I cittadini esasperati, anche dai media omertosi, lanciano l'hasthag «La feccia uccide».
I cittadini esasperati, anche dai media omertosi, lanciano l'hasthag «La feccia uccide».I cittadini francesi hanno iniziato una protesta sui social contro le racaille, ovvero i malviventi che impongono la loro legge su interi quartieri. Ieri, tra i trend di Twitter figurava l'hasthag #LaRacailleTue. Tradotto: «La feccia uccide». La rivolta social è stata provocata da alcuni fatti di cronaca nera che hanno scioccato il Paese. Nella serata del 4 luglio scorso, vicino alla città di Agen, Mélanie Lemée, una gendarme di 26 anni, è stata travolta e uccisa da un uomo, Yassine E., che aveva rifiutato di fermarsi a ben due controlli di polizia. Poche ore dopo a Bayonne, Philippe Monguillot, un autista di autobus, è stato ridotto in stato di morte cerebrale da alcuni individui che l'hanno pestato perché aveva chiesto loro di pagare il biglietto e di indossare la mascherina protettiva quando erano saliti sull'autobus. Visto che in Francia è vietato rivelare l'identità di autori di atti simili, i grandi media mainstream continuano a tacere sulle generalità dei picchiatori di Bayonne. Tuttavia, sulla pagina Facebook degli «Istruttori di polizia formatori della Gendarmeria», sono apparsi i nomi dei presunti colpevoli dell'aggressione all'autista. Si tratterebbe di «quattro farabutti con un casellario giudiziario lunghissimo: Mohamed C., Mohammed A., Moussa B. e Sélim Z.».La protesta che sta crescendo online nasce anche dal fatto che, sempre più spesso, in Francia, le aggressioni di persone non appartenenti a delle minoranze etniche vengono trattate come semplici fatti di cronaca. Al contrario, quando le vittime di attacchi sono delle persone non di origine francese o europea, vengono imbastiti dei processi mediatici immediati contro inquirenti e forze dell'ordine. Ma per capire a che punto la violenza delle racaille sia diventata invadente al di là delle Alpi bisogna parlare di un'altra aggressione avvenuta ieri, in diretta radio e video, del quale è stato testimone anche l'autore di questo articolo. Poco dopo le 11, l'emittente Sud Radio stava trasmettendo la trasmissione presentata da Valérie Expert. Sia la conduttrice che gli ospiti erano collegati alla regia tramite l'applicazione Zoom. Tra i temi trattati durante il dibattito figurava proprio la contestazione nata su Twitter.Una delle ospiti era Najwa El Haïté, consigliere comunale di Evry-Courcouronnes e delegata nazionale della formazione di sinistra «Territoires de progrès». Circa a metà della trasmissione, la donna ha iniziato a gridare in direzione di qualcuno che si trovava di fronte a lei, ma fuori dalla portata della webcam del suo computer. Poi, qualcuno ha preso il portatile. La telecamera del computer ha continuato a filmare ancora per qualche secondo. Poi il buio. Il laptop era stato chiuso e la connessione si è interrotta.Qualche decina di minuti dopo, Najwa El Haïté è tornata a collegarsi telefonicamente con la trasmissione e ha spiegato l'accaduto. Prima dell'irruzione dell'aggressore, la donna ha sentito suonare varie volte alla porta ma, essendo collegata con la trasmissione, non ha risposto. Poi, ha continuato l'eletta locale, «ho sentito battere alla porta con dei colpi di martello e con calci di una violenza inaudita, e ho visto un colosso entrare in casa mia. Questo mi ha rubato il computer e la borsa». Poco dopo, l'ospite della trasmissione ha detto «parlavamo di feccia. Ebbene una di queste fecce è entrata a casa mia».
I tagli del governo degli ultimi anni hanno favorito soprattutto le fasce di reddito più basse. Ora viene attuato un riequilibrio.
Man mano che si chiariscono i dettagli della legge di bilancio, emerge che i provvedimenti vanno in direzione di una maggiore attenzione al ceto medio. Ma è una impostazione che si spiega guardandola in prospettiva, in quanto viene dopo due manovre che si erano concentrate sui percettori di redditi più bassi e, quindi, più sfavoriti. Anche le analisi di istituti autorevoli come la Banca d’Italia e l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) tengono conto dei provvedimenti varati negli anni passati.
Maurizio Landini (Ansa)
La Cgil proclama l’ennesima protesta di venerdì (per la manovra). Reazione ironica di Meloni e Salvini: quando cade il 12 dicembre? In realtà il sindacato ha stoppato gli incrementi alle paghe degli statali, mentre dal 2022 i rinnovi dei privati si sono velocizzati.
Sembra che al governo avessero aperto una sorta di riffa. Scavallato novembre, alcuni esponenti dell’esecutivo hanno messo in fila tutti i venerdì dell’ultimo mese dell’anno e aperto le scommesse: quando cadrà il «telefonatissimo» sciopero generale di Landini contro la manovra? Cinque, dodici e diciannove di dicembre le date segnate con un circoletto rosso. C’è chi aveva puntato sul primo fine settimana disponibile mettendo in conto che il segretario questa volta volesse fare le cose in grande: un super-ponte attaccato all’Immacolata. Pochi invece avevano messo le loro fiches sul 19, troppo vicino al Natale e all’approvazione della legge di Bilancio. La maggioranza dei partecipanti alla serratissima competizione si diceva sicura: vedrete che si organizzerà sul 12, gli manca pure la fantasia per sparigliare. Tant’è che all’annuncio di ieri, in molti anche nella maggioranza hanno stappato: evviva.
Nel riquadro in alto l'immagine dei postumi dell’aggressione subìta da Stephanie A. Nel riquadro in basso un frame del video postato su X del gambiano di 26 anni che l'ha aggredita (iStock)
L’aggressore è un gambiano con una lunga fila di precedenti, però si era visto accordare la protezione speciale per restare in Italia. I clandestini sono 50 volte più pericolosi, ma sinistra e magistrati legano le mani agli agenti.
Vittime sacrificali di criminali senza pietà o effetti collaterali della «inevitabile» migrazione di massa? In questo caso il grande abbraccio che tanto intenerisce la Cei si concretizza con un pugno, una bottigliata, un tentativo di strangolamento, qualche calcione mentre era a terra, sputi, insulti. «Mi diceva che mi avrebbe ammazzata», scrive sui social Stephanie A., modella di origini brasiliane, aggredita lunedì sera nello scompartimento di un treno regionale Trenord della linea Ponte San Pietro-Milano Garibaldi, nella zona di Arcore. La giovane ha postato gli scatti dei colpi subìti ma anche alcune foto che ritraggono l’aggressore, fondamentali per identificarlo. Il suo appello non è caduto nel vuoto.
Per la sinistra, il crimine aumenta a causa dei tagli alle forze dell’ordine. Il governo ha assunto uomini, però polizia e carabinieri hanno le mani legate. Mentre le toghe usano i guanti di velluto con facinorosi e stranieri.
Ogni giorno ha la sua rapina e la sua aggressione. La maggior parte delle quali fatte da clandestini. L’ultima è quella compiuta da uno straniero su un treno lombardo ai danni di una modella. Ma nonostante l’evidenza dei fatti c’è ancora chi si arrampica sugli specchi per negare la realtà. Non sono bastati gli ultimi dati del ministero dell’Interno, che mostrano un aumento dei reati commessi da immigrati quasi sempre senza permesso di soggiorno o addirittura con in tasca un foglio di espulsione dal Paese.





