2023-10-15
        Il ministro Crosetto cede alla paura. «Stop alla festa delle forze armate»
    
 
Il pericolo ora viaggia sui barconi. E Matteo Piantedosi ammette: «Saranno mesi difficili».Gli anni dei tremendi attentati jihadisti all’Europa ci sembravano un ricordo del passato. La voglia di guardare oltre, ma anche il Covid, il lockdown e la guerra in Ucraina ci avevano fatto scordare il sangue versato negli anni. Dimenticato anche il Bataclan di Parigi. Per non parlare della tragedia del marzo 2004 di Madrid o della strage del teatro Dubrovka di Mosca con i suoi 850 ostaggi. Di colpo, come dentro un fiume carsico, ci siamo risvegliati. Ieri, Al Qaeda ha diffuso tramite i canali social un appello alla Jihad. I terroristi islamici hanno chiesto a tutti i musulmani di unirsi alla lotta e mobilitarsi per colpire obiettivi israeliani e americani in giro per il mondo. Aggiungendo che dovranno finire nel mirino basi militari, ambasciate, ma anche aeroporti e stazioni. Compreso quelle di Paesi che sostengono e appoggiano Gerusalemme. Quindi Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia. A stretto giro di posta è intervenuto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che dopo aver partecipato al comitato di sicurezza pubblica ha esternato sui rischi imminenti. «Sicuramente ci aspettano mesi difficili e complicati per i quali è opportuno tenere alta l’attenzione», ha detto aggiungendo: «L’episodio francese è quello che ci preoccupa di più. In Italia il sistema di intelligence e di prevenzione delle forze di polizia nazionali consentono di confidare su un sistema molto affidabile. Il problema è che questa minaccia si presenta in maniera impalpabile, indefinita, fluida». Il riferimento è a chi arriva sui barconi, ma anche a chi già vive qui. Il motivo è abbastanza semplice. Rispetto agli anni passati, quelli degli attentati, a essere cambiato è il tessuto sociale dell’Europa. Ieri a Londra, ma il discorso - sebbene ci sia meno cruenza - è lo stesso anche a Milano, migliaia di persone erano in piazza per accusare Israele di crimini di guerra e per piangere lacrime di coccodrillo per i palestinesi. Migliaia di musulmani, appoggiati da europei accecati dal loro antisemismo e antiatlantismo, stanno di fatto incitando Hamas nell’intento di combattere Israele e l’Europa, quello stesso Continente che li ha accolti nella insensata idea che ci potesse essere integrazione. La differenza rispetto a 20 o 10 anni fa è proprio questa. Ora le piazze europee si rivoltano contro l’Europa stessa. E ciò rende tutto molto complicato. A Londra ieri si potevano esibire simboli arabi o palestinesi, ma a una stella di Davide cosa sarebbe successo? In Francia da tempo si bruciano le chiese, quando toccherà ai cristiani? Ecco, la massima allerta e attenzione sono auspicabili. Resta però un interrogativo di fondo. Anche durante i mesi feroci del Bataclan, l’Occidente ha risposto con la forza e la volontà di non cambiare. Di non abbandonare la tradizione e la vita quotidiana che ci ha sempre contraddistinto. Ieri, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha ipotizzato che la consueta parata militare del 4 novembre (vero simbolo dell’unità d’Italia) possa essere sospesa. Ovviamente, per motivi di sicurezza pubblica. Invece dovremmo farne due, tre, anzi dieci parate militari. Nessun segno di debolezza potrà aiutarci, nonostante stiano arrivando mesi difficili e pericolosi. La debolezza non ci salverà dai pericoli. E Hamas con la combriccola di supporter, sa bene come usare la propaganda, le immagini, i video. Insomma, la comunicazione. Dobbiamo farlo anche noi. I simboli sono fondamentali per noi e contro di loro. Il 4 novembre è una data impressa nel nostro Dna. È il simbolo del fante della prima guerra mondiale che con gli anfibi chiodati e dentro una trincea ha unito la Penisola.
        Leonardo Apache La Russa (Ansa)
    
Nessuna violenza sessuale, ma un rapporto consenziente». È stata archiviata l’indagine a carico di Leonardo Apache La Russa e l’amico Tommaso Gilardoni, entrambi 24enni, accusati di violenza sessuale da una di ventiduenne (ex compagna di scuola di La Russa jr e che si era risvegliata a casa sua).
        Nel riquadro, Howard Thomas Brady (IStock)