2023-10-11
Il Pd che candidava i filo palestinesi rinnega gli ex amici e si rifà la verginità
Nel riquadro Davide Piccardo e Sumaya Abdel Qader
Decenni di flirt col mondo musulmano, ma la sinistra ora pretende di dare lezioni anche sulla solidarietà a Israele.Come previsto, alla fine ci sono arrivati. L’avevano toccata piano (per i loro standard) nei giorni scorsi, sostenendo che la guerra in Israele fosse stata causata dalla «estrema destra». Lia Quartapelle, illustre esponente del Pd, lo ha dichiarato senza mezzi termini: «C’è una cosa che da oggi sarà più chiara a tutti», ha detto, «ed è la natura di Hamas. Hamas è un movimento terrorista e fondamentalista, con ideologia di estrema destra, che prende in ostaggio i civili e che esibisce come trofeo una donna anziana rapita per le strade di Gaza». Subito le ha fatto eco Giorgio Gori ribadendo analogo concetto: tutto il dolore, tutte le morti, tutti i colpi di mitra sono il frutto avvelenato dell’ideologia di estrema destra. Noi ci siamo permessi di ricavare da queste frasi tutto sommato morbide il vero significato del ragionamento. Per la sinistra italiana è stata tutta colpa dei fascisti. Ieri, puntuale, è arrivata la conferma tramite un articolo del solito fascistologo di Repubblica, Paolo Berizzi, il quale si è precipitato a chiarire che in Italia «nei partiti e gruppi d’ultradestra l’aggressione a Israele fa riemergere l’antisemitismo travestito da antisionismo». Secondo il Berizzi, «da Forza Nuova a Do.Ra, i neofascisti si schierano con i terroristi». Ora, potremmo notare che i due gruppi citati non sono numericamente maggioritari nella cosiddetta estrema destra. E potremmo pure fare presente che nel mondo identitario le posizioni sono in realtà molto più sfaccettate. Ma in fondo non importa, perché le tesi di Repubblica prescindono totalmente dalla realtà e sono funzionali a un racconto preciso: quello per cui «hanno stato i fascisti». La trovata non è niente male, bisogna riconoscerlo. Perché puntando il dito contro i perfidi fasci la sinistra può agevolmente lavarsi la coscienza e distogliere l’attenzione dal suo passato. Un passato che la imbarazza parecchio. Ci risulta infatti (e certo non soltanto a noi) che nel corso degli anni a sostenere la causa palestinese sia stata certo una parte della destra radicale, ma soprattutto la sinistra, compresa quella istituzionale. Più in generale, anche al di fuori dei confini italiani, i progressisti hanno a lungo flirtato con i movimenti islamici. Un feeling durato anni, che si basava su una sorta di grande fraintendimento: alla sinistra i musulmani andavano bene fin quando recitavano la parte dei migranti vittime di razzismo, molto meno quando esibivano posizioni conservatrici. In ogni caso, i fatti parlano chiaro. Sin dai tempi della guerra fredda, la maggior parte dei gruppi radicali comunisti, dalla Raf alle Brigate rosse, hanno supportato la lotta palestinese, e in qualche caso hanno stretto rapporti «di lavoro» con i combattenti islamici. Più di recente, pure la sinistra istituzionale non ha trascurato di schierarsi contro Israele. Chi scrive, a metà degli anni 2000, condusse assieme ad alcuni colleghi una battaglia per permettere agli scrittori israeliani di parlare liberamente al Salone del libro di Torino, dopo che una robusta fetta di partiti e movimenti post comunisti aveva organizzato un boicottaggio allo scopo di ridurli al silenzio. Vale la pena, a tale proposito, di citare almeno un altro caso. Fu proprio il Pd a candidare, a Milano, Sumaya Abdel Qader, palestinese di origine, velatissima, proveniente da un mondo che certo non stravedeva per le politiche israeliane. Con lei faceva scambio di effusioni politico-amorose proprio Lia Quartapelle, la stessa che oggi giudica Hamas fascista. Con Sel, ormai oltre un decennio fa, fu candidato Davide Piccardo, oggi direttore della rivista La Luce. È proprio lui, con estrema lucidità e onestà intellettuale, a confermarci che la sinistra, storicamente, ha sempre sostenuto la lotta palestinese. «Sono dispiaciuto che la sinistra italiana, che ha sempre sostenuto le legittime rivendicazioni di indipendenza del popolo palestinese oggi sembro appiattita sulle posizioni di Netanyahu», ci dice. «Mi dispiace pure che, come sulla vicenda ucraina, non si veda alcuna distinzione fra destra e sinistra: Meloni e Schlein hanno le stesse posizioni entrambi i conflitti. Mi pare una involuzione dello scenario politico italiano».Per quanto ci riguarda, ciascuno ha diritto di sostenere le idee e le visioni che più gli aggradano. Basta avere rispetto della intelligenza degli italiani: che oggi, dopo le atrocità commesse da Hamas, a sinistra provino a rinnegare i propri trascorsi è vergognoso, oltre che patetico. Ed è pure un monito per Israele: da amici così, meglio guardarsi.
Carlo III e Donald Trump a Londra (Ansa)
Tyler Robinson dal carcere dello Utah (Ansa)