2020-04-25
«Il governo ha dimenticato genitori e figli»
Massimo Gandolfini (Ansa)
Il presidente del Family day Massimo Gandolfini: «C'è un deficit di buon senso. La pipì al cane sì, far prender aria ai ragazzi no. Questi nostri politici sembrano tutti scapoloni. Si parla di riaprire tutto, ma chi starà con i bimbi? Esiste un piano per i parrucchieri, non per la scuola».Primario di neurochirurgia all'ospedale Poliambulanza di Brescia, ha visto il coronavirus da vicino: il suo dipartimento è stato trasformato in un reparto Covid fino allo scorso 16 aprile. Solo adesso, dopo migliaia di morti, è ripresa l'ordinarietà. Massimo Gandolfini, però, non è solo un medico. È il presidente del Family day. Qualche anno fa, ha portato in piazza due milioni di persone. E ora, davanti all'incedere della fase 2, freme di sdegno: «Il governo s'è dimenticato di genitori e figli». Il 4 maggio milioni di italiani torneranno al lavoro. «Economia, industria, commercio. Si parla di tutto, meno che di famiglia. Ma chi starà con i bambini? I nonni sono fragili e chiusi in casa: non possiamo più contarci». Restano le baby sitter: c'è un bonus da 600 euro. «Cifra ridicola. Non copre nemmeno la metà del mese. E, per averlo, devono lavorare entrambi i genitori. Va esteso alle madri in casa con oltre tre figli. L'abbiamo detto a Elena Bonetti, la ministra della Famiglia».Recepisce? «A parole sì, nei fatti no». Il governo spinge per i congedi parentali. «Si prende la metà dello stipendio. Bisognerebbe arrivare almeno all'80 per cento».Riepiloghiamo lo stato di fatto: bambini reclusi, cagnolini scorrazzanti.«C'è un deficit di buon senso. La pipì al cane, sì. Far prender aria ai ragazzi, no. I nostri politici non ragionano da genitori. Sembrano una truppa di impenitenti scapoloni. L'idea del bene comune è scomparsa».Le famiglie, però, votano. «È quello gli dico io! “Attenzione: ce ne ricorderemo". L'ho rivangato l'altro giorno alla Bonetti».E lei?«Pensiamo a collaborare». Anche la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, è prodiga di parole.«Sulla scuola, non si naviga nemmeno a vista. Non esiste un piano, né un progetto. Sembra l'ultimo dei problemi. Eppure, basterebbe un po' buon senso».Provi a esercitarlo lei. «Diamo una scadenza alle famiglie. Esiste una road map per i parrucchieri, ma non per le classi. Ci sono, per esempio, gli studenti di medie e superiori alle prese con gli esami? Perché non proporre allora una ripresa dilazionata da metà maggio? Distanziati, scaglionati, con il servizio d'ordine». Lo faranno in Germania. «Appunto».E in Francia le scuole riapriranno l'11 maggio. «Messaggio importante per i ragazzi. Non possiamo far passare l'idea di promozioni immeritate. Sono cittadini in fieri».Ad libitum, intanto, continuano le lezioni online.«L'Italia va dalle Alpi alla Sicilia. Non si ferma alla Linea gotica. Ci sono famiglie senza pc e altre che non sanno usarlo. Bisogna garantire un voucher. Noi, grazie ad alcuni industriali, abbiamo regalato migliaia di tablet. Ma deve occuparsene lo Stato. Se dici che bisogna arrivare così a giugno, devi almeno mettere tutti in condizione di farlo. Comunque, la didattica online resta un ripiego. Non può diventare l'alibi per procrastinare socialità e ritorno in classe». Il governo balbetta: «Ci rivediamo a settembre».«Apocalittico. Era possibile pensarlo all'inizio, ma poi andava trovata la giusta mediazione. Non il male minore, ma il bene maggiore. Si potevano fare scaglioni, turni, alternanze. Invece hanno deciso di cancellare tutto già a marzo: se ne riparla tra sei mesi. E il problema adesso si concatena al lavoro. Dove mettiamo i bambini? Chi li accudisce? Si sono dimenticati delle famiglie. Anche economicamente».Dicono il contrario.«Abbiamo proposto 200 euro a figlio ogni mese, fino al termine dell'emergenza. Indipendentemente dal reddito: parlare oggi di Isee non ha senso».Poi?«Il governo pensa solo alle scuole pubbliche, ma esistono pure le paritarie».Roba da ricchi. «Mentalità da periodo marxista-leninista. È una menzogna: ci sono 900.000 studenti e 150.000 lavoratori, ma ora pochi possono pagare le rette. Bisogna restituire le rate pagate e saldare quelle mancanti. Altrimenti, un terzo delle paritarie sparirà. Questo significa, oltre ai posti di lavoro persi, che lo Stato dovrà assorbire decine di migliaia di alunni rimasti senza classe». Comunque vada, le scuole sono state le prime a chiudere. E saranno le ultime a riprendere.«Il nostro governo ha puntato sulla paura, piuttosto che sulla protezione. E la paura paralizza. Ho assistito a scene pazzesche: gente redarguita perché si toglie la mascherina in auto. Ma questo terrore gliel'ha instillato il governo». In che modo?«Abbiamo assistito a conferenze stampa diventate bollettini di guerra. Ci dicevano: “Non fatevi prendere dal panico". In realtà, ci trasferivano il panico che avevano dentro». E adesso?«Pensano: “Meglio fare di più ora, che essere additati di non aver fatto tutto domani"».Invece?«Lo dico da medico: non si può lasciare il bandolo della matassa agli esperti. Siamo una democrazia, non una tecnocrazia. La politica deve prendersi le proprie responsabilità, scegliendo il bene maggiore e il buon senso». Cosa dice il popolo del Family day?«Solo oggi, mi hanno scritto quattro persone con figli autistici. Chiedono aiuto. Accudiscono bambini che hanno bisogno vitale di aria. Ma noi abbiamo chiuso giardini e centri diurni. I nonni sono in isolamento. E i genitori senza lavoro. La miscela è esplosiva».Nei parchi si tornerà il 4 maggio, forse. «Vanno riaperti al più presto. Scaglioniamo gli ingressi. Allertiamo la protezione civile. Se serve, chiamiamo pure l'esercito di Luigi Di Maio».Quelli che hanno il reddito di cittadinanza?«Facciamogli fare almeno i guardiani».
Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo in occasione del suo incontro con il premier greco Kyriakos Mitsotakis.