2019-04-24
Cristiani uccisi due volte
Fino a che punto può arrivare la malafede dei commentatori di casa nostra quando devono difendere l'indifendibile? Beh, a giudicare dagli articoli pubblicati ieri in soccorso dei testimonial del progressismo mondiale, direi che può giungere fino al punto di coprirsi di ridicolo.La vicenda è quella nota degli attentati in Sri Lanka, dove sono state fatte a pezzi a colpi di bombe 321 persone, mentre oltre 400 sono state ferite. A differenza di ciò che è accaduto per la strage a opera di un suprematista bianco in Nuova Zelanda, delle vittime di Colombo, molte delle quali macellate in chiesa nel giorno di Pasqua, si è preferito tacere la religione d'appartenenza. I morti di Christchurch erano musulmani e per il loro assassinio si era trovata subito una causa nelle parole di chi manifesta paura e preoccupazione per l'invasione islamica. Ecco che cosa accade quando qualche sovranista fomenta l'odio, era stato il giudizio dei soliti noti su giornali e siti online. Domenica, dopo che almeno sei kamikaze si sono fatti esplodere fra i fedeli, i martiri dello Sri Lanka sono invece diventati figli di NN, non cristiani sterminati per la loro fede, ma sconosciuti «adoratori della Pasqua», come hanno scritto all'unisono, sui loro account Twitter, Barack Obama e Hillary Clinton. Essere macellati sull'altare nel giorno della Resurrezione evidentemente, secondo l'ex presidente e il suo ex sottosegretario di Stato, non autorizza a definire le vittime cristiani assassinati in ragione della loro religione. Dunque, meglio scegliere una terminologia un po' più asettica e parlare di turisti e di persone che celebrano la Pasqua, in modo che magari qualcuno possa immaginare che siano morti degli abitanti dell'isola di Pasqua. In questo modo si capisce di meno che molte delle vittime sono state uccise perché cristiane e ancor meno si comprende chi abbia messo le bombe e alla fine qualcuno può titolare scrivendo genericamente di terrorismo religioso, non di jihadisti o fondamentalisti islamici. Ma aver spiegato la scelta «politicamente corretta» dei testimonial del progressismo globale, segnalando che dai loro account i martiri sono stati definiti Easter worshippers, cioè letteralmente chi santifica la Pasqua, ha scatenato la reazione dei commentatori, schierati a difesa degli idoli del pensiero unico progressita. Così, da Tiziana Ferrario a Christian Rocca, cioè il fior fior del giornalismo italiano con il complesso di superiorità e l'ancor più marcato complesso provinciale del cronista che ha viaggiato, si sono messi ad accusare chiunque avesse criticato l'ex presidente e l'ex sottosegretario di Stato per quell'Easter worshippers. Sui social hanno impartito la lezioncina agli ignoranti che traducono l'inglese usando Google. Il problema è che gli «ignoranti» non sono italiani e non hanno imparato a prenotare una camera d'albergo studiando sui corsi d'inglese regalati dai giornali, ma sono docenti universitari, opinionisti e scrittori, molti dei quali di madre lingua, cioè americani, dunque ne sanno più di qualche giornalista che ha viaggiato all'estero o ha fatto per qualche anno reportage dagli Usa. La polemica sulle parole di Obama e della Clinton non è nata in Italia, come si vorrebbe far credere per liquidare la faccenda, ma negli Stati Uniti, perché leggendo i loro tweet qualche americano si è accorto che sia il presidente che il suo sottosegretario non avevano usato «cristiano». Quelli uccisi in Sri Lanka invece sono cristiani, come le migliaia di persone che vengono ammazzate ogni anno a causa della loro religione e le migliaia che finiscono arrestate nei Paesi islamici o comunisti.Ma gli adoratori del politicamente corretto, quelli pronti ad abbracciare qualsiasi causa tranne quella giusta, ovviamente non lo possono ammettere. Dunque si arrampicano sugli specchi pur di non chiamare le cose con il loro nome. A Colombo, 321 persone sono state trucidate da kamikaze islamici e gli attentati sono stati compiuti nel giorno della Resurrezione per mandare un messaggio di terrore alla cristianità. Tuttavia né Obama né la Clinton né tutti i corifei che salgono in cattedra lo vogliono dire. Quindi preferiscono parlare di adoratori della Pasqua. Un po' come se noi, per spiegare che sono stati uccisi dei musulmani da un suprematista bianco, parlassimo di adoratori della Mecca o di persone che santificano la Sunna. E dire che l'ex presidente Usa, quando ci fu la strage di Christchurch, non ebbe esitazioni a unirsi al dolore dei musulmani. Perché quindi non piangere i cristiani trucidati a Colombo? Perché essere politicamente corretti solo davanti a certe stragi e non ad altre? Cari professori di lingua attorcigliata, invece di sfogliare il dizionario per impartire lezioni, rispondete a queste domande.