2025-01-15
Il Pd aiuta il centro sociale dei picchiatori di poliziotti
Il sindaco di Torino ha annunciato il sostegno economico ai lavori per il recupero dell’edificio occupato da Askatasuna. È il metodo Schlein: invece di censurare le violenze e sfrattare gli abusivi, meglio aiutarli.Secondo il ministero dell’Interno, in Italia sono poco più di 180, un terzo dei quali concentrati tra Lombardia e Lazio. Seguono a ruota Campania, Emilia-Romagna e Piemonte, ognuna con 15. Quasi sempre concentrati in città, è Roma a vantarne il maggior numero, con 25, ma dopo la Capitale vengono Milano e Torino. Quella che vi ho appena fornito è la mappa aggiornata appena pochi mesi fa dei centri sociali disseminati lungo la penisola. Ma è, soprattutto, la mappa dei palazzi occupati da cui spesso partono quelli che i francesi chiamano casseur, ovvero professionisti nello spaccare tutto ciò che trovano e, in particolare, nello scontrarsi con la polizia durante le manifestazioni di piazza.Le forze dell’ordine li conoscono bene perché, a lanciare sanpietrini, pali recuperati in strada e cestini dell’immondizia, scagliandoli contro gli agenti, sono sempre gli stessi, già fermati e denunciati, con precedenti sempre nelle retrovie di ogni corteo, pronti a scatenare il caos. Il più noto di questi covi, da cui provengono i militanti del disordine, si chiama Askatasuna, che in basco vuol dire libertà. Una sessantina di autonomi occuparono la palazzina di corso Regina Margherita a Torino, sede di enti di beneficenza all’incirca trent’anni fa. Da allora gli estremisti di sinistra non se ne sono più andati, ma anzi lo hanno trasformato in una specie di fortino della contestazione. Non si contano le inchieste della magistratura che hanno riguardato molti suoi militanti ma, nonostante nel corso degli anni parecchi esponenti di Askatasuna siano stati protagonisti di scontri di piazza, il Comune di Torino - che, come è noto, è da sempre retto da esponenti della sinistra, in questo caso il Pd - non soltanto non ha mai davvero spinto fino in fondo per lo sgombero dell’edificio occupato, al fine di restituirlo alla cittadinanza, ma addirittura si appresta a ufficializzare il «regalo» dello stabile al collettivo che l’ha occupato, legalizzando un abuso.Non contenti, i compagni amministratori del municipio (cioè gli esponenti del Partito democratico) si stanno dando da fare per organizzare una colletta di raccolta fondi allo scopo di aiutare i militanti di Askatasuna a ristrutturare l’edificio che, dopo anni di occupazione, sta andando in malora. Prima di Natale si è tenuto un incontro fra rappresentanti del Comune e i garanti di un presunto patto di collaborazione con il municipio, per mettere a punto un piano e presentare la bozza dei lavori di ristrutturazione, il cui costo è stimato in circa 100.000 euro. In pratica, invece di sfrattare gli abusivi, l’amministrazione comunale consente loro di rimettere a nuovo lo stabile, con un aiutino fornito, se non dalle casse pubbliche e a spese del contribuente, da gruppi di sostenitori vicini all’area politica della sinistra estrema. Vi sembra una follia? Lo è. Ma questo è il modo con cui il Partito democratico e i gruppi che fanno parte della sinistra lisciano il pelo ai centri sociali. Del resto, è ciò che si è fatto a Milano con il Leoncavallo e a Bologna con altri collettivi. I legami fra la sinistra parlamentare e quella extraparlamentare che spesso ritroviamo in piazza e, di tanto in tanto, anche negli scontri con la polizia, sono tutt’altro che recisi. Pochi mesi fa ci fu polemica per la presenza della vice di Matteo Lepore, sindaco del capoluogo dell’Emilia-Romagna, durante le manifestazioni che hanno reso incandescente la città. E adesso, a Torino, l’intesa per legalizzare un’occupazione abusiva gode della stessa copertura politica.Tutto ciò spiega perché, invece di condannare chi va in piazza per scatenare conflitti con le forze dell’ordine, Elly Schlein se la prenda con la maggioranza di governo, accusandola di strumentalizzare la situazione dell’ordine pubblico. E si comprende anche perché il Pd e i suoi alleati, dopo i disordini seguiti al caso Ramy, non appoggino il disegno di legge sulla sicurezza.Tra le misure previste nel provvedimento c’è anche il cosiddetto Daspo, un divieto già usato con successo per impedire alle frange più violente dei tifosi di calcio di recarsi allo stadio o in trasferta. Il dispositivo va bene se si parla di sport, ma diventa una pericolosa repressione del dissenso se applicato a chi va in piazza con le bandiere rosse. Evidentemente, per la sinistra, chi lancia pietre contro la polizia e scatena il caos non è un teppista da arrestare, ma un compagno che sbaglia. Proprio come cinquant’anni fa.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.