2024-06-18
Isis in tackle sul Real, sventato un attentato
La polizia spagnola ha sgominato una cellula pronta ad attaccare il bus dei madrileni: «Attendiamo al punto di arrivo dei giocatori. Poi miriamo a loro e ai tifosi». Il gruppo esortava anche i «lupi solitari» a colpire gli stadi degli Europei e delle prossime Olimpiadi.Come riportato dai media spagnoli, negli scorsi giorni la Guardia civile iberica, in collaborazione con l’Europol e l’Fbi, hanno smantellato la Fondazione I’lam, centro di propaganda dello Stato islamico, con il relativo sito Internet. Nel corso dell’importante azione sono stati chiusi i server in Germania, Paesi Bassi, Stati Uniti e Islanda, mentre le autorità spagnole hanno fermato nove persone radicalizzate a Salt (Girona), Algeciras (Cadice), Anta (Almería) e Tenerife. Di questi, due sono stati posti in custodia cautelare. Le indagini e il monitoraggio continuo delle attività online delle organizzazioni terroristiche sono iniziate nel 2022 e hanno permesso di approfondire le comunicazioni dei media legati alla Fondazione I’lam. La tracciabilità era complessa, scrive l’Europol, «poiché gestivano infrastrutture tecnologiche nuove e sofisticate». Questa fondazione ha gestito per anni un sito raggiungibile sul dark web (e talvolta in chiaro) tradotto in 14 lingue, nel quale c’era di tutto: stazioni radio, agenzie di stampa, società di produzione audiovisiva, video di pregevole fattura in arabo con sottotitoli nelle varie lingue, poster di propaganda oltre alla rivista settimanale dell’Isis al-Naba che esce ogni giovedì notte e che fa il punto sulle attività globali del gruppo. Il sito non è mai stato tradotto in italiano, forse nel timore di essere scoperti dagli uomini dei nostri servizi segreti, molto temuti dai jihadisti per la loro capacità di operare anche in Rete. Fino alla chiusura dei server sono stati pubblicati giornalmente i video delle decapitazioni, degli sgozzamenti e di tutte le atrocità dell’Isis, che non sono mai cessate ma che i media tradizionali non diffondono più. La Fondazione I’lam produce anche Voice of Khurasan, la patinata rivista mensile dell’Isis Khurasan (Iskp o Isis-K), la branca afghana dell’Isis che negli ultimi mesi si è resa protagonista di diverse azioni terroristiche (vedi quella di Mosca del marzo scorso dove sono morte oltre 140 persone). Importante la sezione nel sito dedicata alla raccolta di donazioni di fondi richiesti rigorosamente in criptovalute. Tra il materiale sequestrato sono stati rinvenuti una serie di contenuti (audio, video e immagini) nei quali si chiede ai sostenitori di attaccare l’autobus della prima squadra del Real Madrid e i tifosi che solitamente attendono il suo passaggio per tifare la squadra. «Mio caro fratello, attendi in un luogo vicino al punto di arrivo dei giocatori. Mira a loro e ai loro seguaci», si legge in un manifesto in cui si vede un uomo mascherato che spara con un fucile con mirino telescopico contro il veicolo della squadra dei blancos. Un altro manifesto incitava ad attaccare il Santiago Bernabéu: «Miei cari fratelli di al-Andalus, vi aspetta un obiettivo molto prezioso. Irrompete tra la folla, distraete la sicurezza con esplosivi improvvisati e dispositivi esca e avanzate verso il vostro obiettivo principale con determinazione». Hanno anche esortato ad attaccare gli Europei di calcio che si giocano da venerdì scorso in Germania, suggerendo di colpire tre delle sedi (Berlino, Monaco o Dortmund) con lo slogan: «Segna l’ultimo gol!». Lo Stato islamico ha anche chiesto di attaccare i prossimi Giochi olimpici che si terranno a Parigi, con un’immagine della Torre Eiffel verso la quale si dirige un drone con «un regalo» sotto forma di bomba. L’Isis ha comunicato che stavano iniziando le «Olimpiadi del lupo solitario per volontà di Allah». Nell’operazione di polizia sono stati disattivati anche i canali e i media che diffondevano questa propaganda, oltre a sequestrare guide di autoformazione affinché i loro seguaci potessero addestrarsi e generare quei «lupi solitari» che compiono azioni individuali, molto spesso senza nessun sostegno diretto da parte dello Stato islamico. Per il gruppo terroristico la chiusura dei server della Fondazione I’lam è un colpo durissimo perché negli ultimi due anni la propaganda era tornata ad essere ai livelli precedenti (per qualità e autorevolezza), alla caduta militare dell’Isis (marzo 2019). Una circostanza che ha aiutato a far crescere il gruppo in Africa, nel Medio Oriente, nel Caucaso, nel Sud Est asiatico e a mantenere e rinnovare i rapporti con i membri e i simpatizzanti in Europa, che ribollono anche per quanto accade nella Striscia di Gaza. Come detto, la chiusura della Fondazione I’lam per l’Isis è un duro colpo; tuttavia è certo che presto nascerà una nuova piattaforma dove diffondere l’odio contro l’Occidente e attrarre sostenitori e denaro a livello globale, e per questo il web è fondamentale. Uomini e mezzi che possano far ripartire la macchina della propaganda in Rete non mancano di sicuro, e presto torneranno a farsi sentire.
La sede della Corta penale internazionale dell’Aia (Ansa)