2023-01-16
Da Infantino a Čeferin, il calcio che non cambia
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Gianni Infantino e Aleksander Čeferin (Ansa)
Tra marzo e aprile si rieleggono i vertici dei più importanti organi che governano il calcio mondiale ed europeo. Lo scenario già scritto è la riconferma degli attuali presidenti di Fifa e Uefa per mancanza di candidati alternativi.Il 2023 avrebbe potuto rappresentare l'anno, se non della svolta, quantomeno di una prova di cambiamento per il calcio mondiale. Il modello portato avanti in questi ultimi anni, a livello sia di club che di nazionali, è sempre meno sostenibile con società strozzate dai conti e costrette a grattare il fondo del barile per ottenere ricavi e risorse. Aumentare il numero di partite e di competizioni in modo da far crescere anche gli introiti derivanti dalla vendita dei diritti televisivi è solo l'esempio più eclatante. Si potrebbe andare avanti con l'assegnazione delle più importanti tornei a Paesi con enormi disponibilità economiche ma con molte ombre sul tema del rispetto dei diritti umani e civili, con la coppa del mondo appena conclusa in Qatar che potrebbe essere «replicata» nel 2030 nella vicina Arabia Saudita. C'è poi l'idea, sulla carta tramontata ma mai dire mai, della Fifa di far disputare il mondiale ogni due anni anziché i classici quattro, con tanto di disappunto della Uefa. Uefa che ancora oggi sta combattendo contro la volontà di alcuni dei club più ricchi che per far fronte alle proprie spese tentano e sognano di creare la così tanto discussa Superlega.Un calderone dentro il quale è finito il pallone e la passione della gente per uno sport che sta diventando sempre meno popolare, con i tifosi costretti a pagare più di un abbonamento per seguire le partite della propria squadra. Eppure, non si cambia. O meglio, si decide di non cambiare. Quest'anno, infatti, in primavera ci saranno le elezioni sia alla Fifa che all'Uefa, i due più importanti organi che governano il calcio mondiale ed europeo. In entrambi i casi il futuro è già scritto: il 16 marzo in Ruanda Gianni Infantino sarà rieletto alla guida della Fifa per altri quattro anni, così come Aleksander Čeferin sarà confermato sulla poltrona dell'Uefa, per mancanza di candidature alternative. Nessun cambiamento, nessuna nuova idea, nessuna ventata di aria fresca per un mondo che ne avrebbe tanto bisogno.Per quanto riguarda la Fifa, dopo il mondiale in Qatar, narrato come il più bello e seguito di sempre, Infantino avrebbe già in mente di preparare il bis con l'assegnazione dell'edizione del 2030 all'Arabia Saudita, torneo che già dal 2026, in Canada, Stati Uniti e Messico, passerà da 32 a 48 squadre. Il Paese di Moḥammad bin Salmān è il grande favorito insieme a Egitto e Grecia. Sarebbe la prima volta che una coppa del mondo si disputerebbe in tre continenti diversi. A contendere l'assegnazione della coppa iridata sarà un altro tris di Paesi: Spagna, Portogallo e Ucraina, con il Paese attualmente in guerra che - secondo quanto scrive il Times - sarebbe stato individuato come «partner d'eccezione» per dare alla Fifa un messaggio politico a livello internazionale. L'assegnazione sarà ufficializzata nel 2024. Passando alla Uefa, il prossimo 5 aprile a Lisbona, durante il 47° congresso ordinario massima organizzazione calcistica continentale, Čeferin sarà rieletto alla presidenza per la terza volta. L'avvocato sloveno è in carica dal 2016 quando prese il posto di Michel Platini, per essere riconfermato anche nel 2019. Da notare come anche in quella circostanza si trattava dell'unico candidato. Interessata alla rielezione c'è anche l'Italia, con la Figc guidata da Gabriele Gravina tra i principali sponsor di Čeferin. Quest'anno si assegnerà l'edizione degli Europei del 2032 e a giocarsi le proprie chance c'è proprio l'Italia, in corsa contro la Turchia, con il Paese della mezzaluna però favorito e avvantaggiato da stadi molto più nuovi e attrezzati di quelli italiani.
Nel riquadro Roberto Catalucci. Sullo sfondo il Centro Federale Tennis Brallo
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