Come sindacalista è un fallimento: gli stipendi dei lavoratori sono cresciuti molto meno della media Ue, il 50% degli accordi non è stato rinnovato e gli assegni previdenziali li ha rivalutati il centrodestra. Ma lui fa il politico.
Come sindacalista è un fallimento: gli stipendi dei lavoratori sono cresciuti molto meno della media Ue, il 50% degli accordi non è stato rinnovato e gli assegni previdenziali li ha rivalutati il centrodestra. Ma lui fa il politico.Maurizio Landini è stato nominato segretario generale della Cgil il 24 gennaio del 2019 con il 92,7% di sì. Il bilancio del suo quadriennato può essere misurato su tre fattori, di cui non è certamente il solo responsabile ma che comunque sono indice della sua performance per gli azionisti del suo sindacato, ovvero molti dipendenti pubblici, tantissimi pensionati e ormai pochi operai. Partiamo dal primo fattore, fondamentale per chi fa il lavoro di Landini: i salari. Ebbene, secondo gli ultimi dati forniti dalla confederazione Europea Sindacati, in Italia i salari reali nel 2023 sono diminuiti del 2,3%. Per la Ces, in tutta l’Unione europea, il valore dei salari è diminuito quest’anno se si tiene conto dell’inflazione. Le maggiori diminuzioni dei salari reali si sono però registrate in Repubblica Ceca (-4,6%) e in Italia (-2,3%, appunto), dove i profitti sono aumentati in termini reali. Non solo. Gli ultimi dati Istat sul confronto sulle retribuzioni mostrano che in Italia la retribuzione media annua lorda per dipendente è pari a quasi 27.000 euro rispetto a una media Ue di 30.700 euro e a una media dei salari tedeschi superiore ai 35.000. Tutti dati che non depongono certo a favore di chi rappresenta i lavoratori. Se nonostante l’altissimo numero di conflitti (ogni anno viene proclamata una media di oltre duemila scioperi, molti dei quali nel settore trasporti), i redditi percepiti sono i più bassi d’Europa, forse il ruolo della Cgil (ma anche di Cisl e Uil) deve essere rivisto. E arriviamo al secondo fattore su cui misurare i quattro anni della Cgil landinizzata: i mancati rinnovi contrattuali. I contratti collettivi in Italia sono scaduti per più della metà dei lavoratori dipendenti: il 54%, secondo i dati Istat aggiornati a fine settembre 2023. Sono 6,7 milioni di persone che hanno come Ccnl di riferimento un contratto vecchio. In tutto, si parla di 31 contratti scaduti. In questi numeri sono compresi sia i dipendenti pubblici che quelli privati, anche perché i numeri sarebbero decisamente peggiori guardando solo alla pubblica amministrazione (per i dipendenti della Pa, è scaduto il 100% dei contratti collettivi). L’Istituto di statistica ha sottolineato che ci sono 42 contratti collettivi nazionali in vigore e aggiornati per la parte economica. Questi riguardano il 46% dei dipendenti, ovvero 5,7 milioni di persone. Anche in questo caso, si presenta deficitaria la controparte sindacale nella negoziazione che dovrebbe quantomeno sollecitare il rinnovo. Anche per evitare di perdere iscritti. Ed ecco il terzo fattore: su 5,2 milioni di iscritti alla Cgil, 2,5 milioni sono pensionati. Il tema delle pensioni è dunque assai caro al sindacato di Landini che - ironia della sorte - ha dovuto attendere un governo di centrodestra per vederle rivalutate. Tra l’altro, su questo le posizioni tra il leader della Cgil e quello della Lega, Matteo Salvini, sono spesso coincise: approvare una vera riforma delle pensioni, che superi la legge Monti-Fornero e garantire la piena tutela del potere d’acquisto delle pensioni in essere. Intanto non è ancora chiaro cosa ci sia dentro la piattaforma sindacale onnicomprensiva, alla base dello sciopero di oggi, e soprattutto quale sia l’onere per il bilancio pubblico, cioè per tutti i contribuenti. Tornando al terzo fattore, sulla performance del quadriennato di Landini pesa proprio l’attenzione per gli iscritti. La postura è quella ben evidenziata dal leader di Azione, Carlo Calenda, denunciando l’eutanasia dell’industria automobilistica italiana. Nello stabilimento di Stellantis a Cassino, Landini non si vede da più di dieci anni. Non c’è da stupirsi. Il suo sindacato qui è solo il quarto per numero di iscritti dopo Uil, Cisl e Fismic. Calenda sostiene che il sindacalista abbia fatto un patto con John Elkann: io non ti rompo le scatole su ciò che resta della Fiat e tu mi assicuri l’appoggio dei tuoi giornali (Stampa e Repubblica). Intanto, negli stabilimenti francesi si producono 1 milione di vetture contro le 400 mila prodotte in Italia. Resta, dunque, sullo sfondo il tema della rappresentanza. Oltre ai pensionati, gli altri iscritti alla Cgil sono soprattutto dipendenti pubblici. Colletti bianchi, altro che tute blu ormai rimaste in poche. Per non parlare del mondo delle Partite Iva e dei collaboratori, insomma, i giovani. Tra questi, la scarsa conoscenza delle attività del sindacato è il motivo principale della mancata iscrizione: lo hanno indicato quasi la metà degli under 34 anni (per la precisione il 47,3%), in un’indagine condotta dalla Fondazione Di Vittorio tra oltre 31.000 lavoratori, seguita in questa fascia d’età dal costo elevato dell’iscrizione (18,8%) e dalle preoccupazioni per le conseguenze sul lavoro (12,1%) o perché lo ritiene inutile (10,9%). Guardando alla totalità delle fasce d’età, non ha preso la tessera sindacale perché «non conosce le attività del sindacato» il 29,4% dei non iscritti, e il 23,6% a causa dei costi elevati dell’iscrizione. Una curiosità che però diventa una metafora perfetta: se si digita la parola Landini su Google il primo risultato che compare è «Landini, efficient and performing tractors», ovvero trattori efficienti e performanti. È un altro marchio Landini, non quello del trattore molto rumoroso della Cgil guidato in questi quattro anni da un certo Maurizio che semina scioperi e raccoglie pensionati.
Leone XIV (Ansa)
Nella sua prima intervista, il Papa si conferma non etichettabile: parla di disuguaglianze e cita l’esempio di Musk, ma per rimarcare come la perdita del senso della vita porti all’idolatria del denaro. E chiarisce: il sinodo non deve diventare il parlamento del clero.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.
Ansa
Dopo il doppio disastro nella corsa alle rinnovabili e lo stop al gas russo, la Commissione avvia consultazioni sulle regole per garantire l’approvvigionamento. È una mossa tardiva che non contempla nessuna autocritica.