Vedete, quando parlano di economia la fanno sempre difficile. Le spiegazioni sono due: o non la conoscono o lo fanno apposta per nascondere le intenzioni con le quali varano certi provvedimenti governativi. Escluso che Draghi non conosca l'economia ci chiediamo che senso abbia - a quel che sappiamo a ora - la manovra che mentre scriviamo dovrebbe andare in Consiglio dei ministri. Nello specifico se ne occupa su questo giornale l'articolo di Claudio Antonelli. In questo ci occupiamo solo di un aspetto: si sa che tra i vari bonus quello famoso del «110%» durerà solo fino al termine del 2023 e riguarderà esclusivamente i condomini, mentre il bonus «facciate» non sarà prorogato.
La domanda è semplice: questa manovra dovrebbe servire ad aiutare la ripresa economica? La risposta è ancora più semplice: così com'è concepita non aiuta un bel nulla o meglio, aiuta il governo a rimanere in piedi dando un contentino a tutti i partiti che lo compongono. Quindi, è evidente che in questo caso delle due ipotesi che abbiamo detto all'inizio purtroppo sono valide tutte e due. Il provvedimento sui bonus da una parte rivela una scarsa conoscenza del meccanismo del funzionamento dell'economia e dall'altra rivela che per contentare tutti chi ci rimette è l'economia e quindi i cittadini italiani. È una manovra che potremmo definire «lottizzata». Non come quando si lottizza un terreno che si divide per guadagnarci più soldi possibile, ma come si fa in politica (non sempre ovviamente): si dividono i soldi pensando ognuno al proprio orticello. La lottizzazione degli orticelli: questa è la politica economica che viene fuori da questa manovra annunciata. Non andate a cercare nei manuali di economia perché non la trovate. Si consiglia una gita in torpedone nei paraggi della Camera e del Senato e lì la capirete.
Andiamo al punto economico. Come si fa a far riprendere l'economia? Quali sono i due elementi indispensabili per la ripresa economica? È semplice: che ci siano più consumi e più investimenti. Non c'è strada alternativa. Ci provò l'Unione sovietica con scarsi risultati che credo conoscano anche dalle parti del governo.
Dovrebbe essere noto a questi cervelloni che esiste in economia una legge che si chiama la legge del «moltiplicatore economico». Cosa vuol dire? Vuol dire che una spesa pubblica - che sia diretta attraverso gli investimenti e le infrastrutture o che sia indiretta attraverso la diminuzione delle tasse e quindi gli aumenti degli stipendi e del reddito dei consumatori - si traduce in un aumento di salari, di stipendi, di profitti, di interessi, di rendite per tutti coloro che partecipano all'attività realizzata attraverso tale spesa e quindi un incremento dei loro consumi. Il che vuol dire che quello che ho speso, se l'ho speso bene - e non è il caso di questa manovra annunciata - si trasforma alla fine in una cifra maggiore.
È arcinoto che il settore delle costruzioni, cioè quello che riguarderebbe il Superbonus e il bonus facciate che vengono ridotti o annullati, abbia un effetto moltiplicatore che nei Paesi europei, e nel nostro in particolare, oscilla tra l'1,9 e il 2,9. Ciò significa che per ogni euro speso per la produzione di costruzioni si generano tra 1,9 euro e 2,9 euro dell'attività economica totale. Vuol dire che se spendo 100 alla fine il risultato è tra 190 e 290.
Questa è una legge economica che per capirla non occorre neanche avere il cervello troppo grosso perché, a volte, il cervello più grosso appartiene a uno più stupido di quello col cervello più piccolo. Ad esempio, il tirannosauro aveva un cervello più grande rispetto a quello del velociraptor ma il secondo era più intelligente del primo. In questo caso evidentemente i tirannosauri si sono mangiati tutti i velociraptor.
Torniamo al punto. Un politiraptor capirebbe quello che non capisce un politisauro. Il comparto dell'edilizia richiede acquisto di molti materiali, acquisto di macchinari, molta manodopera - anche non specializzata - e quindi l'investimento in questo settore rappresenta un'opportunità per le imprese che producono materiali, per le imprese che producono macchinari, per i lavoratori di quel settore. Quindi di quell'euro che si è investito si assiste, non per magia, ma per una legge economica, a un crescere di attività, quindi di euro, quindi di produzione, quindi di lavoro, quindi di consumi, quindi di investimento. Tra l'altro questo è provato dall'esperienza recente: sono innumerevoli le fonti che ci dicono che questi due bonus hanno generato una quota parte della ripresa del Pil.
Spiegatemi voi che senso ha eliminare o anche solo diminuire provvedimenti che hanno già dimostrato di essere efficaci. Altro che gli economisti Pigou, Kahn e Keynes, altro che le critiche di economisti italiani tipo Benini, Bresciani Turroni o Gini. Non voliamo troppo alto. Rifacciamoci alla tradizione popolana di quello che, per far dispetto alla moglie, si martellava le sfere poste sotto la cintura.





