2021-10-20
Se una cosa funziona la smontiamo. Ma senza le gru non c’è ripresa
Il rimborso del 110% resta in vigore fino al 2023 però solo per i condomini, mentre saltano le agevolazioni per le facciate. La politica sacrifica una misura che salva il settore delle costruzioni, vitale per l'economiaVedete, quando parlano di economia la fanno sempre difficile. Le spiegazioni sono due: o non la conoscono o lo fanno apposta per nascondere le intenzioni con le quali varano certi provvedimenti governativi. Escluso che Draghi non conosca l'economia ci chiediamo che senso abbia - a quel che sappiamo a ora - la manovra che mentre scriviamo dovrebbe andare in Consiglio dei ministri. Nello specifico se ne occupa su questo giornale l'articolo di Claudio Antonelli. In questo ci occupiamo solo di un aspetto: si sa che tra i vari bonus quello famoso del «110%» durerà solo fino al termine del 2023 e riguarderà esclusivamente i condomini, mentre il bonus «facciate» non sarà prorogato. La domanda è semplice: questa manovra dovrebbe servire ad aiutare la ripresa economica? La risposta è ancora più semplice: così com'è concepita non aiuta un bel nulla o meglio, aiuta il governo a rimanere in piedi dando un contentino a tutti i partiti che lo compongono. Quindi, è evidente che in questo caso delle due ipotesi che abbiamo detto all'inizio purtroppo sono valide tutte e due. Il provvedimento sui bonus da una parte rivela una scarsa conoscenza del meccanismo del funzionamento dell'economia e dall'altra rivela che per contentare tutti chi ci rimette è l'economia e quindi i cittadini italiani. È una manovra che potremmo definire «lottizzata». Non come quando si lottizza un terreno che si divide per guadagnarci più soldi possibile, ma come si fa in politica (non sempre ovviamente): si dividono i soldi pensando ognuno al proprio orticello. La lottizzazione degli orticelli: questa è la politica economica che viene fuori da questa manovra annunciata. Non andate a cercare nei manuali di economia perché non la trovate. Si consiglia una gita in torpedone nei paraggi della Camera e del Senato e lì la capirete. Andiamo al punto economico. Come si fa a far riprendere l'economia? Quali sono i due elementi indispensabili per la ripresa economica? È semplice: che ci siano più consumi e più investimenti. Non c'è strada alternativa. Ci provò l'Unione sovietica con scarsi risultati che credo conoscano anche dalle parti del governo.Dovrebbe essere noto a questi cervelloni che esiste in economia una legge che si chiama la legge del «moltiplicatore economico». Cosa vuol dire? Vuol dire che una spesa pubblica - che sia diretta attraverso gli investimenti e le infrastrutture o che sia indiretta attraverso la diminuzione delle tasse e quindi gli aumenti degli stipendi e del reddito dei consumatori - si traduce in un aumento di salari, di stipendi, di profitti, di interessi, di rendite per tutti coloro che partecipano all'attività realizzata attraverso tale spesa e quindi un incremento dei loro consumi. Il che vuol dire che quello che ho speso, se l'ho speso bene - e non è il caso di questa manovra annunciata - si trasforma alla fine in una cifra maggiore. È arcinoto che il settore delle costruzioni, cioè quello che riguarderebbe il Superbonus e il bonus facciate che vengono ridotti o annullati, abbia un effetto moltiplicatore che nei Paesi europei, e nel nostro in particolare, oscilla tra l'1,9 e il 2,9. Ciò significa che per ogni euro speso per la produzione di costruzioni si generano tra 1,9 euro e 2,9 euro dell'attività economica totale. Vuol dire che se spendo 100 alla fine il risultato è tra 190 e 290. Questa è una legge economica che per capirla non occorre neanche avere il cervello troppo grosso perché, a volte, il cervello più grosso appartiene a uno più stupido di quello col cervello più piccolo. Ad esempio, il tirannosauro aveva un cervello più grande rispetto a quello del velociraptor ma il secondo era più intelligente del primo. In questo caso evidentemente i tirannosauri si sono mangiati tutti i velociraptor. Torniamo al punto. Un politiraptor capirebbe quello che non capisce un politisauro. Il comparto dell'edilizia richiede acquisto di molti materiali, acquisto di macchinari, molta manodopera - anche non specializzata - e quindi l'investimento in questo settore rappresenta un'opportunità per le imprese che producono materiali, per le imprese che producono macchinari, per i lavoratori di quel settore. Quindi di quell'euro che si è investito si assiste, non per magia, ma per una legge economica, a un crescere di attività, quindi di euro, quindi di produzione, quindi di lavoro, quindi di consumi, quindi di investimento. Tra l'altro questo è provato dall'esperienza recente: sono innumerevoli le fonti che ci dicono che questi due bonus hanno generato una quota parte della ripresa del Pil. Spiegatemi voi che senso ha eliminare o anche solo diminuire provvedimenti che hanno già dimostrato di essere efficaci. Altro che gli economisti Pigou, Kahn e Keynes, altro che le critiche di economisti italiani tipo Benini, Bresciani Turroni o Gini. Non voliamo troppo alto. Rifacciamoci alla tradizione popolana di quello che, per far dispetto alla moglie, si martellava le sfere poste sotto la cintura.
Giorgia Meloni ad Ancona per la campagna di Acquaroli (Ansa)
«Nessuno in Italia è oggetto di un discorso di odio come la sottoscritta e difficilmente mi posso odiare da sola. L'ultimo è un consigliere comunale di Genova, credo del Pd, che ha detto alla capogruppo di Fdi «Vi abbiamo appeso a testa in giù già una volta». «Calmiamoci, riportiamo il dibattito dove deve stare». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel comizio di chiusura della campagna elettorale di Francesco Acquaroli ad Ancona. «C'é un business dell'odio» ha affermato Giorgia Meloni. «Riportiamo il dibattito dove deve stare. Per alcuni è difficile, perché non sanno che dire». «Alcuni lo fanno per strategia politica perché sono senza argomenti, altri per tornaconto personale perché c'e' un business dell'odio. Le lezioni di morale da questi qua non me le faccio fare».
Continua a leggereRiduci