2024-01-20
Incriminò Trump ma aveva una relazione con il procuratore
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Fani Willis è stata accusata di aver nominato come principale pubblico ministero nel procedimento contro l'ex presidente degli Stati Uniti un avvocato con cui avrebbe avuto una relazione sentimentale: Nathan Wade. Ad agosto, Repubblica l’aveva definita «la procuratrice d’acciaio che fa tremare Trump». Eppure da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. Eh sì, perché pare proprio che la stella di Fani Willis si stia pian piano appannando. Era lo scorso 14 agosto, quando la procuratrice distrettuale di Fulton County incriminò Donald Trump, accusandolo di interferenza nelle elezioni presidenziali in Georgia. All’epoca i corifei del Partito democratico americano (tanto negli Usa quanto in Italia) esultarono. Qualcuno, come abbiamo visto, elogiò addirittura la Willis, confezionandone una sorta di santino.Peccato però che ultimamente la diretta interessata sia finita nella bufera. La procuratrice è stata infatti accusata di aver nominato come principale pubblico ministero nel procedimento contro Trump un avvocato con cui avrebbe avuto una relazione sentimentale: Nathan Wade. In particolare, l’accusa è arrivata da Michael Roman: uno dei coimputati nell’incriminazione contro l’ex presidente. Sotto attacco dei repubblicani, la Willis ha difeso la sua scelta, definendo Wade «un grande amico» e tacciando i critici di razzismo, visto che il pm è afroamericano. Tuttavia, come sottolineato di recente da The Hill, la diretta interessata non ha al momento smentito di avere avuto una relazione con lui. Tanto che, giovedì, il giudice che supervisiona il procedimento contro Trump, Scott McAfee, ha fissato un’udienza a febbraio, per valutare se la Willis debba essere estromessa dal caso per conflitto di interessi. Ma non è tutto. L’altro ieri, è emerso che Wade avrebbe pagato alla Willis dei viaggi a Miami e a San Francisco: a rivelarlo sono stati gli estratti conto della sua carta di credito, presentati durante la causa di divorzio tra lo stesso Wade e la sua ex moglie, Jocelyn, che è stata a sua volta accusata dalla Willis di voler ostacolare il procedimento contro Trump. In particolare le due transazioni sono avvenute rispettivamente a ottobre 2022 e ad aprile 2023. Wade pagò insomma questi viaggi per sé e per la procuratrice, mentre i due lavoravano all’incriminazione contro l’ex presidente. Ricordiamo infatti che la nomina di Wade da parte della Willis avvenne il primo novembre 2021 e che, a partire da gennaio 2022, lo stesso Wade avrebbe ricevuto circa 654.000 dollari per tale incarico. Sempre sulla base degli incartamenti processuali, il New York Post ha inoltre riferito che «'ex moglie di Nathan Wade sostiene che lui ha chiesto il divorzio solo un giorno dopo essere stato assunto dalla procuratrice distrettuale della contea di Fulton Fani Willis –la sua presunta amante– come procuratore capo nel caso di frode elettorale in Georgia contro l'ex presidente Donald Trump». Ma non è finita qui. Venerdì, il Comitato di revisione di Fulton County ha chiesto alla procuratrice di fornire delle informazioni sulla controversa nomina di Wade. Secondo il New York Post, tale richiesta farebbe parte di un’indagine per potenziale «uso improprio» di fondi. In particolare, il Comitato, nella sua missiva alla Willis, ha detto di voler sapere «se eventuali pagamenti dei fondi della contea al signor Wade sono stati convertiti in guadagno personale sotto forma di viaggi sovvenzionati o altri regali». Tutto questo, senza trascurare che, in passato, la Willis aveva assicurato che non avrebbe frequentato persone del suo staff. «Di certo non sceglierò di uscire con persone che lavorano sotto di me», aveva detto nel 2020. Come che sia, la procuratrice, che appartiene al Partito democratico, non è nuova a condotte controverse. Pochi giorni prima di incriminare Trump, lanciò un sito web di raccolta fondi per la propria campagna di rielezione nel 2024 (ricordiamo infatti che i procuratori distrettuali vengono eletti e che la diretta interessata lo fu per la prima volta nel 2020). Era inoltre luglio 2022, quando un giudice la redarguì per aver organizzato un evento di fundraising a favore di un candidato locale dem che concorreva contro un repubblicano oggetto della sua stessa inchiesta. Trump è tornato ad attaccare la Willis nelle scorse ore e punterà prevedibilmente a cavalcare la questione di Wade in vista delle primarie del New Hampshire di martedì. Sotto questo aspetto, l’ex presidente ha anche ottenuto il fondamentale endorsement del senatore del South Carolina, Tim Scott: un appoggio, il suo, che potrebbe aiutare Trump ad affermarsi nettamente nei prossimi appuntamenti elettorali. Si tratta di un duro colpo per Nikki Haley, che sperava molto nell’endorsement del senatore.
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