2022-02-02
I mercati in ansia per Saipem chiedono l’intervento dello Stato
Dopo il crollo del 30% di lunedì, non si placa la bufera sul colosso petrolifero.A due giorni dall’annuncio del profit warning, Saipem soffre ancora in Piazza Affari. Dopo il crollo del 30% di lunedì, il titolo del colosso dell’ingegneria petrolifera ha perso un altro 1,26% recuperando un po’ di terreno nel corso della seduta (aperta con un -3,7%) e attestandosi a quota 1,33 euro. E il calo borsistico di ieri, anche se assai più contenuto, fa ancora più male di quello di lunedì. Perché conferma le forti preoccupazioni del mercato sull’assegno che i soci saranno disposti a staccare per l’aumento di capitale stimato attorno a 1-1,5 miliardi necessario per far fronte alle perdite che superano la soglia di un terzo del capitale sociale.Contatti sono in corso con le banche, Eni (al 30,5%) e Cdp Industria (al 12,5%) per verificarne la disponibilità a supportare un’adeguata manovra finanziaria. Il consiglio di amministrazione di Cassa depositi e prestiti si riunirà oggi a scopo puramente informativo per illustrare ai consiglieri la situazione della società partecipata. Non ci sarà quindi alcuna discussione e, di conseguenza, non verranno prese decisioni a valle dell’incontro. Ieri si è invece riunito il cda di Eni, incontro che era già programmato per altri temi. Dal gruppo del Cane a sei zampe si limitano a ribadire che «proseguirà nei prossimi giorni il confronto con la società, in coordinamento con Cdp, per approfondire ulteriormente tematiche e scenari». Una situazione che fino allo scorso ottobre sembrava sotto controllo. Dal piano industriale presentato lo scorso 28 ottobre era emerso infatti un quadro favorevole con ricavi in crescita ad un tasso medio anno del 15% fino al 2025 e margine operativo lordo positivo a fine anno. Quanto alle banche, sono state contattate in via preliminare da Saipem a metà della scorsa settimana, in vista del cda che si è poi tenuto tra sabato e domenica e da cui è emerso l’attuale quadro critico. Il confronto procede quindi su binari paralleli, da un lato con gli istituti di credito, per rinegoziare il debito alla luce della nuova situazione finanziaria che si è creata, e dall’altro con i soci, per ridare ossigeno al gruppo guidato da Francesco Caio. Nel frattempo, gli analisti delle principali banche d’affari nei loro report distribuiti ai clienti sottolineano che dopo l’aggiornamento strategico del terzo trimestre si sperava che il grosso dei problemi fosse alle spalle. Per i broker di Barclays si tratta di «un aggiornamento problematico a sorpresa per Saipem, che mette in crisi il piano del nuovo management team e innesca la prospettiva di un’imminente ristrutturazione del capitale». Gli analisti di Mediobanca Securities definiscono l’allarme sui conti «sconcertante non soltanto per la dimensione, ma anche perché giunge dopo il recente aggiornamento del piano strategico e dopo una lunga serie di obiettivi mancati fin dal secondo trimestre del 2020». Secondo gli esperti di Piazzetta Cuccia «a Saipem servono tra 1 e 1,5 miliardi di nuova finanza che, essendo stato evocato l’articolo 2446 del Codice Civile, non ci è chiaro se arriverà da chi tradizionalmente eroga prestiti». Per questo non viene escluso un aumento di capitale. Una circostanza che «riporta alla memoria», viene puntualizzato nel report, «le perdite significative per gli azionisti registrate nell’operazione del 2015/2016». Non sono da escludere poi «ulteriori potenziali problemi» legati ai costi in crescita delle materie prime e della logistica. Ancor più severi i broker di Kepler Cheuvreux per i quali «la fiducia è stata persa», inflazione e Covid «sono solo scuse» e quello di lunedì è «il primo segnale importante che la qualità del portafoglio ordini è molto debole e l’esecuzione è molto carente. Temiamo si stia creando un iceberg che potrebbe portare a molti elementi negativi», tra cui «un aumento di capitale jumbo», viene aggiunto. Intanto, il rendimento del bond Saipem dell’aprile 2022 ha segnato un rendimento record del 13,7%, in crescita di circa mille punti base rispetto a lunedì.
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