2018-11-25
Il network di Gümpel tifa Unione europea per fare più business
Il giornalista tedesco lavora per N-tv, canale del gruppo Rtl con sede in Lussemburgo e controllate in tutto il Continente. D'altronde Udo Gümpel è diventato famoso per le sue comparsate sulle reti italiane e non ci risulta per gli scoop in patria.La cortina di sostegno al giornalista tedesco Udo Gümpel prosegue senza sosta. Ovviamente non se ne parla nei bar di periferia, ma sui social da salotto. Soprattutto dopo che sulla vicenda di Cartabianca (la trasmissione in cui Gümpel ha cominciato a strillare contro il direttore della Verità, Maurizio Belpietro accusandolo di essere un diffamatore e di dire «cazzate») è intervenuto pure il ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Il quale su Facebook ha scritto: «Sugli sgomberi e su come gestiamo l'immigrazione il signor giornalista tedesco, amante dei talk show e della sinistra, si permette di dare lezioncine agli italiani... Con tanto di versi, linguacce e smorfie. Disinformato e maleducato. L'Italia non si fa più mettere i piedi in testa da nessuno, chiaro???». La teoria del corrispondente di N-tv, televisione tedesca appartenente al gruppo Rtl Bertelsmann, tra una smorfia e l'altra sosteneva che un governo che sgombera occupanti abusivi senza trovare loro una soluzione alternativa è un esecutivo incivile. Da qui il post di Salvini e a cascata i fan di Udo che vedono nel giornalista tedesco non un animale da salotto tv per giunta molto molto integrato a Roma, ma un indifeso corrispondente da difendere dalle aggressioni di un governo che, inutile dirlo è come al solito fascista, e dalla Verità, che solo perché rappresenta idee lontane anni luce dalla sinistra è ipso facto qualcosa da disprezzare.Il professore da tastiera oltre che dell'università di Pavia, Riccardo Puglisi, ultimo a infilarsi nell'arena contro la Verità si è addirittura preso la briga di batture giù uno schema (purtroppo solo a penna e non una vera slide) per dimostrare che Bianca Berlinguer, titolare della trasmissione Cartabianca sia intervenuta a difesa di Belpietro non perché lei lo ritenesse giusto, in modo autonomo e indipendente, ma solo perché è la cognata di Luca Telese, nostra firma. Da lì il nesso tra Belpietro e la Berlinguer. La teoria è molto divertente, ma è tanto vera quanto l'accostare Gümpel al nazismo. Visto che le vecchie generazioni della famiglia Mohn, celebre gruppo editoriale tedesco, collaborarono con il terzo Reich. Sta in piedi? No. Fa ridere? Sì, appunto. Eppure tutta questa confusione serve a nascondere le vere motivazioni del dibattere. Udo Gümpel e le teorie che sostiene sono puntellate da un pensiero e da un gruppo di megafoni di quel pensiero. Cioè un modello di Europa che si scontra frontalmente con quello che la nostra testata quasi quotidianamente sostiene. Anche lo stesso Matteo Salvini, inutile dirlo, ha un modello di Ue diverso. È in atto uno scontro di vedute, ma soprattutto chi negli ultimi dieci anni ha comandato a Bruxelles (con tutti coloro che a cascata si sono messi in scia) teme di perdere il terreno conquistato. Teme che le logiche dei fondi Ue cambino, che le Ong spariscano, che le ospitate in tv non ci siano più, che i rapporti con la Rai svaniscano e che la celebrità sfumi nella damnatio memoriae. D'altronde Gümpel è diventato famoso per le sue comparsate sulle reti italiane e non ci risulta per gli scoop in patria. Nonostante questo il suo editore lo considera un valido collaboratore e probabilmente allineato con la visione europeista che è alla base dell'intero gruppo. N-tv è un canale tedesco detenuto in maggioranza relativa da Rtl group che a sua volta nasce dalla fusione tra il gruppo Bertelsmann, Group Bruxelles Lambert e la società inglese Pearson Tv. Inutile dire che la sede della società quotata che ne è scaturita è in Lussemburgo. E tratta spesso i temi cari all'Ue. Ora possiede una dozzina di radio in Germania, qualche tv (la più famosa è Rtl television) tedesca. Tre mezzi d'informazione in Belgio, altrettanti in Croazia. Una decina di canali in Francia, cinque in Lussemburgo, altrettanti in Olanda e un affaccio pure sul mercato ungherese e russo. Lo sviluppo dell'Ue ha consentito di crescere in parallelo. I manager hanno colto le opportunità. Ma non c'è da meravigliarsi che l'europeismo sia la benzina da inserire nella macchina.Lo stesso tipo di europeismo che in Italia è stato abbracciato come una durlindana dai competenti che amano tagliare la testa (virtualmente) a tutti coloro che la pensano diversamente. Sono gli stessi hooligan corsi a difendere Gümpel che essendo ontologicamente dalla parte della ragione (così evidentemente pensano) possono fare smorfie, insultare su Twitter con l'approvazione pure di Laura Boldrini. Il tutto senza mai dover rendere conto di alcun interesse economico. Il gruppo che edita la tv di Gümpel è campione in Europa. Lui parla per sé, ma chi lo paga per fare il corrispondente a Roma ha interessi commerciali ben precisi. Non tenerlo presente è da ingenui. Far passare il concetto che tutte le battaglie pro Europa siano mosse da mera ideologia è possibile in Italia perché ancora siamo vittime del complesso di superiorità morale della sinistra.
Jose Mourinho (Getty Images)