2019-07-18
Intanto Conte va in Senato e accontenta Zingaretti
Il premier riferirà così come richiede il Pd. Matteo Salvini: «Non vado a parlare di fantasie».Sull'affaire Savoini sarà il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a riferire in Senato il prossimo 24 luglio alle 16.30: «È stato chiesto anche a me di riferire», ha spiegato ieri Conte, «e io riferisco perché, quando le forze parlamentari (Pd e sinistra M5s, nrd) chiamano, il governo risponde per una trasparenza nei confronti dei cittadini. Io ho una concezione sacrale del parlamento e delle istituzioni. Il giorno 24», ha sottolineato il premier, «riferirò in parlamento con un'informativa. Io sono il presidente del Consiglio e sono la massima autorità di governo». Ieri mattina Matteo Salvini ha ribadito la sua volontà di non andare a farsi «graticolare» in parlamento, magari in diretta tv: «In parlamento», ha detto Salvini, «ci vado, ma a parlare di cose serie. Io ho già detto che riferisco sulle cose vere, che esistono. Non sulla fantasia». A chi gli ha chiesto se si sentisse pugnalato dal M5s, Salvini ha risposto categorico. «No, minimamente». Poi ha risposto ad alcune domande su Gianluca Savoini: «Ho detto che non avevo organizzato io alcune iniziative, poi lo conosco come persona corretta da 25 anni. Se mi chiedete chi invita a cena chi», ha aggiunto il ministro dell'Interno, «non ve lo so dire: non mi occupo di cene. Abbiamo lavorato insieme, abbiamo fatto anche i giornalisti insieme. Adesso non è un mio collaboratore. Se c'è un reato io sono il più cattivo con i miei collaboratori, non mi interessano gli audio rubati: se c'è un reato sono intransigente, se ci sono chiacchiere no. C'è un'inchiesta? Perfetto, vada avanti l'inchiesta: vi rendo noto che lo stesso pubblico ministero ha detto che ascoltare Salvini non ha nessuna rilevanza. Le opportunità politiche le valuto io. Quando vado all'estero», ha sottolineato il leader della Lega, «e oggi (ieri, ndr) vado in Finlandia, non è per affari ma per difendere l'interesse del mio paese. Se in Finlandia mi facessero una domanda sulla questione Russia non sarei imbarazzato. Io parlo con la Russia? È mio dovere parlare con la Russia, con la Cina, gli Usa e la Bulgaria». A chi gli ha riferito delle indiscrezioni che vorrebbero Conte pronto a scrivergli una lettera per chiedere trasparenza sulla vicenda, Salvini ha risposto con ironia: «Il mio cellulare ce l'ha, però se preferisce carta e penna ... per carità. Posso rispondere via mail, via whatsapp, via carta e penna», ha aggiunto Salvini, «che non abbiamo visto, chiesto e preso un euro fuori posto. Se ha tempo e voglia di scrivere, che scriva pure».Intanto, ieri, il Pd ha continuato con le azioni dimostrative. Alla Camera, poco prima dell'inizio del question time a con il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, alcuni deputati Dem hanno sollevato cartelli con le scritte «Capitan Codardo»; «Salvini continua a scappare»; «Salvini, cosa nascondi?». «Se Salvini», ha annunciato il capogruppo Pd alla Camera, Graziano Delrio, nel corso di un'assemblea di gruppo, «non risponderà a breve alla richiesta del Pd di riferire in aula, si deciderà come andare avanti». Non è esclusa la presentazione di una mozione di sfiducia individuale nei confronti di Salvini.«Valuteremo ciò che verrà a dirci il premier Conte in aula», ha spiegato il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci, «sui rapporti della Lega con la Russia, lo stesso ministro Salvini non potrà sfuggire alla pressante richiesta di andare a riferire alla Camera. Vedo che dalle fantasie e dai pettegolezzi, siamo passati ad una inchiesta giudiziaria che ipotizza il reato di corruzione internazionale. In questa fase», ha aggiunto Marcucci, «non si può escludere nulla, sulla base di ciò che ascolteremo, decideremo, come ha detto il collega Delrio, anche se presentare o meno una mozione di sfiducia al ministro Salvini».In