2021-07-21
Brunetta stoppa il blitz di Tridico per imbarcare in Inps 3.600 persone
Il presidente dell'ente previdenziale vorrebbe sistemare gli operatori del call center. L'obiettivo: vantare un'infornata di assunzioni. Accantonato l'emendamento del M5s e bocciato anche quello della pd Pezzopane.C'è fermento all'Inps. Il progetto del presidente, Pasquale Tridico, di procedere all'internalizzazione degli operatori del call center, con l'obiettivo di vantare una sfornata di assunzioni, rischia di scontrarsi contro un muro. La Verità se ne è occupata la scorsa settimana, quando l'emendamento a firma Stefania Pezzopane (inserito nel decreto governance e semplificazione) aveva frapposto il ministro Andrea Orlando al titolare della Pa, Renato Brunetta. Dopo aver superato il filtro dell'ammissibilità, il testo che che mira ufficialmente a rafforzare la capacità amministrativa di Inps servizi spa, è finito in commissione e qui i due ministeri in questione hanno dato pareri discordanti. In pratica, i dubbi sull'operazione che mira a portare dentro il perimetro dell'Inps almeno 3.600 persone (in realtà già assunte a tempo determinato) sono legati al fatto che non sia specificata alcuna copertura economica. Inoltre, l'internalizzazione avrebbe tempi lunghi e soprattutto non è detto che riesca a garantire la continuità tecnologica e poi c'è la clausola sociale che imporrebbe un numero diverso di assunzioni. Tradotto, se qualcuno rimanesse fuori, si avvierebbero numerose cause con il rischio di ulteriori esborsi da parte dello Stato. Non a caso i sindacati hanno fatto quattro ore di sciopero la scorsa settimana e indetto altra astensione per il 27 luglio. Nel frattempo un emendamento quasi identico è stato presentato dai senatori 5 stelle Gianmauro Dell'Olio e Susy Matrisciano. Il testo in questo caso è quello del Dl reclutamento della Pa. Modifica che si è affacciata ed è durata pochissimo. Nonostante il senatore Dell'Olio abbia spiegato sulla Gazzetta del Mezzogiorno quanto sia importante internalizzare il servizio per rendere più efficiente la pubblica amministrazione. Certo, purché avvenga a costo zero per l'erario. L'articolo riceve subito il benvenuto dei sindacati. «Il senatore, non senza una certa capziosità, corre in soccorso del presidente dell'Istituto sul numero delle persone coinvolte, attribuendo al sindacato la scelta di favorire una ipotetica “elefantiasi" del perimetro a scapito delle condizioni di lavoro delle persone già assegnate», si legge in un comunicato delle sigle coinvolte. «Tutto giusto se non fosse che le “login" per adibire le persone alla risposta vengono fornite dall'Istituto. Quello stesso Istituto che, per bocca del responsabile della commessa lo scorso 3 marzo, affermava via mail che “questo Istituto, allo stato non detiene la situazione aggiornata del personale del contact center…». Tradotto i numeri ballano e, secondo i sindacati non a caso. «Le società appaltatrici potevano, secondo il senatore, generare in autonomia le login con buona pace del controllo della spesa e della congruità del budget?», si legge sempre nella nota. Insomma quello dei costi dell'operazione è un dettaglio che invece, almeno stando ai sindacato, nessuno potrebbe garantire. In ogni caso l'emendamento al decreto Pa è stato l'altro giorno accantonato e dichiarato inammissibile. Mentre il tema dei costi sembra aver spinto la commissione a bocciare il primo emendamento, quello a firma della piddina Pezzopane. Lunedì pomeriggio l'interessata chiede lumi ricordando il parere positivo di Orlando e la richiesta di riformulazione da parte del dipartimento per la funzione pubblica presso la presidenza del Consiglio. A questo punto è chiaro che sulla vicenda è passata la linea Brunetta. Nel pomeriggio verso le 15 la commissione sentirà anche la varie sigle sindacali coinvolte che oltre allo sciopero ancora da portare avanti promettono battaglia pure in sede parlamentare. Capiremo dall'audizione di oggi se il progetto andrà avanti. D'altronde i più maliziosi ci hanno visto l'interessamento diretto di Alessandro Goracci attuale capo ufficio legislativo di Orlando. Il figlio di Carlo, a suo tempo molto vicino a Ugo Zampetti, è stato durante il Conte bis a Palazzo Chigi e oggi si vocifera stia aiutando non solo Giuseppe Conte a stabilizzare il partito e riavvicinarlo al Pd ma anche Tridico a incamminarsi verso una transizione con qualche stella in meno.