2024-03-08
Il nucleare arriva in Parlamento. Obiettivo: un piano entro settembre
Gilberto Pichetto Fratin (Ansa)
La Camera avvia un’indagine conoscitiva sull’energia atomica. Gilberto Pichetto Fratin: «A giugno la tabella di marcia». La Piattaforma per le linee guida è già attiva. Resta il nodo dell’Authority, ostacolata da dettagli burocratici.La Camera dei deputati avvia una indagine conoscitiva sul ruolo dell’energia nucleare nella transizione energetica e nel processo di decarbonizzazione. Le commissioni riunite VIII (Ambiente, territorio e lavori pubblici) e X (Attività produttive, commercio e turismo), con il voto contrario degli esponenti di Pd, Movimento 5 stelle e Verdi, hanno deliberato l’avvio dell’indagine che ha motivazioni e scopi ben precisi.Si tratta di un atto politico importante, perché i risultati dell’indagine forniranno al Parlamento, dunque ai rappresentati politici non esperti del settore (praticamente tutti), gli elementi razionali per le necessarie scelte che dovranno compiersi nei prossimi mesi. Almeno nelle intenzioni.È interessante notare che l’avvio dell’indagine, voluta dalla maggioranza che sostiene il governo, prende le mosse dalla mozione approvata alla Camera quasi un anno fa, nel maggio 2023. In quella mozione si impegnava il governo a valutare l’opportunità di inserire il nucleare nel mix energetico nazionale, quale fonte alternativa e pulita per la produzione di energia. Infatti, proprio due giorni fa il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha detto a un convegno che a giugno l’Italia avrà «una propria road map per il nucleare». È già attiva la Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile (Pnns), creata dal ministro con un decreto di metà novembre dello scorso anno, che ha avviato sette tavoli tematici in cui sono coinvolti vari attori dello scenario istituzionale, economico, scientifico e accademico del settore dell’energia nucleare italiano. Scopo della Piattaforma è proprio quello di delineare delle linee guida e un percorso per la ripresa dell’utilizzo dell’energia nucleare in Italia. I sette ambiti tematici sono: scenario, tecnologie di fissione, tecnologie di fusione, sicurezza e prevenzione, rifiuti e decomissioning, formazione, aspetti trasversali. La scadenza di giugno indica il momento in cui saranno disponibili le valutazioni degli esperti coinvolti, dunque un percorso per il rilancio dell’energia nucleare in Italia a quel punto sarà disponibile. Per le linee guida ci vorrà qualche mese in più, ma l’obiettivo sembra quello di essere pronti nel settembre prossimo con qualcosa di molto simile a un piano vero e proprio. La Pnns ha tenuto una prima riunione il 20 dicembre scorso. Il coordinatore è il capo della segreteria tecnica del ministro, Francesca Salvemini, mentre il coordinamento dei gruppi di lavoro è affidato al presidente dell’Enea, Gilberto Dialuce, e all’amministratore delegato di Rse (Ricerca sistema energetico), Franco Cotana.Ieri il viceministro Vannia Gava ha dichiarato: «Massima apertura del governo sul nucleare e sulla necessità di dialogare sul tema. Abbiamo il dovere di superare la vulnerabilità energetica del Paese attraverso un mix completo che includa anche questa fonte, che è sicura e pulita». Secondo Gava «è urgente sederci ai tavoli Ue da membri di diritto, non già da osservatori, perché stare a guardare mentre gli altri Paesi vanno avanti non è intelligente. Dopo il G7 Giappone e la Cop28, il nucleare sarà al centro anche del prossimo G7 a presidenza italiana. Il governo c’è».È avviata da tempo una discussione sulla necessità di costituire una Autorità ad hoc che si occupi dello sviluppo prospettico del nucleare in Italia, soprattutto in tema di autorizzazioni. In merito a tale organismo, già a gennaio vi fu il tentativo di attribuire le relative competenze all’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (Isin), attraverso un emendamento al decreto Energia presentato dal responsabile energia di Forza Italia, Luca Squeri. Il governo prima fece suo e poi ritirò l’emendamento, e due giorni fa Pichetto Fratin ha spiegato perché: «Se trasformo Isin nell’ente certificatore, cambia il contratto di lavoro, e la proposta non avrebbe avuto copertura». Si trattava insomma di un mero intoppo ragionieristico, che secondo il ministro sarà presto risolto.In attesa dell’Autorità di settore e degli esiti dei lavori della Piattaforma, l’indagine conoscitiva della Camera sarà certamente utile a mettere a fuoco il tema anche a livello di dibattito pubblico. Interessante il fatto che l’indagine punti a «esaminare costi e rischi di approvvigionamento delle tecnologie e delle materie prime» e «valutare costi e benefici rispetto ad altre fonti energetiche». Inoltre, l’indagine vuole valutare il potenziale industriale italiano nel settore, verificare lo stato dell’arte sul decomissioning delle vecchie centrali e verificare i progressi compiuti nelle tecnologie, sia per la fissione che per quelle più avanzate. Sono previste audizioni di associazioni di categoria, realtà industriali, esperti e istituti di ricerca. Le due commissioni riunite prevedono di chiudere l’esplorazione a metà giugno 2024. A quel punto, con l’indagine del Parlamento e il percorso disegnato dalla Piattaforma ministeriale, ci sarà abbastanza materiale per cominciare a fare sul serio.
Il giubileo Lgbt a Roma del settembre 2025 (Ansa)
Mario Venditti. Nel riquadro, da sinistra, Francesco Melosu e Antonio Scoppetta (Ansa)