2020-07-05
Italia presa in giro da Francia e Ong. Rischio sbarchi dai Paesi più infetti
La Ocean Viking è gestita dall'Ong francese Sos Méditerranée e batte bandiera norvegese, ma i due Stati snobbano le richieste dell'Italia. All'esecutivo non resta che tenere i porti chiusi: proprio come fece Matteo Salvini. Ma ora i «buoni» di sinistra fan spallucce.La sintesi potrebbe essere questa: stiamo prendendo schiaffoni da tutte le parti. Se osserviamo con attenzione - e non basandoci solo sulle dichiarazioni dei politici o degli attivisti - le attualità modalità di gestione dell'immigrazione, ci rendiamo conto che l'Italia è vittima di una serie di beffe incrociate incredibilmente offensive dei cittadini e dell'intelligenza. In estrema sintesi, è accaduto questo. La nave Ocean Viking, gestita dalla Ong Sos Méditerranée, ha preso a bordo 180 migranti e, giorni fa, ha iniziato a chiedere di poterli portare in Europa. Anzi, per la precisione ha preteso di sbarcarli sulle nostre coste. Le autorità italiane hanno atteso parecchio prima di indicare un «porto sicuro» per l'attracco, così i militanti della Ong hanno cominciato a fare pressioni con ogni mezzo, compreso il ricatto morale. Venerdì pomeriggio, con quello che hanno definito «un passo senza precedenti», i responsabili di Sos Méditerranée hanno dichiarato lo stato di emergenza. Gli attivisti hanno fatto sapere che alcuni migranti a bordo erano in condizioni critiche e 6 avevano persino tentato il suicidio per la disperazione di non poter sbarcare. Ecco perché sulla nave sono stati inviati uno psicoterapeuta e un mediatore culturale, i quali però hanno rilevato «l'insussistenza di particolari criticità sanitarie» (così fonti del Viminale). Vuol dire che la Ong ha raccontato balle, ma ha comunque vinto la partita: domani, infatti, gli stranieri saranno accolti dall'Italia. Come siamo giunti a questo punto? Spieghiamo. Le Ong, è noto, rifiutano di consegnare i migranti alla guardia costiera libica, nonostante l'Italia continui a pagarla profumatamente affinché blocchi le partenze. Ergo, dopo aver recuperato le persone che gli scafisti gentilmente portano in acqua, i taxisti del mare si dirigono verso l'Europa, pretendendo che Malta o l'Italia si facciano carico del soccorso. Nel caso della Ocean Viking, come in tantissimi altri, Malta si è girata dall'altra parte, dunque gli attivisti della Ong hanno puntato verso l'Italia e si sono fermati al largo di Lampedusa. Le nostre autorità costiere, come sempre, si sono immediatamente date da fare, e non hanno mai fatto mancare supporto. Solo che, in punta di diritto, a farci carico della Ocean Viking non dovremmo essere noi. Il decreto interministeriale firmato lo scorso 7 aprile da Luigi Di Maio (Esteri), Luciana Lamorgese (Interni), Paola De Micheli (Infrastrutture) e Roberto Speranza (Sanità) prevede che si facciano entrare solo le navi che battono bandiera italiana, ad esempio la Mare Jonio di Mediterranea (la Ong della sinistra di governo), che pochi giorni fa ha scaricato in Sicilia una quarantina di stranieri tra cui otto positivi al Covid. La Ocean Viking è gestita da una Ong francese, e batte bandiera norvegese. A rigor di logica, quindi, dovrebbero essere Norvegia e Francia a gestirla. Le autorità italiane (Farnesina compresa, sembra) da subito hanno contattato i due Stati, ma ancora ieri nessuno dei due aveva dato risposte. Capite bene che questo aspetto della faccenda è particolarmente rilevante.Il ministro Lamorgese si è a lungo vantato dei successi sull'accordo europeo di Malta, parlando di un passo avanti epocale che avrebbe cambiato tutta la gestione dei migranti. Eppure, a quanto i risulta, i nostri amici europei ancora ci snobbano. Non solo. La Francia, stando ai dati forniti proprio dal Viminale, dall'inizio dell'anno ha respinto la bellezza di 6.376 stranieri al confine. Tradotto: i francesi ci rimandano indietro i migranti sgraditi, e allo stesso tempo rifiutano di accogliere quelli che la loro Ong recupera nel Mediterraneo. Il nostro governo, anche giustamente, vorrebbe spingere Francia e Norvegia a cambiare atteggiamento. Quindi prova a fare pressione: rifiuta di indicare un porto sicuro italiano per le Ong come la Ocean Viking in attesa che dall'Europa arrivi qualche segnale. In pratica, anche l'attuale esecutivo agisce esattamente come aveva agito il governo legastellato, perché a conti fatti non c'è altro modo di comportarsi: se vogliamo che in Ue qualcuno si muova, dobbiamo chiudere i porti e costringere gli altri a intervenire. C'è un piccolo problema, tuttavia. La sinistra italica sostiene che questa modalità di azione sia tipica dei cattivi come Matteo Salvini, il quale in virtù della sua linea politica è finito accusato di sequestro di persona. Quindi il governo Pd-5stelle (quello dei «buoni») esercita un'azione politica ma al contempo se ne vergogna, e si espone a tutti i ricatti morali messi in campo dalle Ong. È una tenaglia: da un lato l'Europa truffaldina e assente; dall'altro i militanti immigrazionisti che gridano, strepitano e descrivono scenari da incubo. Il risultato è la paralisi, anzi peggio. Il governo tenta blandamente di punzecchiare gli altri Stati Ue, ma - per non scontentare l'anima terzomondista - deve dimostrarsi ospitale e amorevole. Ecco dunque l'epilogo del caso Ocean Viking: i migranti a bordo, una volta fatti i tamponi, lunedì saranno trasferiti sulla Moby Zazà per iniziare la quarantena. Le Ong hanno vinto di nuovo: raccontando balle sugli stranieri «in pericolo di vita», gli attivisti sono riusciti a ottenere ciò che volevano. L'Italia continua a far entrare gente, e così si espone a gravi rischi. Nei giorni scorsi sono arrivati parecchi stranieri infettati dal coronavirus ed è facile che altri ne arrivino. Dall'inizio dell'anno, sono sbarcate qui 7.314 persone (contro le 2.790 del 2019). Di queste, ben 1.273 provengono dal Bangladesh, uno degli Stati su cui l'epidemia sta più gravando. E come se non bastasse, anche in Libia ci sono focolai. In più, il nostro sistema di accoglienza è allo stremo, e ieri, di nuovo, un gruppo di migranti è fuggito da un centro in Sicilia, a Siculiana. Pare che i fuggiaschi siano stati rintracciati, ma è evidente quanto la situazione sia esplosiva. Solo che, invece di pensare a risolverla, il nostro governo cede ai ricatti di Europa e Ong.