2018-07-23
Il sindaco operaio che ama provocare: «35 euro? Agli italiani. E no alle nozze gay»
Fabrizio Sala, primo cittadino leghista di Telgate, in provincia di Bergamo: «Spazzo personalmente le strade, metto panchine anti clochard. Sugli immigrati linea dura: i colleghi Pd sono d'accordo con me».Telgate è un paese di 5.100 abitanti in provincia di Bergamo. Fu qui che bergamaschi e bresciani, dopo essersi aspramente combattuti, nel 1156 firmarono la pace tra le due fazioni. Ma a dispetto del pedigree storico della cittadina, non si può dire che il sindaco Fabrizio Sala, 51 anni, eletto con la Lega Nord nel 2014, sia un uomo particolarmente pacifico. Anzi, per sua stessa ammissione, vive di provocazioni. Come quando ebbe l'idea di far installare panchine anti clochard. O come quando spedì i muratori nelle scuole per fissare alle pareti i crocefissi. O come quando si improvvisò «stradino», con la pettorina arancione, per protestare contro i vincoli di spesa che impediscono ai Comuni di assumere personale.Solo una sceneggiata elettoralistica, caro sindaco?«No, solo l'ultima delle mie provocazioni».Dopo il presidente operaio, arriva il sindaco operaio?«Arriva il sindaco tuttofare. Quello che fa di necessità virtù».Quindi se non può assumere...«Si mette a disposizione in prima persona». Ribadisco: una sceneggiata. «Direi un atto di sensibilizzazione».E su cosa dovremmo essere sensibilizzati?«Sui problemi dei piccoli comuni del nord». Come Telgate?«Abbiamo 5.100 abitanti e solo 14 dipendenti. Per legge dovrei averne il doppio, ma le norme sul contenimento della spesa non mi consentono di fare assunzioni».Perché parla di piccoli Comuni del nord? Al sud si naviga nell'oro?«In media, un Comune meridionale di 5.000 abitanti ha tra i 60 e i 70 dipendenti».Quindi il sud è sprecone.«Lo è stato. E secondo me, in alcuni casi, lo è ancora».Il solito leghista.«Sarò leghista ma guardo ai fatti».Che sono?«Le esigenze del territorio». Cioè lei vorrebbe assumere.«Ma se un Comune ha la possibilità di farlo, perché è virtuoso, perché gli viene vietato?».Non è che vuole anche lei soltanto soldi da spendere come i Comuni del «sud sprecone»? «Voglio le risorse necessarie a realizzare quello che mi chiede la mia gente».Ad esempio?«Ristrutturare la scuola del Paese».Non può farlo?«Avevo partecipato a un bando nazionale per ottenere i fondi necessari...». E non li ha avuti?«No. I criteri in base ai quali è stato distribuito quel denaro hanno privilegiato i comuni in dissesto finanziario. Una vergogna».Due anni fa lei finì su tutti i giornali con la proposta di destinare i famosi 35 euro agli italiani anziché ai migranti.«A dire il vero, di euro ne chiesi 37. Mi pareva giusto che gli italiani avessero almeno due euro in più rispetto agli stranieri».Lo sa che quella provocazione finì sul sito Bufale.net? Cercarono di dimostrare che, vista la quantità dei servizi inclusi, 35 euro erano una cifra ragionevole.«Perché non sono andati a raccontarlo ai cittadini? Io partii da un principio semplice: se i soldi non ci sono, i pochi che ci sono vanno spesi prima per gli italiani».Quindi i cittadini erano dalla sua parte.«Non solo. Mi telefonarono vari sindaci del Pd, anche di città medio-grandi, per esprimermi il loro sostegno».Davvero? Quali sindaci?«Non faccio nomi perché non voglio creare imbarazzi a nessuno».Ma ora ci ha messo la pulce nell'orecchio. Ci dia qualche indizio. Erano sindaci del nord?«No, mi chiamarono anche dalle province di Roma, Napoli e Catania. Non ci vedo nulla di strano: io sollevai una questione reale, che andava al di là del colore politico di una giunta».E nessuno le diede del fascista o del razzista?«Ovviamente. In tutte le mie iniziative qualcuno ci ha visto un intento discriminatorio».Di solito cosa risponde a queste accuse?«Che ascoltare i cittadini non è discriminazione. Ma se pensare prima agli italiani in difficoltà e poi al resto del mondo è razzismo, le accuse me le prendo volentieri».Lei è proprio un tipo combattivo.«Sono solo un tipo di buon senso. Come quando mi inventai l'ordinanza che imponeva agli stranieri di presentare un certificato di buona salute». Gli stranieri portano malattie?«Se uno viene da Paesi a rischio (o ci va a trascorrere un periodo di villeggiatura), è giusto che prenda le dovute precauzioni. Guarda caso, gli stessi che mi davano del razzista sono quelli che hanno sostenuto il decreto Lorenzin sulle vaccinazioni obbligatorie».Sarà buon senso, ma lei pare in guerra con il mondo.«Non esageri [ride, ndr]».Se l'è presa pure con i gay. «Semplicemente mi rifiuto di celebrare le unioni civili».È contrario alle unioni civili?«Assolutamente contrario: la famiglia nasce dall'unione naturale tra uomo e donna».Ma la legge è legge.«Dopo aver interpellato le minoranze, che peraltro non hanno espresso posizione, ho delegato il segretario comunale a celebrare eventuali unioni tra persone dello stesso sesso».Veniamo alla politica nazionale. Le piace l'alleanza Lega-5Stelle?«Per il momento il governo si sta comportando benissimo. E Giuseppe Conte è un ottimo Presidente del Consiglio».Da amministratore locale, cosa chiederebbe all'esecutivo?«Innanzitutto, Lombardia autonoma. Denari spesi direttamente dalla Regione e dai Comuni». Mi sembra difficile che i pentastellati accettino una cosa del genere…«Le autonomie sono nel programma. E il ministro per le riforme istituzionali, Erika Stefani, è della Lega».E poi cosa vorrebbe?«La flat tax».In parole povere, vuole che si realizzi il programma della Lega.«Guardi, io voglio soltanto che finalmente riparta l'economia».
Lo stabilimento Stellantis di Melfi (Imagoeconomica)
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