2025-09-05
Simone Pillon: «Le ideologie che hanno inquinato il mondo sono divenute fragilissime»
L’ex senatore: «Dall’anno scorso il quadro è cambiato. Papa Prevost una carezza del Padre».Simone Pillon è il presidente del Comitato delle Tavole di Assisi, la manifestazione che, giunta alla terza edizione, intende «rilanciare il pensiero cristiano, conservatore e identitario», e si tiene oggi e domani nella cittadina umbra e francescana.Presidente, che cosa sono le Tavole di Assisi e per quale ragione sono nate?«È un’occasione di confronto culturale e di fede tra gli esponenti dei vari mondi del “cristianesimo identitario”. C’era la necessità di un ritrovo non sporadico, ma annuale, per uscire da quella ipotetica «inferiorità culturale» in cui la sinistra e il laicismo vorrebbe ricacciarci. Noi però non siamo inferiori a nessuno, anzi siamo portatori di quella sapienza antica e sempre nuova che promana dal Vangelo».Sul sito delle Tavole, intitolate «Il ritorno dei valori: papa Leone XIV, Donald Trump, l’America, l’Europa e il Cristianesimo», scrivete che quella che si apre oggi sarà un’edizione speciale, per l’emergenza di due figure simbolo come Donald Trump e Leone XIV. In che senso?«L’anno scorso ci eravamo lasciati ad Assisi con un grosso punto interrogativo. C’erano le elezioni americane dopo poche settimane e si era alla fine del pontificato di Francesco, che manifestava problemi di salute. Ora il quadro è radicalmente cambiato con l’elezione di Trump e l’ascesa al Soglio di Leone. E se prima la strada pareva in salita, per i temi che ci interessano, ora appare in discesa. Le agende che avevano permeato il mondo sono divenute fragilissime. Mi riferisco alle varie narrazioni egemoni: gender, woke, cancel culture e lo stesso immigrazionismo eretto a dogma».Gli Stati Uniti sono definiti da voi come «l’avanguardia della civiltà occidentale». Ma non potrebbero invece essere visti, al di là del momento Trump, come uno dei Paesi più secolarizzati al mondo, se non tra quelli che storicamente tendono maggiormente a esportare quel «progressismo» e quel «minimalismo etico» opposti alla logica della Tavole?«Lo vogliamo o no, gli Stati Uniti sono il Paese leader dell’Occidente, e questo è un fatto. Che nel passato, ma anche nel presente, abbiano inoculato nei Paesi satelliti ideologie profondamente anti umane è altrettanto vero. Però gli Stati Uniti hanno il vantaggio dello spoil system: con la nuova amministrazione, cambiano anche i vertici dell’amministrazione stessa. E questo lo vediamo con Trump. Se prima erano le agenzie Lgbt e le cliniche pro aborto a prendere milioni di dollari, ora non più. Restiamo alla periferia dell’Impero americano: se l’imperatore fa leggi pro family, lo Stato dura anche tre secoli, altrimenti decade».Qual è il possibile elemento di congiuntura tra la dottrina sociale cattolica e quella che avete definito come «la visione economica del Trumpismo»?Questo aspetto sarà trattato dall’economista Ettore Gotti Tedeschi. Io credo che Trump voglia ridimensionare le oligarchie finanziarie che hanno dominato la politica in questi anni. Gli stessi esecrati dazi sono un modo di restituire la sovranità ai singoli Paesi, togliendola alle multinazionali.Tra i tanti oratori presenti alla due giorni, fra cui vari collaboratori della Verità, spiccano le figure del cardinal Gerhard Ludwig Müller, ex prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, di monsignor Antonio Suetta, vescovo di Sanremo-Ventimiglia, e monsignor Giovanni D’Ercole, vescovo emerito di Ascoli Piceno. Vuol dire che tra gli ambienti conservatori e la Chiesa di papa Leone è sbocciata una nuova primavera, dopo l’ipotetico autunno vissuto sotto papa Francesco?«Anzitutto ringrazio la Verità per il coraggio con cui ci ha sempre benevolmente sostenuto. La Verità è stato fin dalla fondazione il nostro giornale di riferimento o tra i principali. È innegabile che lo stile di papa Leone, che non indulge a espressioni che possano essere interpretate in più modi, ci è consono, anzitutto per la rimessa al centro della salvezza e della fede. Da Leone siamo confortati e consolati: per noi è una carezza del buon Dio. La fede è essenziale e tra le attività proposte ai partecipanti (oltre 250 già iscritti) c’è la preghiera e l’adorazione eucaristica».
Antonio Decaro con Elly Schlein a Bari (Ansa)
La Mushtaha Tower di Gaza crolla dopo essere stata colpita dalle forze israeliane (Ansa)