L’aumento del costo della vita ad agosto si è fermato all’1,9%. E per ricordare l’ultima volta che a Berlino l’inflazione si era tenuta sotto il 2% bisogna tornare indietro con la memoria al marzo 2021 (+1,8%). Dall’altra i numeri catastrofici dell’Europa, trascinata al ribasso dalla Germania. Con l’Ifo, l’indice macroeconomico di Berlino, a sentenziare la crescita zero nel 2024 e un deludente rialzo dello o,9% (doveva essere di un punto e mezzo) nel 2025. «L’economia tedesca è bloccata e langue nella depressione», evidenziava il responsabile per le previsioni della stessa Ifo, Timo Wollmershauser, «per una crisi strutturale degli investimenti soprattutto nel settore manifatturiero, e della produttività». Ecco perché la produzione industriale tedesca è scesa più del previsto a luglio, gravata dal settore automobilistico (-2,4% rispetto al mese precedente) e ha portato a fondo (in virtù di un interscambio commerciale superiore ai 150 miliardi l’anno) anche la produzione industriale italiana che nello stesso mese dell’anno ha perso quasi un punto percentuale.In mezzo, appunto, c’è stata la presentazione del piano salva-Europa di SuperMario. Che al di là delle luci e delle ombre e del problema per nulla secondario del «chi ci debba poi mettere i soldi», evidenzia una cosa fondamentale. Servono investimenti, investimenti e ancora investimenti. E investire con i tassi alle stelle è praticamente impossibile. Insomma, quale migliore occasione per la Lagarde di tagliare dello 0,50% i tassi di interesse per rilanciare gli investimenti e quindi la crescita? Nella contezza - certificata dalla stragrande maggioranza studi realizzati dalle banche - che un passo doppio del genere è quasi impossibile da ipotizzare. «Ci aspettiamo», evidenzia in un report Nadia Gharbi, senior economist di Pictet wealth management, «che giovedì la Bce riduca il tasso di interesse sui depositi di 25 punti base, portandolo al 3,50%. La mossa è ampiamente attesa, quindi il focus sarà sulle dichiarazioni dell’Eurotower in merito ai prossimi step relativi al ridimensionamento del suo orientamento di policy restrittivo. Sebbene la direzione dei tassi rimanga al ribasso, è improbabile che la presidente Lagarde dia un segnale esplicito sull’entità e la tempistica della prossima mossa». Non è da escludere - anche questa è un’opinione abbastanza diffusa tra gli economisti macro - che in virtù degli ultimi dati (crescita, occupazione e inflazione in ribasso rispetto alle previsioni) le nuove proiezioni dello staff della Bce siano state leggermente riviste. Ma è troppo poco per sperare che dal meeting di giovedì esca fuori una sorta di cronoprogramma della politica monetaria europea. Solite nubi. Solita incertezza. E decisioni dell’Unione che come spesso capita dipendono da fattori esterni. «L’indebolimento delle prospettive di crescita degli Stati Uniti e un taglio della Fed superiore alle attese il 18 settembre», continua la Gharbi, «potrebbero aumentare la pressione sulla Bce affinché faccia di più di quanto attualmente previsto». Siamo ancora nelle mani di Powell.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.