2021-08-13
Il pass arcobaleno del bavaglio Zan
La legge che introduce l'ideologia gender nelle scuole e nella società non è morta. Se proprio la si vuole fare, si cancelli la parola «genere» sostituendola con «sesso».Pensando e ripensando a questa norma del certificato verde, che dovremmo chiamare con il suo vero nome di «vaccinazione obbligatoria mascherata da libera scelta», con tanto di sanzione sociale (ristoranti, pizzerie, trasporti e, magari, anche il diritto alla scuola) prevista per chi non si adegua, viene quasi automatico incrociarlo con un altro «certificato», certamente più dannoso e pericoloso, previsto nel ddl Zan: il «certificato Lgbtq arcobaleno», la rainbow card che traghetterà il nostro Paese dall'omofobia alla gioiosa cultura dei diritti civili, con tanto di laurea honoris causa dell'Unione europea. È bene non dimenticare che quello scellerato testo di legge, che si prefigge di introdurre l'ideologia gender nelle scuole e nella società, purtroppo non è morto. È semplicemente in sala d'attesa, guardando all'autunno, con la concreta possibilità che faccia il suo ingresso in aula del Senato. È stato rimandato, non è stato cancellato e, purtroppo, spirano venti nient'affatto favorevoli in ordine a possibili modifiche del testo che propongono un'azione di «maquillage», un lifting verso il pdl Scalfarotto 2013, che potrebbe/dovrebbe trovare una larga condivisione fra i partiti: cancelliamo gli articoli 1, 4 e 7, oggetto di grande opposizione nel Parlamento e nella società civile, inaspriamo le pene e l'accordo è trovato.La strategia - non sappiamo con certezza se frutto di ignoranza della materia in gioco o di «occhiuta rapina» da parte soprattutto di Italia viva, che lo sostiene con forza - è l'usuale fumo negli occhi: far credere e dare l'impressione che si cambia tutto, radicalmente, per non cambiare concretamente proprio nulla. Chi avesse ancora qualche dubbio, è invitato a leggersi con calma e buon senso gli articoli restanti e scoprirà facilmente che la vera sostanza del ddl è tutta lì, sana e salva. Quale sostanza? Punire con esemplare severità chiunque «istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi (…) fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere … «, concetto scandito negli articoli 2, 3 e 5, con l'aggiunta che all'articolo 8 si raccomanda la promozione di una vera e propria campagna di propaganda Lgbtq, a partire dalla pubblica amministrazione.In buona sostanza, il postulato tutto ideologico della identità di genere - sulla base del quale viene cancellato il principio naturale e sostanziale di «due sessi m/f - due generi m/f», e introdotto il principio di autoidentificazione in un «genere fluido» variabile nel tempo e non oggettivabile - non solo viene confermato ma addirittura protetto in modo speciale e proposto come una grande conquista di civiltà. Se così stanno le cose, il primo terreno di scontro sarà proprio il mondo scolastico, con proposte educative di propaganda della cultura dell'identità di genere, sotto il cappello del contrasto alle discriminazioni o violenze verso persone omo-trans-sessuali. Preso atto che stiamo vivendo una stagione di «ossessione e delirio legiferativo» - non passa giorno che non si invochi una nuova legge per punire reati peraltro già puniti e perseguiti, vedi la recente proposta di una legge per «omicidio marittimo o lacustre», dopo il tragico fatto del Lago di Garda, nella scia dell'omicidio stradale - se proprio una legge s'ha da fare, si cancelli ovunque la parola «genere» - ormai chiaramente ambigua e manipolabile - e si sostituisca con il termine «sesso», come del resto recita proprio la nostra Costituzione: «.. senza distinzione di sesso, di razza, di lingua …. di condizioni personali e sociali» (art.3). Sesso, non genere: con la chiarezza tipica dei nostri padri latini, dal verbo «sectare», distinguere, diversificare, senza discriminare. Magari ricordandoci che fra le «condizioni personali e sociali» di cui all'articolo appena menzionato, rientra di diritto la condizione omosessuale, degna di per sé di ogni forma di tutela e rispetto. Senza inventarsi leggi inutili, dannose e, proprio nella sostanza, assurde e dunque non emendabili.
Il caffè di ricerca e qualità è diventato di gran moda. E talvolta suscita fanatismi in cui il comune mortale si imbatte suo malgrado. Ascoltare per credere.