2021-09-02
Smentita del Papa: «Mai pensato di mollare»
Vladimir Putin e Papa Bergoglio (Getty images)
In una lunga intervista alla radio spagnola Cope, Bergoglio smentisce le ricostruzioni sulla sua rinuncia Poi confonde il presidente russo con la Merkel, ma sposa le parole dello zar: la democrazia non va esportata«Mi hanno anche detto che la settimana scorsa era di moda». Papa Francesco l'ha definita così, una «moda», la bagarre comparsa alcuni giorni fa qualche giornale a proposito delle sue dimissioni. «Non mi è mai passato per la testa… Non so da dove abbiano preso l'idea che mi sarei dimesso!», senza tanti giri di parole rimanda così al mittente tutte le speculazioni sul Papa che va in pensione. Lo fa in un'intervista fluviale, concessa a Carlos Herrera della radio spagnola Cope e mandata in onda ieri mattina.Le dimissioni che qualcuno dava quasi per certe, in relazione alle condizioni di salute del Pontefice dopo l'operazione chirurgica subita per una stenosi diverticolare, in realtà non sono mai state in agenda. Francesco, come ha detto lui stesso, si trova ora con «33 centimetri di intestino in meno», ma per quanto la sua salute non vada sottovalutata, le voci che da un po' si rincorrono sulla sua condizione sono tutte da verificare e in ogni modo non darà le dimissioni.«Ogni volta che un Papa è malato», ha chiosato Bergoglio alla radio spagnola, «c'è sempre una brezza o un uragano di Conclave», un vento che in effetti si è intensificato negli ultimi tempi. Il discorso si fa complesso, perché è opinione diffusa che il pontificato di Francesco sia in una fase di tramonto, sconquassato dalle beghe e dalle profonde spaccature che animano la chiesa, e si ode un certo armeggiare di cardinali intenti a organizzare battaglia in vista del futuro. C'è il partito che vorrebbe Papa il Segretario di Stato Pietro Parolin (quotazioni stazionarie), quello del cardinale Matteo Zuppi (sponsor Sant'Egidio, in ascesa), quello del cardinale filippino Antonio Tagle (borsino al ribasso), altri più moderati e con meno possibilità. Ma se il pontificato è al tramonto, non finirà domani per dimissioni, tanto che Francesco dichiara di sperare di essere a Glasgow per il Cop21 in programma dall'1 all'12 novembre prossimi.Una lunga parte dell'intervista al Cope si è poi concentrata sulla situazione in Afghanistan e il Papa ha pensato bene di citare Vladimir Putin, anche se ha detto che stava citando la cancelliera Angela Merkel. «Bisogna porre fine alla politica irresponsabile di intervenire dall'esterno e costruire la democrazia in altri Paesi, ignorando le tradizioni dei popoli», ha detto Francesco, riferendosi appunto alla Merkel. In realtà lo scorso 20 agosto a Mosca è stato Putin che ha criticato l'Occidente sull'Afghanistan, affermando che la rapida invasione dei talebani nel paese ha mostrato l'inutilità dei tentativi occidentali di imporre la propria visione della democrazia. Sarà stato un lapsus quello di Francesco, comunque sappiamo che su questo giudizio («lapidario»), ha «sentito un senso di saggezza di fronte alle parole di questa donna». Un po' per interposta persona quindi, ma possiamo dire che il Papa la pensa come Putin.Fedele alla linea impartita con i controversi accordi Cina-Vaticano sulla nomina dei vescovi, Francesco ha risposto anche a una domanda sui rapporti con Pechino. Avanti, dice, con il «dialogo», «si può essere ingannati nel dialogo, si possono fare errori, ma è la via da seguire». La linea appunto è ribadita, con tanto di esplicito riferimento alla politica del cardinale Agostino Casaroli, l'uomo della Ostpolitik e del dialogo con il comunismo dell'Est negli anni della cortina di ferro (pagato con il silenzio sulla persecuzione delle chiese).A proposito di Est Europa, Il Papa andrà in Ungheria il 12 settembre per chiudere il Congresso eucaristico internazionale, che si svolge a Budapest e ha minimizzato sul possibile incontro con il premier Viktor Orbán, dicendo: «Non so se mi incontrerò con lui». Si sa, a Francesco i «populisti» non piacciono e probabilmente il primo ministro ungherese è inserito nella lista, tanto che il Papa ha detto salomonicamente che «ci sarà un salone dove incontrerò i vescovi. Riceverò le autorità che verranno». Ai referendari italiani che si stanno battendo per l'eutanasia legale farà piacere sapere che per il capo della Chiesa cattolica non è lo «scarto» la via da perseguire, ma «quello che la Chiesa chiede è di aiutare le persone a morire con dignità». E se non fosse chiaro ha ribadito che «di fronte a una vita umana, mi pongo due domande: è lecito eliminare una vita umana per risolvere un problema? È giusto assumere un sicario per risolvere un problema?».Venendo a un paio di questione intra ecclesiali, Francesco ha fatto riferimento al processo che si sta svolgendo in Vaticano per gli illeciti compiuti con i fondi della Segreteria di Stato e che vede alla sbarra il cardinale Angelo Becciu. Il porporato sardo, che è stato uomo potentissimo in curia e nelle grazie del Papa, è stato defenestrato nello spazio di un attimo dal Pontefice stesso, che però ora dice di volere «con tutto il cuore che sia innocente». Anche se questo desiderio rientra, parole di Francesco, in una «forma affettiva della presunzione d'innocenza», una frase che suona un po' come una sinistra pacca sulla spalla. Infine la questione dell'affossamento del Motu proprio di Benedetto XVI che nel 2007 ridava cittadinanza alla cosiddetta messa in latino. Francesco con un altro Motu proprio ha fatto macchina indietro, rimettendo la possibilità di celebrare secondo il messale del 1962 all'autorizzazione del vescovo, ebbene, secondo il Papa «una cosa pastorale» è stata «trasformata in un'ideologia. Quindi abbiamo dovuto reagire con regole chiare». Talmente chiare che si stanno rivelando fonte di ulteriori divisioni e spaccature, le stesse che fanno crescere la «moda» del tam tam sull'aria di conclave.
Attività all'aria aperta in Val di Fassa (Gaia Panozzo)
Gabriele D'Annunzio (Getty Images)
Lo spettacolo Gabriele d’Annunzio, una vita inimitabile, con Edoardo Sylos Labini e le musiche di Sergio Colicchio, ha debuttato su RaiPlay il 10 settembre e approda su RaiTre il 12, ripercorrendo le tappe della vita del Vate, tra arte, politica e passioni.
Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (Ansa)