2022-11-25
Iliad in 4 anni ha generato 83.000 posti di lavoro e un impatto di 10 miliardi di euro
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È stato presentato questa mattina a Roma, presso l'aula Toti del Campus Luiss Guido Carli Il mercato della telefonia mobile e il caso Iliad, uno studio che ha analizzato l'impatto che il sesto più grande operatore di telefonia mobile in Europa ha avuto in Italia sia come ritorno socioeconomico degli investimenti realizzati, sia nel mercato.Circa 3,8 miliardi di euro investiti fino al 30 giugno di quest'anno per un impatto complessivo sulla produzione pari a 10,3 miliardi di euro, di cui 4,1 diretti, 2,9 indiretti e i restanti 3,2 indotti, e un un saldo occupazionale positivo stimato in più di 83.000 posti di lavoro, di cui 35.200 circa diretti, 20.230 indiretti e 27.600 indotti. Sono questi i risultati emersi dallo studio Il contributo di Iliad all’economia italiana, un'analisi, presentata questa mattina a Roma, presso l'aula Toti del Campus Luiss Guido Carli, della valutazione di impatto connesso agli investimenti nel settore delle telecomunicazioni in questo momento storico, e quindi il contributo portato dal sesto più grande operatore di telefonia mobile in Europa al sistema Paese.Lo studio, curato dai professori Cesare Pozzi e Davide Quaglione del gruppo di ricerche industriali e finanziarie Fabio Goffo della Luiss Guido Carli, ha analizzato due temi: da una parte, la valutazione di impatto socioeconomico degli investimenti realizzati da Iliad; dall’altra, una ricostruzione delle dinamiche concorrenziali nel mercato mobile italiano e di come queste si sono evolute dal 2018 in poi, anno in cui Iliad ha lanciato sul mercato la sua prima offerta. In particolare, lo studio non tiene conto delle esternalità positive generate dagli investimenti nello sviluppo di nuove reti di comunicazione e dai noti spillover occupazionali e produttivi connessi allo sviluppo delle nuove tecnologie, in primis il 5G. L'analisi presentata a Roma ha posto l'attenzione, inoltre, su un argomento molto dibattuto negli ultimi anni, ovvero quello noto come la «guerra dei prezzi». È stato ripercorso in maniera analitica l’andamento delle offerte nella telefonia mobile, giungendo alla conclusione che l’ingresso di Iliad nel mercato ha portato una scossa alle dinamiche competitive esistenti e che nel corso degli anni, Iliad ha proposto offerte con prezzi assoluti crescenti: si tratta di offerte sempre competitive, ma che non compromettono le possibilità dell’azienda e del settore di generare valore.«Finalmente viene fatta un po' di chiarezza - ha commentato l’amministratore delegato di Iliad, Benedetto Levi, durante l’evento di presentazione - «intanto è sicuramente per noi motivo di orgoglio vedere l’impatto socioeconomico degli investimenti che stiamo realizzando. Investimenti di oltre 3,8 miliardi, portati avanti negli ultimi quasi 5 anni, in un contesto non semplice. Come osserva lo studio, oltre l’impatto socioeconomico misurabile direttamente, le nostre offerte generose, chiare e trasparenti hanno permesso a sempre più italiani di connettersi e sfruttare i vantaggi delle connessioni di ultima generazione. Il merito è della nostra mentalità che guarda alla generazione di valore nel lungo periodo, al nostro know-how unico e alla squadra eccezionale».Infine, ha aggiunto Levi «è molto interessante vedere la fotografia delle dinamiche concorrenziali e l’andamento dei prezzi nel mercato mobile. Sono cose che a noi erano già note, ma che è bene emergano pubblicamente. Iliad, già da prima del 29 maggio 2018, giorno di lancio della nostra prima offerta, veniva accusata di essere l’attore protagonista della “guerra dei prezzi”. Ho sempre creduto che per un’azienda offrire servizi trasparenti e performanti a prezzi equi, dovrebbe essere un punto di merito. Sarebbe interessante, ad esempio, vedere gli economics dei second brand». Per quanto riguarda la chiarezza fatta dallo studio sulle varie tipologie di offerte che sono sul mercato «Iliad offre a tutti, in tutti i canali, le stesse identiche offerte. Gli altri brand storici di facciata, in tv, in bella vista mettono offerte che sembrano costare di più; poi però ciascuno di noi, se fa mente locale, si sarà accorto che ogni tanto vede una lavagnetta in uno store con un prezzo diverso, un post su Facebook che lo invita ad andare a vedere un’offerta a lui riservata. Io credo che questa sia la guerra dei prezzi. È qui che si distrugge il valore del settore. Sono queste pratiche, così come le rimodulazioni unilaterali dei contratti, che creano negli utenti un sentimento di sfiducia» ha continuato Levi. L'ad di Iliad, alla fine della presentazione ha tenuto a mettere gli utenti in guardia da un altro fenomeno, ancor più potenzialmente deleterio, e che viene menzionato anche nelle conclusioni dello studio, ovvero le triangolazioni, «un ulteriore effetto perverso delle offerte riservate, e cioè spingere gli utenti a cambiare più volte operatore soltanto per ottenere offerte riservate e tornare magari all’operatore di partenza con un’offerta meno costosa, distruggendo così ulteriore valore nel settore».
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È stato pubblicato sul portale governativo InPA il quarto Maxi Avviso ASMEL, aperto da oggi fino al 30 settembre. L’iniziativa, promossa dall’Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali (ASMEL), punta a creare e aggiornare le liste di 37 profili professionali, rivolti a laureati, diplomati e operai specializzati. Potranno candidarsi tutti gli interessati accedendo al sito www.asmelab.it.
I 4.678 Comuni soci ASMEL potranno attingere a queste graduatorie per le proprie assunzioni. La procedura, introdotta nel 2021 con il Decreto Reclutamento e subito adottata dagli enti ASMEL, ha già permesso l’assunzione di 1.000 figure professionali, con altre 500 selezioni attualmente in corso. I candidati affrontano una selezione nazionale online: chi supera le prove viene inserito negli Elenchi Idonei, da cui i Comuni possono attingere in qualsiasi momento attraverso procedure snelle, i cosiddetti interpelli.
Un aspetto centrale è la territorialità. Gli iscritti possono scegliere di lavorare nei Comuni del proprio territorio, coniugando esigenze professionali e familiari. Per gli enti locali questo significa personale radicato, motivato e capace di rafforzare il rapporto tra amministrazione e comunità.
Il segretario generale di ASMEL, Francesco Pinto, sottolinea i vantaggi della procedura: «L’esperienza maturata dimostra che questa modalità assicura ai Comuni soci un processo selettivo della durata di sole quattro settimane, grazie a una digitalizzazione sempre più spinta. Inoltre, consente ai funzionari comunali di lavorare vicino alle proprie comunità, garantendo continuità, fidelizzazione e servizi migliori. I dati confermano che chi viene assunto tramite ASMEL ha un tasso di dimissioni significativamente più basso rispetto ai concorsi tradizionali, a dimostrazione di una maggiore stabilità e soddisfazione».
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Roberto Occhiuto (Imagoeconomica)