2021-06-10
Inchiesta sul Wuhan e «autarchia». Biden dà una sveglia anti Cina all’Ue
Ottenuto un piano da 250 miliardi per contrastare la concorrenza tecnologica di Pechino, il presidente Usa arriva in Europa con l'intenzione di stoppare la Via della seta. Un ruolo chiave lo avranno le indagini sul virus.Joe Biden vuol convincere l'Europa ad abbandonare la Via della seta. Dalla partita dei vaccini («annuncerò un piano vaccinale per il mondo», ha detto ieri prima di imbarcarsi sull'Air Force One e attraversare l'Atlantico), al disegno di legge per fronteggiare la minaccia tecnologica della Cina con investimenti per quasi 250 miliardi di dollari, il presidente americano ha fatto capire quale sarà l'agenda degli incontri dei prossimi giorni con gli alleati. Si tratta della sua prima trasferta internazionale che farà tappa in Gran Bretagna per il G7, a Bruxelles per il summit Nato e il vertice Usa-Ue e infine a Ginevra dove il numero uno della Casa Bianca avrà il primo faccia a faccia con Vladimir Putin. Alla vigilia del viaggio, e con una manovra bipartisan, il Senato Usa ha approvato, con 68 voti a favore e 32 contrari (ma Bernie Sanders ha votato contro…), un provvedimento per rafforzare la competitività americana nei confronti della Cina. Verranno stanziati circa 190 miliardi di dollari per disposizioni volte a rafforzare la tecnologia e la ricerca e lo sviluppo in settori chiave come l'intelligenza artificiale e la scienza quantistica. Ed è inoltre prevista l'approvazione di una spesa di 52 miliardi di dollari in cinque anni per incoraggiare la fabbricazione negli Stati Uniti di chip e semiconduttori, che ora sono principalmente prodotti in Asia. II piano è stato presentato come un testo «storico» per contrastare la minaccia economica di Pechino e il suo modello «autoritario». Non solo. Biden ha revocato i divieti di Donald Trump per le app cinesi TikTok e WeChat ma affiderà al dipartimento della Commercio la revisione delle app di proprietà, controllate o soggette alla giurisdizione di un avversario straniero, inclusa la Cina, che potrebbero presentare «rischi alla sicurezza nazionale». Secondo Politico, inoltre, la prossima settimana la Ue e gli Usa annunceranno un'alleanza su tecnologia e commercio per contrastare la Cina e «promuovere i valori democratici». Nel frattempo, gli Stati Uniti non allentano la pressione sulle origini della pandemia e l'ipotesi di una fuga del virus dal laboratorio di infettivologia di Wuhan resta sul tavolo. Tanto che il virologo Anthony Fauci ha chiesto alle autorità di Pechino di poter vedere 9 cartelle cliniche, quelle dei 3 ricercatori di Wuhan che si sono ammalati nel 2019 e quelle dei sei minatori (di cui 3 morti) che hanno avuto gravi infezioni polmonari dopo essere stati in una caverna di pipistrelli nel 2012, successivamente esplorata da scienziati del laboratorio cinese per prelevare dei campioni. Per alcuni osservatori, però, la mossa di Fauci non solo è tesa a parare gli attacchi anche dei Democratici per le mail scambiate con Pechino, ma lancia anche di fatto un assist ai cinesi restringendo il campo a un'ipotesi sul salto di specie diretta da pipistrello a uomo, ritenuta improbabile da quasi tutti gli esperti, che invece sono ancora alla ricerca di un animale intermediario (si era parlato del pangolino). Se passasse l'idea che il Sars-Cov-2 nella sua forma originaria era in grado di infettare direttamente l'uomo, ciò escluderebbe i dubbi sulla produzione del virus in laboratorio. Esattamente la posizione dell'origine naturale che i cinesi stanno cercando di far passare. In un'intervista a Repubblica, David Asher (che da settembre 2020 a gennaio 2021, sotto l'amministrazione Trump, ha diretto l'inchiesta del Dipartimento di Stato Usa sulle origini del Covid) racconta che all'inizio di novembre del 2019 diversi dipendenti dell'Istituto di virologia di Wuhan si erano ammalati con una sintomatologia simile a quella dell'influenza o del Covid, perciò «crediamo che almeno tre di queste persone siano state ricoverate, ma potrebbero essere state molte di più» ed «è probabile che, a partire da ottobre, tutti siano stati contagiati dal Covid-19». Di certo, a un anno dalle stesse accuse lanciate a Pechino da Trump, e contestate in patria anche dallo stesso Fauci, Biden sta aumentando il pressing sulla Cina e anche su questo tema busserà alla porta degli alleati europei. «Chiediamo progressi su una fase due di uno studio dell'Oms sulle origini del Covid-19» che sia «libero da interferenze», si legge nell'ultima bozza della dichiarazione del vertice Ue-Usa, circolata dopo le osservazioni di Washington, riportata ieri dall'agenzia Ansa. Si tratta di un sostegno importante alla richiesta Usa, che potrebbe irritare la Cina, recalcitrante di fronte a nuove indagini, e decisa a respingere ipotesi di una fuga del virus dai suoi laboratori. La questione sarà discussa anche al G7 in Cornovaglia.Intanto, la Cina torna a fare i conti con contagi crescenti, stavolta non facilmente attribuibili a viaggiatori provenienti dall'estero. A Guangzhou, nel sud del Paese, è stata ordinata la chiusura di cinema, teatri, locali notturni e altri luoghi di intrattenimento al coperto.
Jose Mourinho (Getty Images)