2020-07-17
Inchiesta bis sull’ex leader Unicost
Nuova indagine su un presunto interessamento per una causa in cui erano coinvolte la mamma e la moglie di un amico imprenditore. Interrogato il procuratore di Viterbo.A Perugia c'è un nuovo filone d'indagine sull'ex consigliere del Csm Luca Palamara, una pista che collega alcuni piccoli favori che il magistrato (sott'inchiesta per corruzione in Umbria) ha ricevuto da un amico e il suo interessamento per una causa giudiziaria. Nell'ambito di queste nuove investigazioni coordinate dai pm Gemma Miliani e Mario Formisano è stato ascoltato il procuratore di Viterbo Paolo Auriemma. Il motivo? Alcune messaggi via Whatsapp che avevano come tema Giovanna Novelli e Patrizia Pellizzoni, rispettivamente madre e moglie di Federico Aureli, un imprenditore romano amico dello stesso Palamara. In quel momento le due donne avevano appena ricevuto il decreto di citazione a giudizio in un procedimento penale in cui erano accusate di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice. La vicenda inizia qualche anno fa, quando una ditta di cui Aureli è socio di maggioranza, ma che ha come amministratrice la madre, cede un box alla consorte. Per l'accusa si tratta di un atto fraudolento per distrarre un bene. Infatti Aureli era stato raggiunto da una richiesta di risarcimento. Lo scorso autunno le due signore sono state assolte.Ascoltato a Perugia il 26 ottobre 2019, Aureli ha fatto mettere a verbale: «Io ho riferito a Palamara che mia moglie aveva una vicenda giudiziaria, ma mai ho chiesto a Luca di aiutarla e di intervenire. Tutto nasce da una richiesta di risarcimento di natura civile legata a una causa che ci aveva azionato una persona [...] mia moglie è stata denunciata dalla controparte ed è iniziato a suo carico un procedimento penale. Il processo è in corso e il pm è Mario Dovinola e sapevo che conosce Luca Palamara». L'imprenditore ha raccontato che ogni anno con la sua azienda immatricola 18-20 moto da dare in prova: «Le do in uso a dei soggetti tra i quali anche Palamara. Negli ultimi due anni, ne ha presa una da fine luglio fino a settembre. Ne ha prese alcune che poi lui ha portato in Sardegna dove affitta la casa vicino a casa mia». Gli inquirenti hanno notato anche le numerose contravvenzioni prese da Palamara. Aureli: «In effetti ha preso molte multe con le mie moto, ma mi ha sempre restituito i soldi, nella maniera più assoluta. Ribadisco di avergli dato in uso uno scooter Xmax 300, come a molti miei amici di Roma». Queste utilità sono il motivo per cui Palamara si è messo in moto in Tribunale? Contattato dalla Verità Aureli nega di aver chiesto all'amico magistrato di intervenire nella causa: «Palamara non ha mai messo bocca nella causa. Gli ho solo chiesto qualche consiglio». E l'assoluzione? «Il giudice ha deciso che il fatto non sussisteva perché io avevo pagato tutto». Ma quali sono i Whatsapp che hanno incuriosito i magistrati? Il 27 giugno 2018, prima di scrivere ad Auriemma, Palamara chiede alcune informazioni sul procedimento a carico delle donne al commercialista Andrea De Giorgio, amico sia di Palamara che di Aureli. Il magistrato specifica che è «importante» avere i dati anagrafici della Pellizzoni e il professionista replica: «Devo vedere la memoria che mi hai dato l'altro ieri». Il giorno dopo, alle sette del mattino, invia i nomi della donna e della suocera e il numero di procedimento, come richiesto da Palamara. Il 28 giugno Palamara invia i due nomi ad Auriemma, ricevendo come risposta un laconico «va bene». Sempre De Giorgio il 10 luglio 2018 spedisce via Whatsapp all'allora consigliere del Csm la prima pagina del decreto di citazione a giudizio indirizzato alle due donne. Il pm è, come detto, Dovinola, che con Palamara ha una chat di 58 pagine, anche se gli inquirenti annotano che nei 231 contatti intercorsi «non venivano verificate conversazioni riferibili alla vicenda penale che vedeva coinvolte Pellizzoni Patrizia e Novelli Giovanna». Pure Auriemma conosce bene Dovinola, avendo lavorato con lui per anni alla Procura di Roma. Il 3 febbraio 2019 Palamara scrive ad Auriemma: «Ricorda di domani». Il 4 febbraio torna alla carica: «Via Pellizzoni» e «Via Novelli». Replica del procuratore di Viterbo: «Vabbè». Il 26 marzo Aureli è intercettato al telefono: «Poi c'ho quella cosa, mi serviva parlarti urgente per quella cosa che c'ho […]. Il 3 aprile Luca […] non ci sto dormendo la notte». Palamara lo tranquillizza: «Vediamoci domani». L'1 aprile l'imprenditore sembra dare notizie sull'aula in cui si svolgerà l'udienza: «3 aprile 13.00 A 6». Risposta: due pollicioni all'insù. Il 3 aprile Palamara ordina: «Aggiornami in tempo reale». Aureli: «Penso che va per le lunghe. C'è il giudice dell'altra volta». Alle 15: «Sta iniziando». All'apparenza nulla di particolarmente compromettente, ma evidentemente questa cronaca minuto per minuto deve aver insospettito gli inquirenti.