2024-03-02
Impastato, Casa memoria è abusiva
Difformità tra la struttura attuale dell’immobile-museo dell’Antimafia e i piani catastali. La scoperta durante il pignoramento dei beni per debiti del fratello di Peppino, Giovanni Impastato.Solo in Sicilia può accadere questo. L’abitazione, nel frattempo trasformata in un santuario Antimafia, appartenente alla famiglia di uno dei martiri più idolatrati della lotta a Cosa Nostra, è una casa abusiva. Alla costruzione originale, negli anni sono stati aggiunti altri locali privi di licenza che hanno fatto precipitare l’immobile nella lista nera dell’irregolarità. La casa è quella di Peppino Impastato, militante di Democrazia proletaria, fatto uccidere il 9 maggio 1978 (nelle stesse ore a Roma veniva ritrovato il cadavere di Aldo Moro) da don Tano Badalamenti, capomafia di Cinisi e gran boss del mandamento della zona occidentale che si trova fra Palermo e l’aeroporto. L’immobile etichettato come abusivo è la Casa memoria intestata a Peppino Impastato e alla madre Felicia che fino all’ultimo si è battuta perché venisse resa giustizia al figlio. Probabilmente nessuno dei due era a conoscenza dell’illegalità di quei mattoni. Ma se anche l’avessero saputo difficilmente l’avrebbero considerato un gran problema. In Sicilia in quegli anni (e anche dopo, purtroppo) l’abusivismo edilizio era considerato un peccato veniale. E non certo irreparabile perché prima o poi un condono arriva.A casa Impastato, però, non hanno sfruttato questa via di fuga (chissà perché?). Semplice dimenticanza o consapevolezza di immunità? Adesso, però, su questo santuario laico dell’Antimafia e del rispetto della legge, pesa l’ombra dell’illegalità. Una situazione abbastanza vergognosa per la memoria del martire e per i 140 reperti legati alla vita di Peppino su cui la Soprintendenza di Palermo ha messo il vincolo. A fare la deplorevole scoperta è stato il consulente tecnico del tribunale di Palermo. L’architetto dice di aver rilevato «una sostanziale difformità con la planimetria dell’immobile fornita dal catasto». L’ufficio tecnico del Comune di Cinisi, viste la carte, ha confermato.Il professionista è incaricato della procedura di pignoramento di Casa memoria e di altri beni di famiglia per un debito di 130.000 euro contratto da Giovanni, fratello minore di Peppino. Un altro dei parenti delle vittime di Cosa Nostra che ha vissuto di luce riflessa scrivendo libri, partecipando a conferenze e, ovviamente, rilasciando interviste. Casa memoria è meta di pellegrinaggi studenteschi per insegnare ai ragazzi il significato della parola legalità. Chissà la faccia che faranno nel sapere che si trovano in un immobile catalogato fra gli abusi edilizi e il padrone di casa, che magari fa da guida, è un debitore insolvente.Il tribunale di Palermo ha disposto il pignoramento dei suoi beni (compresa la Casa memoria) per un debito contratto a dicembre 2000 per 420 milioni di vecchie lire e non onorato. Il creditore si chiama Dario Veca, attore che ha recitato nella serie del Commissario Montalbano e, ironia della sorte, nel film I cento passi, dedicato proprio a Impastato: impersonava il braccio destro di don Tano Badalamenti. Il debito nasce da un’operazione immobiliare. Veca aveva acquistato un immobile da Giovanni Impastato pagando l’intera somma di 420 milioni di lire. Il rogito, però, non era mai stato stipulato perché erano emerse irregolarità nella proprietà anche di quella casa. A partire dal 2007 è cominciata la causa civile che si è conclusa nel 2021 con la condanna di Impastato. La procedura di pignoramento ha fatto emergere l’abuso edilizio nella Casa Memoria. La Regione Siciliana, nel frattempo, per venire incontro alle urgenze di Giovanni Impastato si era dichiarata disponibile all’acquisto. L’incidente giudiziario le farà risparmiare un po’ di soldi.
Ecco #DimmiLaVerità dell'11 settembre 2025. Il deputato di Azione Ettore Rosato ci parla della dine del bipolarismo italiano e del destino del centrosinistra. Per lui, «il leader è Conte, non la Schlein».