2020-08-19
I nostri confini sono un colabrodo. E con gli immigrati arriva il virus
Lampedusa trabocca: in poche ore sbarcati altri 230 clandestini. Il governo cerca di sparpagliarli ma trova l'opposizione di governatori (Piemonte) e sindaci (Messina). La polizia protesta: «Noi a gestire i contagiati». In poche ore altri 230 immigrati hanno messo piede a Lampedusa. L'ultima carretta del mare, con a bordo una trentina di persone, è stata soccorsa a poca distanza dalle coste dell'isola. L'hotspot è tornato a superare quota 1.000, a fronte di una capienza da 190 posti. «Lampedusa è presa d'assalto, ma secondo Roma non merita la proclamazione dello stato di emergenza», si è sfogato il governatore siciliano Nello Musumeci: «Chiedo al presidente Giuseppe Conte almeno di spiegare perché? Cosa hanno fatto di così turpe i lampedusani per sopportare da soli questa ondata?». La nave Aurelia, noleggiata dal governo per la quarantena di chi sbarca, è rimasta in rada a causa del forte vento, ed è in attesa del trasferimento di circa 250 immigrati. Altri 164 sono partiti lunedì perché l'esecutivo, con il solito giochetto, li ha mandati a sorpresa in Piemonte e in Calabria, sostenendo che sono risultati negativi al tampone rinofaringeo. In 76 sono stati spediti all'hub di Castello d'Annone (Asti). «Il governo ci ha preso in giro», accusa il presidente del Piemonte, Alberto Cirio: «C'era un impegno col Viminale che in Piemonte non sarebbero stati mandati altri migranti, ma è stato disatteso. E per di più lo abbiamo appreso da una agenzia di stampa». Spostamenti anche in Sardegna: un gruppo di 19 immigrati è stato trasferito dal centro di accoglienza di Monastir (ex scuola di polizia penitenziaria) in un ex agriturismo di Tonara. Ora si trovano all'interno della struttura, monitorati sia dall'Asl che dalla Croce rossa. Il sindaco Flavia Loche è comunque preoccupato «per l'attuale situazione sanitaria in virtù del Covid-19». Ma a preoccupare sono anche le fughe. Due immigrati sono stati rintracciati in Friuli Venezia Giulia e, sottoposti a tampone, sono risultati positivi. I migranti, fa sapere il sindaco di Gonars (Udine) Ivan Boemo, «sono originari del Bangladesh e facevano parte di un gruppo di dieci persone». Altri 20 tunisini sono scappati la notte scorsa dalla caserma di Bisconte a Messina. «Cara ministro Luciana Lamorgese», ha commentato il sindaco Cateno De Luca, «le avevo ribadito che la caserma Gasparro di Bisconte era un colabrodo e dunque non idonea all'accoglienza». È già la quarta fuga. Il 26 agosto termina il periodo di quarantena dei 20 tunisini che non sono riusciti a fuggire. «Passata questa data», intima il sindaco, «chiuderò la struttura. Non voglio più sentire parlare di hotspot e Cas a Messina». Trasferiti d'urgenza in un hotel di Palermo perché risultati positivi quattro dei 23 tunisini scappati l'8 agosto dal centro Piano Torre di Isnello, dove erano alloggiati in quarantena, e bloccati poco prima di ferragosto dalle forze dell'ordine in un casolare abbandonato a Collesano. Immigrati in fuga anche dalle strutture molisane: tre positivi al Covid-19 sono spariti dal centro di Campomarino, mentre altri 10 sono scappati dal centro di Isernia. Due immigrati positivi sono, invece, ricoverati all'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (Foggia): «Si tratta di due giovani migranti che vivono nel ghetto di Borgo Mezzanone (l'insediamento abusivo nelle campagne del Foggiano, ndr)», ha precisato Giovanni Bochicchio, direttore sanitario della struttura. Un altro centro di accoglienza nella provincia di Massa Carrara è, invece, risultato un focolaio. Dopo la struttura di Bonascola, nel Comune di Carrara che ancora oggi vede 17 nigeriani sottoposti a isolamento sanitario, altri sette immigrati, ospiti di un centro del Comune di Massa, sono risultati positivi al coronavirus. Mentre l'invasione continua anche via terra: un cittadino bosniaco di 24 anni e una donna residente a Tivoli di 41 anni sono stati arrestati dalla polizia con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina dopo che a bordo dell'autocaravan fermato sull'autostrada A4 sono stati trovati 26 cittadini afghani, dei quali 24 minorenni, tutti senza documenti. A Roma l'allarme è stato lanciato con un post su Facebook dalle forze dell'ordine. Denunciano le difficoltà riscontrate durante le operazioni di trasferimento di 21 immigrati positivi che si rifiutavano di collaborare, opponendo resistenza allo spostamento dalla struttura d'accoglienza Mondo migliore di Rocca di Papa (che ospita 300 extracomunitari) all'ospedale militare del Celio. Già la prima operazione per trasferire quattro nigeriani, protagonisti nei giorni scorsi di atti di vandalismo, disordini ed addirittura tentativi di fuga dalla struttura, è stata particolarmente difficile. A supervisionare il lavoro di medici e infermieri sono giunti 10 blindati della celere, che hanno cinturato il centro d'accoglienza. Alle operazioni di controllo hanno partecipato anche i carabinieri.«La prevedibilissima impennata di arrivi durante questa pandemia», aggiunge il segretario generale del sindacato Es (Equilibrio sicurezza), Vincenzo Chianese, «non può certo essere fronteggiata facendo apparire come puffi servitori dello Stato che guadagnano 1.500 euro al mese. I colpevoli ritardi e le troppe indecisioni della politica non possono continuare a ricadere su chi, ogni giorno, rischia non solo la pelle, anche perché non ha aggiornamento professionale idoneo né strumenti adeguati, ma anche di essere strumentalmente accostato a chi, negli Stati Uniti, ha ucciso il povero George Floyd». Gli agenti del reparto mobile, insomma, sono stati esposti per ridurre al minimo il rischio di contagio.
La Global Sumud Flotilla. Nel riquadro, la giornalista Francesca Del Vecchio (Ansa)
Vladimir Putin e Donald Trump (Ansa)