2021-07-27
Italia immunizzata sopra la media Ue. Il certificato fa salire le prenotazioni
Dopo il netto rallentamento delle punture a inizio mese, fioccano le nuove adesioni: almeno 300.000. Resta il nodo delle tempistiche per le vaccinazioni dei giovani, con la prevedibile frenata durante agosto.Dopo settimane di silenzio, il commissario Francesco Figliuolo è tornato a rilasciare interviste e dichiarazioni in giro per l'Italia con rinnovato vigore. I maligni fanno notare che il silenzio era coinciso con il rallentamento delle vaccinazioni, soprattutto sul fronte delle prime dosi che a un certo punto sono precipitate (intorno al 10 luglio le seconde dosi erano state otto volte le prime). Poi, con il varo del decreto sull'estensione del green pass obbligatorio, sono aumentate le prenotazioni e con esse le esternazioni del generale. Al netto dei commenti maligni, l'annuncio del governo ha portato ad almeno 300-500 mila nuove adesioni a livello nazionale. Ma a fioccare per ora sono i prenotati (soprattutto quelli più giovani), non ancora le somministrazioni: domenica sono scese abbondantemente sotto quota 400.000 euro (con solo 79.000 prime dosi) e una media della settimana appena passata di poco più di 528.000. Il cambio di passo è dunque relativo ed è ancora presto per capire quanti indecisi ha smosso l'effetto green pass. Va ad esempio considerato, se una persona prenota il vaccino in questi giorni, quando le verrà dato l'appuntamento per l'inoculazione. Dopo qualche giorno o dopo qualche settimana? Ricordando anche che agosto non è un mese come gli altri (ci sono le ferie dei vaccinatori e dei volontari, molti hub viaggiano già a ritmi ridotti) e che il flusso extra di richieste concentrate tutte in un breve arco di tempo va gestito sul fronte delle scorte. Anche se non ci sono problemi di autonomia, e in settimana sono previste altre consegne corpose, una gradualità nella programmazione sarà inevitabile (si stanno utilizzando quasi solo esclusivamente Pfizer e Moderna per le prime dosi, Astrazeneca è infatti stato vietato sotto i 60 anni e il monodose J&J fortemente sconsigliato). Il generale Figliuolo ha fatto un buon lavoro (chissà cosa sarebbe successo se ci fosse stato ancora Domenico Arcuri): secondo gli ultimi dati aggiornati a ieri mattina, sono 65.315.438 le dosi di vaccino somministrate in Italia, il 95% del totale di quelle consegnate. Le persone che hanno completato il ciclo vaccinale sono 30.119.047, il 55,77% della popolazione over 12. Siamo come la Germania praticamente, e davanti a Usa, Russia, Svezia, Grecia, Austria e Francia. In quest'ultimo Paese, l'effetto dell'estensione del green pass obbligatorio è stato maggiore rispetto all'Italia, ma anche per via del maggior numero di persone reticenti al vaccino. Ieri Emanuel Macron ha annunciato che in Francia oltre 40 milioni di persone si sono vaccinate con una prima dose e questo equivale a circa il «60% della popolazione» (+ 4 milioni in 15 giorni). In generale, meglio di noi hanno fatto solo Spagna, Portogallo e Olanda (considerando solo i Paesi che hanno almeno circa 10 milioni di abitanti).Siamo quindi sopra la media Ue, ma è proprio in questa fase della campagna che il gioco comincia a farsi veramente duro. Anzi, è già cominciato da qualche mese se si guarda allo scoglio più difficile, quello dei 2,2 milioni di over 60 che ancora mancano all'appello (e non possono essere etichettati tutti come No vax). Quella che gli esperti di logistica chiamano modalità «push», ovvero gestire i processi in anticipo rispetto al palesarsi dei «clienti», andava messa in campo prima dell'estate invece di dare appigli a persone già in bilico con il caos informativo su Astrazeneca e J&J. Bisogna ragionare per target da raggiungere, che per il piano della struttura commissariale resta sempre lo stesso: arrivare all'80% di vaccinati per settembre. «Oggi siamo al 56%, e lo ritengo un buon risultato. Ora dobbiamo continuare senza mollare la presa», ha detto ieri Figliuolo durante la visita all'hub vaccinale della Lavazza, a Torino. «Sugli over 80 - ha detto Figliuolo - siamo al 91% di vaccinati, questo vuole dire avere messo in sicurezza le nostre radici, anche per le giovani vite che arriveranno. Siamo un po' sotto sugli over 60, con una situazione un po' a macchia di leopardo, e mi aspetto una ulteriore spinta sulla fascia 50-59». Il commissario continua, infatti, a fare i conti con ritmi assai diversi nelle varie regioni.Intanto Figliuolo cerca di tenersi lontano dalle polemiche: sia sui no vax («Abbiamo fatto oltre 65 milioni e 300 mila inoculazioni, questo vuole dire che i cittadini italiani sanno bene quello che devono fare. Poi il dissenso è libero ed è giusto che ci sia»). Sia sull'obbligo vaccinale per gli insegnanti («Sono riflessioni che devono essere prese a livello di cabina di regia e di Consiglio dei Ministri»). Il generale attende dalle regioni entro il 20 agosto i numeri sul personale ancora non vaccinato. «È importante sapere quante sono le mancate adesioni a livello numerico, sempre nel rispetto della privacy, e quante di queste potrebbero dipendere dalla problematica sanitaria di persone che non possono vaccinarsi». Quanto agli studenti, ha aggiunto, «credo che a brevissimo sarà autorizzato dall'Aifa anche il vaccino di Moderna per i giovanissimi, e questo ci darà ulteriore flessibilità per poter effettuare con speditezza le vaccinazioni. Dobbiamo arrivare ad avere un buon numero di vaccinati entro la prima decade di settembre: l'obiettivo sarebbe di arrivare intorno al 60%» della fascia 12-19 in vista della riapertura delle scuole».