2020-01-04
Invoca Allah e accoltella i passanti
Torna l'incubo jihadista in Francia: a Villejuif, a Sud di Parigi, un uomo ha attaccato persone a caso a colpi di pugnale, causando un morto. Poi è stato ucciso dalla polizia.Al grido di «Allah Akhbar», un uomo ha accoltellato ieri tre persone in un parco pubblico di Villejuif, una cittadina della periferia Sud di Parigi. L'aggressore è stato rapidamente individuato e abbattuto dalla polizia nei pressi di un centro commerciale, mentre cercava di dirigersi verso il comune vicino di Haÿ-les-Roses. Secondo le ricostruzioni diffuse dai media francesi, tutto sarebbe accaduto in poche decine di minuti intorno alle 14 di ieri nella zona del parco delle Hautes-Bruyères. Il sito della radio francese Rtl ha tracciato, verso le 16, una bozza di identikit dell'aggressore, descritto come: «Un uomo caucasico, con una lunga veste bianca, i piedi nudi e la barba». L'emittente ha anche riferito del grido dell'assalitore. Altri media non hanno invece diffuso il profilo del responsabile dell'attacco ma sono stati concordi nel confermare - già un paio di ore dopo l'aggressione - la morte di una delle persone ferite. L'informazione è stata convalidata anche da Franck Le Bohellec, il sindaco di Villejuif. Il primo cittadino ha anche fornito le prime informazioni sull'identità della vittima: un cinquantaseienne, residente nella cittadina in cui si sono svolti i fatti, che si sarebbe «frapposto tra sua moglie e l'assalitore».Poco dopo l'inizio dell'attacco la prefettura ha invitato, attraverso il proprio account Twitter, ad «evitare la zona», mentre, a metà pomeriggio, è giunto a Villejuif il sottosegretario all'interno Laurent Nuñez, accompagnato dal prefetto di Parigi, Didier Lallement e dal procuratore di Créteil, Laure Beccuau. Quest'ultima ha dichiarato che l'assalitore aveva «preso di mira delle persone a caso, ma molte di queste sono riuscite ad evitare gli attacchi».Come spesso accade quando in Francia si sono verificati attacchi di questo genere, i social network si sono riempiti di reazioni dopo i fatti di Villejuif. Da un lato c'è stato chi - come l'ex giornalista franco-israeliano Julien Bahloul - ha ironizzato chiedendo via Twitter ai colleghi giornalisti di «non parlare troppo in fretta di attacco o di attentato» perché questo potrebbe essere stato compiuto «da una persona sfortunata nella vita che ha fumato della cannabis e che quindi non è responsabile delle proprie azioni». Ma sui social non sono mancate anche le manifestazioni di «solidarietà» nei confronti dell'aggressore. In un video, diventato virale, postato dal parco delle Hautes-Buyères e realizzato da un certo Zino, si sente quest'ultimo commentare «gli hanno sparato addosso, figli di puttana». Il tutto accompagnato dalla trascrizione e dall'hasthag (scritte in modo completamente sgrammaticato) «abuso della polizia».Con il passare delle ore, le forze dell'ordine hanno avviato delle indagini per verificare se l'autore dell'attacco si sia avvalso dell'aiuto di complici. Per questo motivo, gli agenti hanno trattenuto per qualche tempo le persone che si trovavano nel centro commerciale dove l'aggressore è stato abbattuto.Non è la prima volta che la cittadina di Villejuif si trova al centro di attacchi di questo tipo. Una domenica del mese di aprile del 2015 Sid Ahmed Ghlam - uno studente algerino allora ventitrennne - è stato arrestato perché sospettato di voler attaccare la chiesa parrocchiale di Villejuif, durante le funzioni. Il fermo era avvenuto poche l'uccisione, sempre per mano del terrorista, di Aurélie Châtélain, una giovane donna che ha avuto la sfortuna di trovarsi casualmente sulla traiettoria dell'algerino.