2020-08-07
Il nuovo americano a Roma è Friedkin. Per farla più «magic» punta al Pupone
Nicolò Zaniolo (Jonathan Moscrop:Getty Images)
Il magnate dell'auto e produttore subentra a James Pallotta. Modello Inter, con il figlio «inviato» sul posto. Poi giovani e il sogno Francesco Totti.Dai tempi di Totò c'è sempre un americano che compra la fontana di Trevi. Ma sembra che Thomas Daniel Friedkin abbia fatto i suoi conti prima di chiudere l'affare più sentimentale della sua vita, acquistando per 591 milioni la Roma, la Magica, uno dei club più affascinanti d'Europa, che ha immediatamente definito «un marchio iconico, non vedo l'ora di cominciare». Solo il tempo dirà se è stato un affare, per ora c'è il ritorno mediatico di Usa Today che ha visto «i manager cadere dalla sedia» dopo il report di attivi e passivi. Gli otto anni di James Pallotta hanno portato il rosso di bilancio a 126 milioni e l'indebitamento a 280. Quindi a muovere l'imprenditore nato a San Diego e diventato miliardario in Texas, presidente di The Friedkin Group, dev'essere stato davvero un colpo di fulmine.«Gli piacciono i soldi, ma soprattutto gli piace costruire qualcosa di speciale con i soldi», spiega chi lo conosce bene. Di conseguenza è innegabile che abbia visto in quel mix di cultura, immortalità, vecchia Europa e potenziale eccellenza calcistica un intrigante punto di partenza per portare il club giallorosso ad essere di nuovo protagonista in Italia e nel continente. Finora mister Friedkin è stato un vincente: 54 anni e 4 miliardi di patrimonio netto (secondo Forbes è il 187° uomo più ricco d'America, non proprio un Paperone), ha nel suo portafoglio tutte le concessionarie Toyota del midwest statunitense, un gruppo di hotel, una casa cinematografica, una scuderia di cavalli da corsa. Due anni fa tentò di acquistare la franchigia Nba degli Houston Rockets; non ci riuscì, ma ne diventò sponsor. È un imprenditore di prodotto e «diversifica» secondo la buona regola di Warren Buffett, ma è lontano anni luce dal finanziere bostoniano - ufficiale e distaccato - alla Pallotta.Il gruppo americano aveva nel mirino una importante acquisizione sportiva e l'ha portata a termine. Una buona notizia per tutto il sistema calcistico italiano; fra tutte le federazioni europee ha scelto la Serie A, fra tutti i club in via di cessione (il lockdown è stato devastante per molti) ha scelto la Roma. Evidentemente mister Friedkin e i suoi analisti hanno colto segnali positivi nel campionato italiano in termini di espansione finanziaria. Se investire nel nostro calcio è di nuovo interessante, significa che il circo barnum del pallone non può che migliorare i suoi parametri. E poi c'è Roma, unica, mitizzata a Hollywood e punto cardinale per un produttore cinematografico che intende allargare il suo business in Europa. Tra i film prodotti da Friedkin c'è The Square, che tre anni fa ha ottenuto la Palma d'Oro al festival di Cannes. In famiglia sono capaci di sollevare premi che contano. Un cowboy a Trinità dei Monti è un inedito interessante. E chi è pronto a criticare per la probabile e perdurante assenza (si sa che nel calcio il cavallo ha bisogno di sentire la mano del padrone) non sa che Friedkin ha studiato con curiosità e approvazione lo stile di Zhang Jindong, ed è pronto a mandare il figlio Ryan (30 anni) in pianta stabile a Roma come braccio operativo della proprietà dentro il club. L'importante è ciò che la famiglia Friedkin ha visto sotto la maglia giallorossa; la storia gloriosa, la grandezza intrinseca, la possibilità di trasformare in realtà il sogno di milioni di tifosi, quello scudetto tre volte sfiorato, quella Champions league accarezzata nella doppia semifinale con il Liverpool. Le prime novità dopo il passaggio sono lì, soltanto da interpretare: i gioielli in vendita resteranno e i grandi del passato torneranno. Nicolò Zaniolo e Lorenzo Pellegrini sono destinati a diventare i pilastri della nuova squadra, anche Edin Dzeko potrebbe essere indotto a sposare la nuova avventura (dietro c'è sempre l'Inter). Cambia completamente anche il destino di Chris Smalling, che Pallotta aveva lasciato partire per Manchester nei giorni del closing (tutto il mercato in entrata era stato bloccato) e che invece potrebbe tornare come uomo chiave della difesa dopo la stagione da protagonista. Friedkin vuole una Roma solida, una grande quercia con le radici profonde sulla quale costruire il futuro. come direttore sportivo si fa il nome di Nicolas Burdisso. E poi c'è Francesco Totti. Il suo ritorno a casa è la notizia che tutti aspettano ed è ciò che il nuovo proprietario potrebbe impacchettare come regalo d'ingresso. Sarebbe un colpo di marketing di prim'ordine, gli porterebbe in dote il favore di tutti i tifosi romanisti. Anche se, dopo la notizia del cambio di proprietà, il commento nella capitale era comunque univoco: «Una liberazione». Per il Pupone ci sarebbe già pronto a Trigoria un ufficio come uomo immagine e consulente sportivo, una fiche d'ingresso simile a quella di Pavel Nedved e Xavier Zanetti, che in seguito hanno saputo scalare con discrezione e saggezza la piramide gestionale. Si sa che Totti è refrattario si ruoli puramente accademici, di rappresentanza, il ruolo da fiore all'occhiello non si addice all'uomo del cucchiaio. Il suo obiettivo è la dirigenza, ma le grandi montagne si scalano un passo alla volta.La Roma cambia padrone, dal bocconiano assente al cowboy innamorato. Chi ha speso tutti quei soldi e ha digerito tutti quei debiti deve esserlo davvero, nel calcio gli affari non sono ancora tutto. Il resto dipenderà da Paulo Fonseca e dai ragazzi che vanno in campo. Mister Friedkin e il suo Stetson hanno fatto il primo milionario passo. Il nuovo patron è un amante degli aerei, ha una stupenda collezione di caccia a elica della Seconda guerra mondiale e per perlustrare le sue terre ne sceglie uno diverso ogni settimana. Ai suoi dice: «Decollare non mi fa paura, ciò che conta è la rotta». Per vincere è già molto.