2021-08-28
Il foglio verde è una misura inutile che mette alla gogna i non vaccinati
Anche gli immunizzati possono infettare, ma il pass è venduto come misura di salute pubblica. In realtà serve solo a una cosa: far terra bruciata intorno ai renitenti della puntura e forzarli per sfinimento all’inoculazionePremetto che mi sono vaccinato con tutti i vaccini disponibili, dalla A come epatite alla Z come Zoster Herpes, e vaccinavo mia figlia anche coi vaccini non obbligatori e contro l’influenza stagionale fin da quando aveva due anni e, infine, ho ricevuto due dosi di Astrazeneca. Per la premessa personale mi scuso, ma è obbligatoria, perché a quanto pare, non appena dici pio, ti danno del no-vax. E noi qui vogliamo dire pio: sono contrario al green pass (Gp), che considero una barbarie. Le ragioni non sono né filosofiche né quella, la più gettonata, di limitazione della libertà. Non ha fondamento la contro-obiezione secondo cui la tua libertà finisce dove comincia quella dell’altro: sul confine della tua libertà di rifiutare il Gp comincia la mia libertà di non voler essere infettato da te. Questa è una sciocchezza, intanto perché se sei vaccinato io non posso infettarti, e poi perché questi vaccini, a detta degli stessi esperti che hanno suggerito il Gp, non evitano la diffusione del virus. Insomma, a differenza dei vaccinati con vaccini per altre malattie il cui virus vede i vaccinati come pietre senza vita ove lo stesso virus muore, nei vaccinati contro il Covid il virus si replica. In breve: i vaccinati possono contagiare. Qualcuno obietta che la probabilità che un vaccinato sia contagioso è inferiore a quella di un non vaccinato. L’obiezione non ha fondamento per almeno due ragioni. Intanto, diciamo subito che è stata quantificata la relativa probabilità, e si è giunti al seguente risultato: se su 100 vaccinati vi sono X contagiosi, su 100 non vaccinati i contagiosi sono 3X, il triplo. Il fatto è che, innanzitutto, anche se fosse solo X=1, vale l’aritmetica della storiella del chicco di riso posto sulla prima casella di una scacchiera, con chicchi di riso duplicati ad ogni casella successiva. Ma v’è una ragione ancora più cogente per cui l’argomento della maggiore probabilità si ritorce contro chi lo propone. Ottengono il Gp anche i non vaccinati che dimostrino, tramite test, di non essere contagiosi. Per costoro, la probabilità che essi contagino è zero, cioè inferiore alla probabilità di contagiare dei detentori del Gp solo perché vaccinati. Il non vaccinato negativo, allora, con la medesima logica con la quale gli è stato imposto un test per ottenere il semaforo verde, potrebbe pretendere che diventasse rosso quello dei vaccinati che, come detto, possono ben contagiarlo. Allora perché il Gp? Non serve per proteggere i vaccinati, perché sono vaccinati. Non serve per proteggere i non vaccinati positivi al tampone, perché sono già contagiati. Non serve per proteggere i non vaccinati negativi al tampone, perché questi avrebbero il Gp e potrebbero essere contagiati dai vaccinati. Anzi, a questo proposito, il governo è stato quanto mai scellerato: il provvedimento farà ammalare (anzi, «ucciderà» - Mario Draghi dixit) gli ultimi sani rimasti.Di tutta evidenza il Gp serve ad una sola cosa: far terra bruciata attorno ai renitenti al vaccino e dar loro tanti di quei fastidi fino a prenderli per sfinimento e indurli a vaccinarsi. Ma questi son metodi, a metterla gentile, da Repubblica delle Banane. Il presidente di codesta Repubblica e i suoi lacchè (Cts e informazione unica del virus) si stanno rendendo conto che col Gp l’hanno proprio fatta fuori dal vaso. Ma da scellerati non ci si può aspettare che altre scelleratezze, e stanno pensando all’obbligo, almeno così mi par di capire. Ma il razionale dell’obbligo di un vaccino non è proteggere chi non si vaccina (dopotutto uno può decidere di crepare o di ammalarsi come meglio gli aggrada), bensì proteggere individui che, per qualche loro ragione sanitaria, non possono ricevere la vaccinazione. Senonché questa circostanza non si applica al Covid, i cui vaccini sono non-sterilizzanti, per cui il virus che attecchisce il vaccinato vi si replica anche se non lo fa ammalare. Riamane una sola ragione - una sola! - per indurre la popolazione a vaccinarsi: evitare che il numero di malati cresca così a dismisura da intasare le strutture sanitarie, che devono invece essere libere per accogliere quei malati che non hanno la fortuna di non avere un vaccino preventivo per la loro malattia.E allora come si fa? Io vedo una sola soluzione alternativa all’obbligo. Il Ssn offre a tutti, gratuitamente, il presidio per evitare di ammalarsi: il vaccino. Chi lo rifiuta è liberissimo di farlo, senza bisogno che lo si accusi di inciviltà (Mattarella) o di immoralità (Papa); ma, ove si ammalasse di quella malattia per la quale gli era stato offerto gratis un presidio che ha preferito rifiutare, allora dovrà pagarsi le cure.Si badi che la circostanza non deve far gridare allo scandalo, perché esiste già. Per esempio, a chi si ammala lo Stato offre farmaci, cure e degenze gratis, ma se il malato li rifiuta perché vuole, per esempio, «farmaci» omeopatici, cure alternative o degenze in cliniche private, lo Stato non rimborsa né i «farmaci» omeopatici, né le cure alternative, né le degenze in cliniche private.
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 17 settembre con Carlo Cambi
Dario Franceschini (Imagoeconomica)
Papa Leone XIV (Getty Images)
Sergio Mattarella con la mamma di Willy Monteiro Duarte (Ansa)