2020-08-31
I fabbricanti: banchi a rotelle fuori legge
Uno dei principali produttori, il presidente di Vastarredo, rivela che gli attesi e sbandierati modelli «innovativi» non sono a norma. Diffida dalle famiglie: non utilizzateli. È polemica pure sul resto delle forniture. Gli ortopedici: le nuove sedie fanno male alla schiena.Nell'attesa di capire se domani, 1° settembre, la scuola italiana sarà effettivamente in condizione di ripartire (le lezioni vere e proprie sono in programma il 14, ma già diverse regioni italiane hanno messo in conto uno slittamento di fronte al totale caos organizzativo da parte del governo) continua a tenere banco la questione dei banchi, in particolare di quelli a rotelle, protagonisti di un vero e proprio giallo. Il bando emanato lo scorso luglio dal commissario Domenico Arcuri prevede la fornitura di 2 milioni di banchi monoposto e 350.000 «sedute innovative»: trattasi dei banchi monoposto con le ruote, che nessuno ha ben capito a che cosa servano. Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, è stato lapidario: «Sui banchi a rotelle», ha spiegato Miozzo in audizione alla Camera davanti alla commissione Cultura, «il Cts non si è mai espresso, nessuno ci ha mai chiesto una valutazione. L'Inail ci chiese quelli a seduta fissa, noi abbiamo valutato l'ergonometria di quelli».La Verità ha sentito il parere di diversi docenti, nessuno dei quali è stato in grado di spiegare a cosa potranno mai servire questi banchi da Formula1, se non a dare modo agli studenti di scatenarsi in divertenti quanto pericolosi gran premi lungo i corridoi degli istituti scolastici. Mistero fitto anche sui costi di questi banchi a rotelle. Intanto, arrivano altri pareri sull'argomento che aumentano lo sconcerto: «I banchi a rotelle», spiega alla Stampa Emidio Salvatorelli, presidente di Vastarredo, una delle aziende che fornirà i banchi tradizionali alle scuole italiane, «che io sappia non sono a norma, specie per l'uso da parte dei minorenni. Le aziende che li producono si assumono il rischio di essere ritenute responsabili in caso di incidenti, poi non so quali accordi abbiano preso con il committente». Anche gli ortopedici hanno bocciato i nuovi banchi (e non solo quelli a rotelle) «inadeguati per la struttura fisica dello scheletro degli studenti». Secondo gli specialisti è stato «un errore non consultare gli esperti prima dell'acquisto». Finalmente sarebbero stati acquistati «arredi che privilegino la preservazione negli anni della integrità corporea degli studenti», hanno precisato gli esperti in una lettera al governo. «Fra la scelta che è stata fatta e quella che sarebbe stato necessario fare in relazione agli studi scientifici per preservare la salute anatomica degli studenti», si legge nella lettera, «non ci sarebbe stata nessuna differenza di costo. Una clamorosa occasione perduta, che farà danni molto gravi per i nostri ragazzi».Si muovono anche le famiglie. In Toscana un docente universitario, Filippo Festini, padre di uno studente di 13 anni, ha inviato, a quanto riporta l'Ansa, una formale diffida al dirigente scolastico provinciale e a quello regionale affinché non siano sostituiti in classe i banchi tradizionali con quelli nuovi a rotelle. I banchi con le ruote, infatti, secondo Festini, docente associato al corso di scienze infermieristiche all'Università di Firenze e da 30 anni all'ospedale pediatrico Meyer, non sarebbero adeguati alle norme anti-terremoto: «In caso di evento sismico», spiega Festini, «gli enti preposti alla Protezione civile danno la raccomandazione di trovare immediatamente riparo sotto un tavolo. Ciò viene in particolar modo raccomandato per le scuole, dove ciascun alunno è già di per sé fornito di un riparo di tale tipo, costituito dal proprio banco, e dove l'accalcarsi improvviso di tutti gli alunni in fuga verso i corridoi e le scale potrebbe causare più vittime del sisma stesso. Il telaio metallico e i ripiani orizzontali che compongono il banco», sottolinea Festini, «rappresentano, dunque, il primo fondamentale ed efficace rifugio degli alunni in caso di terremoto, ma questo non sarebbe possibile da attuare con il nuovo banco perché la sua conformazione impedisce di ripararsi. Il provveditorato mi ha semplicemente risposto», aggiunge Festini, «che la decisione se adottare o meno i nuovi banchi spetta al dirigente locale, quindi al preside della scuola frequentata da mio figlio».Dunque, i banchi con le ruote rischiano di tamponare (è il caso di dirlo) non solo Arcuri, ma anche il ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina, e l'intero governo guidato da Giuseppi Conte. Il mistero sui fornitori dei banchi è un altro fattore che scatena dubbi e perplessità sull'operato del governo e di Arcuri. Il bando emanato lo scorso luglio e che prevede la fornitura di 2 milioni di banchi monoposto e 350.000 «sedute innovative» ha subito diverse modifiche, ma la cosa più curiosa è la spiegazione data alcuni giorni fa dallo stesso Arcuri al Corriere della Sera in merito alla mancata pubblicazione degli esiti delle gare: «È vero», ha risposto Arcuri, «che non abbiamo pubblicato ancora i dati, lo faremo quando saremo certi di evitare che vengano strumentalizzati per polemiche politiche». Una risposta che non ha, letteralmente, né capo né coda.
Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo in occasione del suo incontro con il premier greco Kyriakos Mitsotakis.