2023-12-02
Inceneritore a Roma. Tari fa -20%
L'ex sindaco di Roma Virginia Raggi (Imagoeconomica)
Continuano le barricate delle associazioni, ma i dati dicono che il termovalorizzatore ridurrebbe le emissioni di CO2, aiuterebbe le famiglie e creerebbe posti di lavoro.Mentre si attende, nel giro di un paio di settimane, la sentenza del Consiglio di Stato sui vari ricorsi presentati, oggi comitati e associazioni manifesteranno a Roma per protestare contro la realizzazione del termovalorizzatore di Santa Palomba, zona a Sud della Capitale. Hanno fatto ricorso al Consiglio di Stato il comitato no inceneritore a Santa Palomba, il Forum Ambientalista, Uniti per la salvaguardia del territorio di Albano e Pomezia, il Coordinamento delle Associazioni e Comitati di Quartiere «No discariche no inceneritori» e alcuni soggetti privati contro la realizzazione dell’impianto romano. Nonostante le polemiche, ad ogni modo, il bando per la realizzazione del progetto è stato pubblicato e chi vincerà procederà alla costruzione e alla gestione del sito, mentre il proprietario resterà Roma Capitale.Certo è che, Roma, con i suoi cassonetti a cielo aperto, non può certo definirsi una città pulita e un impianto che brucia i rifiuti trasformandoli in energia potrebbe avere il suo perché, eccome. Secondo gli studi, il termovalorizzatore dovrebbe incenerire 600.000 tonnellate di rifiuti l’anno. Inoltre, grazie all’impianto, Roma potrebbe riuscire quasi interamente a chiudere il ciclo dei rifiuti. In discarica, infatti, verranno conferite soltanto le ceneri residue dal processo di termovalorizzazione, pari al 5% o 6% di quanto immesso nell’impianto. Così facendo, il termovalorizzatore consentirà di raggiungere l’obiettivo fissato dall’Unione Europea di scendere al di sotto del 10% di smaltimento in discarica entro il 2035. Va detto che la realizzazione del progetto va portata avanti con un aumento costante della raccolta differenziata dei rifiuti. Si tratta, infatti, di due attività complementari, che procedono di pari passo. Basti pensare che Emilia-Romagna e Lombardia hanno puntato con forza sui termovalorizzatori e presentano un tasso di riciclo superiore alla media europea.Secondo le stime, se si riuscisse a raggiungere l’obiettivo del 70% di raccolta differenziata su Roma, nel termovalorizzatore arriverebbero circa 425.000 tonnellate di rifiuti solidi urbani. A questi si andrebbero comunque ad aggiungere le tonnellate di scarti derivanti dalle attività di recupero della raccolta differenziata, mantenendo inalterata e senza acquisto di rifiuti la capacità dell’impianto. Questo processo consentirebbe, nel medio termine, un progressivo abbassamento della Tari sino a un valore di circa il 20%.«Con il termovalorizzatore di Roma meno emissioni di CO2, pari a 12.000 tonnellate equivalenti, energia per 200.000 famiglie, e 150 nuovi posti di lavoro», ha spiegato Utilitalia, la Federazione delle imprese dei servizi pubblici acqua energia ambiente che attraverso una serie di analisi dei settori in cui operano le aziende associate supporta «la scelta di Roma di dotarsi di questo tipo di impianto, che avrà impatti positivi non solo nel Lazio ma anche su scala nazionale». Nel frattempo, le polemiche di chi è contrario all’impianto non sono mancate. La ex sindaca di Roma e oggi consigliera capitolina, Virginia Raggi, ha fatto sapere che «sono state ribadite censure evidenti al di là di ogni dubbio. L’inceneritore se va bene sarà costruito nel 2028, quindi ampiamente dopo la scadenza del commissario», ha detto. «Inoltre, sono venute meno le ragioni giustificatrici dell’autosufficienza impiantistica perché è stata abolita la legge regionale sugli Egato (enti di governo dell'ambito territoriale ottimale), e quindi non c'è più la necessità di smaltire tutti i rifiuti dentro il perimetro di Roma Capitale».Ma, all’ex primo cittadino risponde il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin secondo cui la pubblicazione della gara per la realizzazione del termovalorizzatore a Roma, «è un dato positivo, così anche Roma finisce di avere la più grande discarica d’Europa».
(Ansa)
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Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano (Ansa)