serata, attraverso una nota, il M5s ha attaccato ancora Salvini: «Siamo felici per il sottosegretario Garavaglia», scrivono i pentastellati, «e ci auguriamo che ora possa convincere Salvini a riferire in aula sui fondi russi, così come farà il presidente Conte. Se non c'è il rispetto del parlamento, non c'è il rispetto dei cittadini». Il presidente della Camera, Roberto Fico, ieri ha inviato al governo, nella persona del ministro per i Rapporti con il parlamento, Riccardo Fraccaro, del M5s, una lettera nella quale sollecita la risposta di Salvini alle richiesta delle opposizioni di sinistra di riferire in aula.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)
13 agosto 2025: un F-35 italiano (a sinistra) affianca un Su-27 russo nei cieli del Baltico (Aeronautica Militare)
La mattina del 13 agosto due cacciabombardieri F-35 «Lightning II» dell’Aeronautica Militare italiana erano decollati dalla base di Amari, in Estonia, per attività addestrativa. Durante il volo i piloti italiani hanno ricevuto l’ordine di «scramble» per intercettare velivoli non identificati nello spazio aereo internazionale sotto il controllo della Nato. Intervenuti immediatamente, i due aerei italiani hanno raggiunto i jet russi, due Sukhoi (un Su-27 ed un Su-24), per esercitare l’azione di deterrenza. Per la prima volta dal loro schieramento, le forze aeree italiane hanno risposto ad un allarme del centro di coordinamento Nato CAOC (Combined Air Operations Centre) di Uadem in Germania. Un mese più tardi il segretario della Nato Mark Rutte, anche in seguito all’azione di droni russi in territorio polacco del 10 settembre, ha annunciato l’avvio dell’operazione «Eastern Sentry» (Sentinella dell’Est) per la difesa dello spazio aereo di tutto il fianco orientale dei Paesi europei aderenti all’Alleanza Atlantica di cui l’Aeronautica Militare sarà probabilmente parte attiva.
L’Aeronautica Militare Italiana è da tempo impegnata all’interno della Baltic Air Policing a difesa dei cieli di Lettonia, Estonia e Lituania. La forza aerea italiana partecipa con personale e velivoli provenienti dal 32° Stormo di Amendolara e del 6° Stormo di Ghedi, operanti con F-35 e Eurofighter Typhoon, che verranno schierati dal prossimo mese di ottobre provenienti da altri reparti. Il contingente italiano (di Aeronautica ed Esercito) costituisce in ambito interforze la Task Air Force -32nd Wing e dal 1°agosto 2025 ha assunto il comando della Baltic Air Policing sostituendo l’aeronautica militare portoghese. Attualmente i velivoli italiani sono schierati presso la base aerea di Amari, situata a 37 km a sudovest della capitale Tallinn. L’aeroporto, realizzato nel 1945 al termine della seconda guerra mondiale, fu utilizzato dall’aviazione sovietica per tutti gli anni della Guerra fredda fino al 1996 in seguito all’indipendenza dell’Estonia. Dal 2004, con l’ingresso delle repubbliche baltiche nello spazio aereo occidentale, la base è passata sotto il controllo delle forze aeree dell’Alleanza Atlantica, che hanno provveduto con grandi investimenti alla modernizzazione di un aeroporto rimasto all’era sovietica. Dal 2014, anno dell’invasione russa della Crimea, i velivoli della Nato stazionano in modo continuativo nell’ambito delle operazioni di difesa dello spazio aereo delle repubbliche baltiche. Per quanto riguarda l’Italia, quella del 2025 è la terza missione in Estonia, dopo quelle del 2018 e 2021.
Oltre ai cacciabombardieri F-35 l’Aeronautica Militare ha schierato ad Amari anche un sistema antimissile Samp/T e i velivoli spia Gulfstream E-550 CAEW (come quello decollato da Amari nelle immediate circostanze dell’attacco dei droni in Polonia del 10 settembre) e Beechcraft Super King Air 350ER SPYD-R.
Il contingente italiano dell'Aeronautica Militare è attualmente comandato dal colonnello Gaetano Farina, in passato comandante delle Frecce Tricolori.
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