2025-06-20
Iveco Defence Vehicles ha 40 anni
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Il veicolo leggero multiruolo «Lince» (Iveco Defence Vehicles)
Erede della storica Lancia Veicoli Industriali di Bolzano, è nata nel 1985. Oggi è all'avanguardia nella produzione di veicoli militari per tutti gli scenari di intervento, utilizzati anche da diversi eserciti esteri. Dal primo camion del 1912 ai veicoli robotizzati.Gli antenati degli attuali mezzi militari italiani affondano le loro radici nella Torino di Vincenzo Lancia. La casa fondata dal patron nativo di Fobello, in Valsesia, vide una prima espansione nella zona di Borgo San Paolo e nel 1912 affiancò alla produzione di auto di prestigio quella del primo camion, il Lancia 1Z. Da subito il mezzo italiano vide il battesimo del fuoco con il Regio Esercito nella guerra Italo-turca in una versione corazzata dalla Ansaldo di Genova. L’«autocarro leggero», inizialmente armato con mitragliatrici Maxim, aveva ottime prestazioni per l’epoca potendo spingersi alla velocità di 60 km/h grazie al propulsore da 70 cavalli con un’autonomia di 300 km.Fiat, nello stesso periodo, aveva invece prodotto per le Forze Armate gli autocarri 15 Ter e 18 BL, protagonisti sul fronte della Prima guerra mondiale. Tra i due conflitti mondiali alcuni di questi primordiali ma validi camion di produzione italiana rimasero in servizio fino agli anni Trenta e alla guerra d’Etiopia e altri anche oltre.Il 1937 segnò una svolta importante nel settore dei veicoli militari. La Lancia infatti rispose ad un appello del governo Mussolini per l’industrializzazione (e conseguente immigrazione di mano d’opera di lingua italiana) dell’Alto Adige, fondando un nuovissimo stabilimento dedicato ai veicoli industriali. Dalle catene di montaggio di Bolzano, dove ancora oggi ha sede la Iveco Defense Vehicles (IDV), uscirono mezzi che fecero la storia delle colonne motorizzate della Seconda guerra mondiale, come il Lancia 3Ro, prodotto dal 1938 al 1949 in oltre 10mila esemplari anche per la Wehrmacht.Iniziata nel periodo prebellico, la standardizzazione costruttiva e dei componenti degli autocarri (nota come «unificazione») proseguì anche dopo il conflitto e coinvolse nei primi anni anche altri marchi come Bianchi e Alfa Romeo. Negli anni Cinquanta a Bolzano fu prodotto l’autocarro leggero Lancia CL-51 al quale si affiancò per tutto il decennio ed oltre il Fiat ACM-52 derivato dal diffusissimo 642 civile. Per quanto riguardò i mezzi da ricognizione, nel 1951 la Fiat presentò la «Campagnola», la risposta italiana alla Jeep Willys degli Alleati e prese il nome di AR-51 nelle forze armate. La storia di Lancia come marchio indipendente si interruppe dal 1969 quando il gruppo fu interamente acquisito da Fiat. Anche il ramo dei veicoli industriali fu accorpato dando origine inizialmente alla Lancia Veicoli Speciali che si occupava della produzione di mezzi destinati all’uso militare. Nel 1975 con la fondazione di Iveco (che unì produzione italiana ed alcune controllate estere come la francese Unic e la tedesca Magirus-Deutz) il marchio Lancia sparì dalla produzione di camion con l’ultimo modello ACL-75, dotato come l’Iveco ACM-80 e 90 della trazione integrale, uno dei mezzi più diffusi e utilizzati dall’Esercito negli anni ’80 e ’90.La nascita di Iveco Defence Vehicles data 1985, con sede nello stabilimento di Bolzano, come divisione specificamente dedicata allo sviluppo e alla produzione di veicoli militari di differenti tipologie (non solo camion). Nello stesso anno Iveco firma un accordo per la creazione di un consorzio con Oto Melara (oggi Leonardo) per la fornitura dei sistemi d’arma sui veicoli IDV. Nel 1986 fu presentato in Sardegna uno dei prodotti di punta del consorzio, il blindato Centauro. Oggi evoluto nella versione Centauro 2, il veicolo è in grado di operare in tutti gli scenari, dotato dei sistemi d’arma più avanzati e di un motore da 720Cv in grado di fargli superare i 100 km/h su strada. Un altro mezzo particolarmente diffuso a cavallo del terzo millennio è stato il veicolo multiruolo VM-90, derivato dal furgone Daily e allestito in versione torpedo, blindato leggero e ambulanza. Il pezzo forte della produzione IDV cominciò a delinearsi alla fine degli anni ’90 quando a Bolzano arrivò la commessa per la progettazione di un nuovo veicolo multiruolo dotato di una blindatura efficace contro le mine e gli ordigni improvvisati tipici dei teatri d’intervento del periodo. Gli israeliani di Idf offrirono consulenza a IDV gettando le basi per la realizzazione del blindato «Lince», dotato di una cellula protettiva in grado di resistere a colpi di mitragliatrice e esplosivi grazie al rinforzo della scocca. Mosso da un common rail diesel da 185 Cv (nella seconda serie VTLM 2 aumentato a 220 Cv con cambio automatico a 8 rapporti), il blindato italiano raggiunge i 90 km/h autolimitati, riuscendo a passare guadi della profondità fino a 1,5 metri se opportunamente preparato. La struttura è stata concepita per minimizzare gli effetti devastanti delle esplosioni all’interno della cellula, con tecnologie provenienti dalle corse automobilistiche e dalla tecnologia dei materiali come il carbonio e altre leghe. Il Veicolo Tattico Multiruolo Leggero di Iveco è largamente impiegato dall’Esercito Italiano ma è stato acquisito anche da altre forze armate. Nel Regno Unito, dove è denominato CLV «Panther», in Belgio, Olanda, Portogallo, Spagna e altri. Dal 2023 IDV ha sviluppato il settore della robotica con la realizzazione di UGV (Unmanned Ground Vehicles), veicoli speciali a controllo remoto. Il Viking 6x6 è un mezzo senza conducente con motore ibrido diesel-elettrico in grado di operare anche senza connessione e di riconoscere terreni e ostacoli, oltre ad essere connesso ad altri dispositivi, tra cui i droni. Utilizzabile in ruoli di ricognizione in terreni ostili, evcuazione feriti, trasmissione dati, è in fase di sperimentazione avanzata.
Simona Marchini (Getty Images)