udo gumpel

Gümpel delira ancora e offende tutti: ebrei, cristiani, leghisti. E l’italiano
Il giornalista tedesco, per difendere Gad Lerner dopo Pontida, attacca i lumbard sfregiando il crocifisso: «Volete sculture di un ebreo mezzo morto affissato alle pareti». Poi il suicidio razzista: «Della stessa specie di Gad».
Il corrispondente Gumpel difende le banche tedesche: ricorda il ministro dell'Informazione di Saddam
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Se Udo Gumpel non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. Prima sul crac di Pop Vicenza e Vento Banca scriveva «Delle banche venete fallite che scavano un buco di 31 miliardi mi piace un aspetto: che siano venete». Ora su Deutsche Bank minimizza: svolge operazione per 300 miliardi al giorno. L'accusa parla di un ordine di grandezza di 150 miliardi. Bazzecola insomma. Un po' come Mohamed Said Al Sahaf, che negava la presenza degli «infedeli americani a Bagdad e proclamava la vittoria mentre i carri armati Usa erano già visibili alle sue spalle.

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Il network di Gümpel tifa Unione europea per fare più business
Il giornalista tedesco lavora per N-tv, canale del gruppo Rtl con sede in Lussemburgo e controllate in tutto il Continente. D'altronde Udo Gümpel è diventato famoso per le sue comparsate sulle reti italiane e non ci risulta per gli scoop in patria.
Lo psicodramma della claque di Gümpel
ANSA
Il giornalista tedesco non si dà pace e continua con gli insulti via Twitter: fa il bullo sessista con Selvaggia Lucarelli («fai schifo») e l'ex presidente della Camera approva. Poi arrivano i rinforzi, dall'immancabile Roberto Burioni a Giuliano Ferrara.
Un’armata straniera occupa i talk con lo scopo di rieducare gli italiani
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Il tedesco Udo Gümpel è soltanto la punta dell'iceberg: in televisione si susseguono opinionisti di tutto il mondo, da Alan Friedman a Rula Jebreal, che fanno carriera con minacce e insulti. Colpa pure dell'esterofilia dei conduttori.
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