2024-01-24
Il «Tucho» che frantuma la Chiesa si occuperà dell’Unità dei cristiani
Bergoglio e Víctor Manuel Fernández (Ansa)
Bergoglio aggiunge una carica al cardinal Víctor Manuel Fernández nonostante le divisioni causate da «Fiducia Supplicans» e bacchetta il «chiacchiericcio» ideologico. Ma le benedizioni omo non piacciono neppure ai fedeli ortodossi.È una nomina dovuta, certo, visto che il prefetto della Dottrina della fede è, di norma, membro di quasi tutti i i dicasteri. Ma il fatto che il cardinale Víctor Manuel Fernández sia diventato ieri, per volontà di papa Francesco, membro del dicastero per la Promozione dell’unità dei cristiani, rappresenta un caso scuola di cortocircuito.Perché «Tucho» Fernández è il cardinale che, negli ultimi mesi, ha più diviso la Chiesa cattolica e la sua nomina nel dicastero che propugna l’unità dei cristiani non eccelle quantomeno, e sicuramente, per tempismo. Questo per via delle furibonde polemiche nate negli ultimi mesi dalla pubblicazione di Fiducia Supplicans, il documento che per la prima volta legittimità della benedizione impartita a coppie «irregolari» formate da divorziati risposati e, soprattutto, da omosessuali. Il Papa ha anche nominato anche due consultori dello stesso dicastero: Armando Matteo, segretario per la sezione dottrinale dell’ex Sant’Uffizio, e padre Michel Jalakh, segretario del dicastero per le Chiese orientali.Alle norme contenute in Fiducia Supplicans hanno detto «no» i vescovi di un intero continente, quello africano, ma anche i porporati dell’Olanda, alcuni del Brasile (per esempio, Adair José Guimarães, vescovo della diocesi di Formosa) e perfino quelli in Kazakhstan. Ma anche i fuori dai confini del cattolicesimo romano ci sono timori per la deriva presa dalla Chiesa bergogliana con le aperture alle coppie gay. Il cardinale Kurt Koch, prefetto dello stesso dicastero in cui è entrato ieri Fernández, in un’intervista rilasciata al sito Eternal word television network e in alcuni commenti rilasciati all’agenzia di stampa vaticana, Vatican News, ha spiegato di aver ricevuto «una lunga lettera da tutte le Chiese ortodosse orientali. Vogliono avere qualche spiegazione e chiarimento su questo documento», ha detto Koch riferendosi a Fiducia Supplicans. Anche il metropolita Hilarion di Budapest, della Chiesa ortodossa russa, ha espresso a Koch «un grande shock quando ha letto questo documento».Quello delle benedizioni «bergogliane» alle coppie gay è tema in discussione proprio in questi giorni a Roma visto che, in occasione della la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, sarà presente nella Città santa la Commissione mista internazionale tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse orientali.Francesco, comunque, continua imperterrito nella sua strada e la nomina «intempestiva» di Fernández nel dicastero per l’Unità dei cristiani mostra ampiamente la volontà del Pontefice argentino di non arretrare di un passo, nonostante i diffusi mugugni del gregge. Una stilettata in questo senso a quanti manifestano resistenze verso i suoi cambiamenti, Bergoglio l’ha lanciata lunedì in occasione dell’udienza, la prima del suo pontificato, riservata ai vaticanisti accreditati presso la sala stampa. «La bellezza del vostro lavoro attorno a Pietro è quella di fondarlo sulla solida roccia della responsabilità nella verità», ha detto Bergoglio, «non sulle sabbie fragili del chiacchiericcio e delle letture ideologiche; che sta nel non nascondere la realtà e anche le sue miserie, senza edulcorare le tensioni ma al tempo stesso senza fare clamori inutili, bensì sforzandosi di cogliere l’essenziale».Insomma, il «chiacchiericcio» ideologico è mal sopportato da Bergoglio. E chissà cosa avrà pensato nel leggere l’omelia tenuta dal cardinale Gerhard Müller a Roma domenica 21 gennaio, in occasione della festa patronale della chiesa di Sant’Agnese in Agone, di cui Müller è titolare. «Nessun sacerdote di Cristo può benedire nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo un peccato che è diretto contro la natura dell’uomo creato da Dio. È vero: Dio ama tutti», ha detto Müller, «ma dobbiamo aggiungere: Dio non ama tutto, ma odia il peccato, perché ci trascina alla morte eterna. Per questo motivo non dobbiamo interpretare l’amore divino secondo gli interessi umani, ma piuttosto come manifestazione della sua misericordia attraverso Gesù Cristo». «Dio ha creato gli esseri umani come uomo e donna. Essi sono stati benedetti in Cristo con tutte le benedizioni del suo Spirito, affinché nell’amore coniugale possano manifestare il Suo amore e trasmettere la vita nella successione delle generazioni nel reciproco amore di genitori e figli», ha proseguito Müller, «la prova della misantropia del nuovo paganesimo si ha quando l’ideologia atea del gender confonde i giovani sulla loro identità maschile o femminile e quando vengono sedotti dalle aziende mediche a mutilare i loro corpi in cambio di molto denaro». Se il riferimento alle teorie gender trova Francesco allineato con la tradizione, dalle parti di Casa Santa Marta devono essere fischiate, e non poco, le orecchie per l’ennesimo, esplicito «no» di Müller alle benedizioni «stravaganti» sdoganate da Francesco.Un altro cardinale di area «ratzingeriana», Joseph Zen, simbolo della Chiesa perseguitata dalle autorità cinesi e vescovo emerito di Hong Kong, è intervenuto nel dibattito: «La Dichiarazione (Fiducia Supplicans, ndr) sottolinea ripetutamente la necessità di evitare di creare confusione, ma le benedizioni che vengono promosse di fatto creeranno inevitabilmente confusione». Inoltre, per Zen «anche il comportamento sessuale nelle relazioni omosessuali ha la sua parte di bene», secondo quanto scritto in Fiducia Supplicans. E, quindi, «Se il prefetto del dicastero per la Dottrina della fede definisce “buono” un grave crimine, non starebbe commettendo un’eresia? Il prefetto non dovrebbe dimettersi o essere licenziato?».Insomma, le critiche a Fiducia Supplicans sono state così forti che secondo alcuni storici, interpellati dal National Catholic Register, mai in passato un documento papale aveva provocato un tale sommovimento nel corpo globale della Chiesa cattolica.