2025-04-01
Il «Nyt» svela gli aiuti segreti di Biden a Kiev
Joe Biden e Volodymyr Zelensky (Getty images)
Per il quotidiano, il ruolo dell’amministrazione dem è stato più profondo di quanto si creda, con addirittura ufficiali statunitensi presenti vicino al fronte. L’Ucraina prende tempo sulle elezioni presidenziali. Vladimir Putin: «Telefonata con Trump? Non è in agenda».Un’inchiesta pubblicata ieri dal New York Times ha svelato che durante l’amministrazione Biden gli Stati Uniti erano coinvolti nella guerra in Ucraina in maniera molto più profonda e diretta di quanto si potesse credere inizialmente.Secondo il quotidiano americano, ufficiali di alto grado Usa e ucraini avrebbero lavorato a stretto contatto pianificando le controffensive dell’esercito di Kiev direttamente dal centro di comando di Wiesbaden, città nel Sud della Germania dove la Nato ha allestito lo scorso anno un avamposto per coordinare gli aiuti militari occidentali al Paese invaso. Da qui, inoltre, i consiglieri militari americani e alcuni membri della Cia avrebbero fornito il proprio contributo per organizzare gli attacchi in Crimea e successivamente all’interno del territorio russo. Non solo, quindi, invio di armi e addestramento militare, ma anche raccolta e condivisione di precise informazioni di intelligence su obiettivi strategici da colpire.Nell’articolo viene citato, tra le fonti, un capo dell’intelligence europea che si è detto «sorpreso nello scoprire quanto profondamente i suoi omologhi della Nato fossero invischiati nelle operazioni ucraine», al punto da affermare: «Adesso fanno parte della catena di morte». Le interconnessioni tra il governo Biden e il conflitto in Ucraina sono motivate dal fatto che alcuni ufficiali militari a stelle e strisce sarebbero stati prima inviati a Kiev e poi autorizzati ad avvicinarsi alle linee del fronte; oltre dal fatto che l’ex presidente americano, a un certo punto del conflitto, avrebbe approvato operazioni militari segrete che, nelle fasi iniziali della guerra, aveva invece vietato. Il reportage del New York Times, inoltre, ha posto sotto la lente di ingrandimento come tale cooperazione militare tra Washington e Kiev abbia portato in un primo momento a una serie di successi, salvo poi trasformarsi nel momento decisivo, individuato a metà 2023, in un fallimento causato dalle divisioni interne alla politica ucraina. Frizioni che avevano indotto Volodymyr Zelensky a licenziare l’allora comandante in capo delle forze armate dell’Ucraina, Valery Zaluzhny, dopo uno scontro tra quest’ultimo e un comandante subordinato.Proprio ieri, dal momento in cui l’Economist ha lanciato l’indiscrezione di nuove elezioni che si terranno in Ucraina in estate, è tornato di stretta attualità il tema del rapporto tra il presidente e il generale, individuati come rivali alle urne. «La mia risposta a questo non è cambiata. Mentre la guerra è in corso, dobbiamo tutti lavorare per salvare il Paese, e non pensare alle elezioni», ha dichiarato l’ex comandante, oggi ambasciatore a Londra. Secondo il settimanale, Zelensky avrebbe dato il via libera per cominciare a organizzare la tornata elettorale una volta che sarà raggiunto il cessate il fuoco totale con la Russia. Nelle intenzioni dell’attuale leader di Kiev ci sarebbe il tentativo di procedere il più veloce possibile verso il voto così da non concedere il tempo necessario all’opposizione di organizzare una valida campagna elettorale. A tal proposito, tenendo conto che non è possibile svolgere elezioni con la legge marziale in vigore, sarà determinante il voto con cui la Verkhovna Rada, il Parlamento ucraino, si esprimerà entro il 5 maggio sulla proroga o meno del provvedimento marziale adottato da Zelensky il 24 febbraio 2022, il giorno in cui Vladimir Putin ordinò ai carri armati l’invasione. La Costituzione ucraina prevede che le elezioni parlamentari e presidenziali debbano essere indette entro un mese dalla revoca della legge marziale e, stando a quanto scrive l’Economist, serviranno almeno tre mesi per mettere in piedi la macchina delle urne e mettere a disposizione dei militari impegnati al fronte e degli sfollati gli strumenti per votare. Tuttavia, la Commissione elettorale centrale di Kiev ha fatto sapere che sarà necessario più tempo del previsto in quanto dovrà essere approvata una legge «sulle specificità delle elezioni post-belliche».Nel frattempo, dopo le dichiarazioni con cui Donald Trump ha minacciato di imporre dazi sul petrolio russo se Mosca non rispetterà la parola data sul cessate il fuoco entro Pasqua, il Cremlino ha fatto sapere ieri che Putin è aperto a nuovi contatti con il tycoon. «Stiamo lavorando all’attuazione di alcune idee. Continuiamo a lavorare con gli Stati Uniti, in primo luogo per ricostruire le nostre relazioni che hanno subito enormi danni sotto la precedente amministrazione», ha spiegato in un punto stampa il portavoce Dmitry Peskov, ricordando, però, come una telefonata tra i due leader non è al momento in agenda. Nell’agenda di Putin c’è invece quella che è stata annunciata come la più grande mobilitazione dell’esercito dal 2011. A rivelarlo è stato il Moscow Times, secondo cui lo zar ha firmato un decreto sulla coscrizione primaverile per il servizio militare che si svolgerà da aprile a giugno e servirà a rimpinguare l’esercito con 160.000 nuove reclute.Dall’Italia, in vista del prossimo Consiglio europeo che si terrà a Varsavia il 3 aprile, il ministro della Difesa Guido Crosetto è tornato a invocare la fine delle ostilità: «L’Italia continuerà a sostenere il raggiungimento di una pace giusta e duratura in Ucraina».
Jose Mourinho (Getty Images)