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«Abbiamo alzato gli stipendi nonostante Landini e la Cgil»

«Abbiamo alzato gli stipendi nonostante Landini e la Cgil»
Il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo (Imagoeconomica)

Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica amministrazione, rivela l’accordo per 150 euro in più ai dipendenti: «Cisl e Uil vogliono fare l’interesse di 1,6 milioni di lavoratori, altri invece usano il sindacato per fare politica».

La sensazione è quella che provano i ciclisti dopo aver scalato una delle vette più impervie del Giro d’Italia o del Tour de France: sospirone, soddisfazione per l’impresa, giusto il tempo di togliersi gli indumenti più ingombranti e poi giù decisi verso la discesa perché adesso ci sono da raccogliere i frutti di tanto sudare. Così allo stesso modo il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, dopo mesi di trattative in salita con le parti sociali per il rinnovo dei contratti degli statali, in settimana potrebbe iniziare la sua volata verso il traguardo. Due le date da segnare con il circoletto rosso. Oggi, lunedì 3 novembre, e mercoledì 6. Due incontri, il primo con i sindacati e l’Aran (rappresenta la Pa nella contrattazione collettiva) per la firma dell’accordo degli enti locali (più di 400.000 lavoratori di Regioni, Comuni, Province ecc). E il secondo con gli stessi soggetti dell’istruzione, 1.200.000 lavoratori. Ci sono in ballo aumenti di circa il 6%, in media 150 euro lordi al mese in più in busta paga, per più di un milione e mezzo di dipendenti dello Stato.

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Napoli in finale di Supercoppa: Milan battuto 2-0 a Riyadh
David Neres festeggia con Rasmus Hojlund dopo aver segnato il gol dell'1-0 durante la semifinale di Supercoppa italiana tra Napoli e Milan a Riyadh (Ansa)
Nella prima semifinale in Arabia Saudita i campioni d’Italia superano 2-0 i rossoneri con un gol per tempo di Neres e Hojlund. Conte: «Vincere contro un top team dà fiducia, entusiasmo e consapevolezza». Allegri: «Il Napoli ha meritato perché ha difeso molto meglio di noi. Dobbiamo migliorare la fase difensiva, è lì che nascono le difficoltà».
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La versione di Campedelli: Chievo fatto fuori
Luigi Campedelli (Ansa)
In un libro il presidente dei clivensi confessa le sue verità: la squadra di quartiere che aveva fatto un miracolo sparì sommersa dai debiti, ma anche perché non aveva protezione politica. Dai dilettanti alla Uefa fino al tentato suicidio. Lotito? «Non un amico».

Mai smettere di sognare. Sorrentino tra i pali. Yepes, Maran, D’Angelo, D’Anna in difesa. Corini, Perrotta, Eriberto (o se preferite Luciano) e Franceschini a centrocampo. Pellissier e Cossato in attacco. Alzi la mano il tifoso che non ha mai giocato a «la migliore formazione di sempre». Questa l’ha immaginata direttamente Luigi Campedelli, patron del Chievo Verona, dalle stalle alle stelle e poi di nuovo alle stalle. Attualmente è ancora sotto processo e ha perso il club che gli aveva lasciato suo padre. Ha tentato il suicidio, poi si è rialzato. E ora racconta in un libro l’incredibile cavalcata di una squadra di quartiere, fino al crollo per i debiti con il Fisco nel 2020. Si proclama vittima del sistema calcio. Un sistema che prima ha cavalcato la ventata di aria fresca rappresentata da quella squadra di underdog totali, con allenatori visionari come Gigi Delneri, Alberto Malesani e Rolando Maran, e che poi, al primo rovescio, ha calato la scure del fairplay finanziario su un club che non aveva le coperture politiche di una Lazio, capace di ottenere dal governo Berlusconi-Fini il decreto spalma-debiti, con i tifosi biancazzurri che assediarono gli uffici dell’Agenzia delle entrate all’Eur.

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L’indice dei chip Usa segna +30% da inizio anno. Al di là delle mode sui titoli, però, bisogna vedere chi riuscirà a garantirsi rendimenti duraturi per remunerare i capitali. Grossi rischi se la domanda di Ia deluderà le attese.

Il 2025 conferma i semiconduttori come epicentro dei mercati: il Phlx Semiconductor, l’indice che comprende le 30 maggiori società quotate negli Stati Uniti coinvolte principalmente nella progettazione, distribuzione, produzione e vendita di semiconduttori, è a circa +30% da inizio anno e l’Ia ha spinto diversi titoli su massimi storici, con Nvidia e Tsmc sotto i riflettori. La domanda non è, insomma, se l’Ia sia un megatrend, ma se il prezzo stia già incorporando uno scenario perfetto, la temuta bolla.

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Trump tira dritto contro Maduro: stop alle petroliere «Siete circondati»
Donald Trump (Ansa)
Il presidente Usa insiste con la Dottrina Monroe e minaccia Caracas: «Devono restituire tutto quello che ci hanno rubato».

Il presidente americano Donald Trump tira dritto con la riedizione della Dottrina Monroe. Ha infatti annunciato un «blocco totale e completo» delle petroliere sanzionate in entrata o in uscita dal Venezuela.

«Il Venezuela è completamente circondato dalla più grande flotta mai radunata nella storia del Sudamerica. Non farà che aumentare, e lo choc per loro sarà come mai prima d’ora, almeno fino a quando non restituiranno agli Usa tutto il petrolio, la terra e gli altri beni che ci hanno precedentemente rubato», ha dichiarato su Truth l’inquilino della Casa Bianca, riferendosi verosimilmente agli espropri attuati da Hugo Chávez nel 2007. «L’illegittimo regime di Nicolás Maduro sta usando il petrolio di questi giacimenti rubati per finanziare sé stesso, il terrorismo della droga, il traffico di esseri umani, gli omicidi e i rapimenti», ha proseguito, per poi aggiungere: «Il regime venezuelano è stato designato come organizzazione terroristica straniera: pertanto, oggi ordino un blocco totale e completo di tutte le petroliere sanzionate che entrano ed escono dal Venezuela».

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