Holding, da Edizione in futuro usciranno Mediobanca, Generali e le torri di Cellnex
Mediobanca, Generali e le torri di Cellnex usciranno da Edizione
Con l’opa su Atlantia parte la nuova Edizione dei Benetton, che grazie alla presidenza di Alessandro ritrova unità di visione e di intenti avendo favorito la ricucitura fra la prima generazione superstite (Giuliana e Luciano) e la seconda che avanza (Massimo figlio di Carlo e Sabrina figlia di Gilberto).
L’avvento alla presidenza di Alessandro, figlio di Luciano, avvenuto a metà gennaio, ha implicato una metamorfosi societaria con la trasformazione di Edizione da srl a spa e con una strategia che blinda Atlantia (su cui ieri ieri è stata appunto annunciata l’opa assieme a Blackstone per toglierla dal listino proteggendone la mission e gli 8 miliardi in arrivo dalla vendita di Autostrade per l’Italia), Autogrill e Benetton Group, mentre il resto del portafoglio, dalle torri di Cellnex a Mediobanca e Generali, nel giro di alcuni mesi sarà oggetto di scissione proporzionale a favore di Evoluzione (cassaforte di Giuliana), Proposta (finanziaria degli eredi di Carlo guidati da Massimo), Regia (veicolo degli eredi di Gilberto guidati da Sabrina) e Ricerca (cassaforte di Luciano). L’unione fa la forza è il mantra per valorizzare i 12,5 miliardi di patrimonio con zero debiti e costituire una ricca dote per i 14 cugini, che dopo alcuni screzi nel recente passato adesso sono uniti nel segno della «famiglia che non molla».
A segnare il nuovo corso c’è anche una governance moderna, caratterizzata dalla prevalenza di consiglieri indipendenti, tra i quali spicca Enrico Laghi, il professionista che ha gestito la fase delicata dell’uscita di Gianni Mion, manager storico di Ponzano Veneto, legato a un passato che si vuole rimuovere. Laghi, professionista romano con notevoli relazioni nel mondo istituzionale, ha svolto una missione importante per i Benetton ricucendo i rapporti con la politica, che dopo la tragedia del Ponte Morand, avrebbe voluto espropriare Autostrade. E si è adoperato nelle complesse trattative con Cdp per favorire un accordo su cui la politica tentava di mettersi di traverso. Probabilmente Alessandro e Laghi non si aspettavano di dover gestire così presto la patata bollente della difesa di Atlantia dall’assalto di Florentino Perez e di tanti fondi che da molti mesi avevano messo nel mirino la holding infrastrutturale per la ricca dote di Austostrade ma anche per le 48 concessioni in 11 Paesi, servizi di pedaggio in 24 Paesi, 5 scali aeroportuali tra cui Fiumicimo e Ciampino, 9.346 chilometri di autostrade a pedaggio con 6,4 miliardi di ricavi, 4 miliardi di ebitda e un miliardo di nuovi investimenti.
E’ evidente che l’opa potrebbe comportare una controffensiva da parte di vari fondi. Appare difficile che Gip e Brookfield, alleati di Perez, si imbarchino in un’operazione ostile non tanto ai Benetton quanto al sistema-Italia, ma altri investitori rimasti finora sotto traccia potrebbero uscire allo scoperto. Tra questi il mondo bancario indica Kkr, reduce dalla ritirata su Tim che voleva conquistare con un’opa e che adesso potrebbe dirottare su Atlantia (che in fondo, al pari di Telecom Italia, è un’altra infrastruttura, sia pure di tipo diverso). Ma Edizione dovrà anche gestire il rilancio degli altri due business che vuole tenere sotto chiave. Autogrill è un gruppo multinazionale che opera nel settore dei servizi di ristorazione per chi viaggia, presente in 30 Paesi con oltre 31. 000 dipendenti, gestisce un portafoglio di oltre 300 brand (parte di proprietà, parte in licenza) in circa 3.800 punti vendita e opera prevalentemente tramite contratti di concessione all’interno di aeroporti, autostrade e stazioni ferroviarie, con presenze selettive nelle città e nei centri commerciali. Ha una presenza sviluppata prevalentemente in Nord America ed Europa.
Va rilanciata perché opera in un settore particolarmente colpito dalla pandemia, che, come è noto, per molti mesi ha bloccato gli spostamenti sulle strade. Di recente Autostrade ha portato a casa un aumento di capitale di 600 milioni e ha rifinanziato 1 miliardo di debiti con le banche. Poi c’è Benetton Group (con il suo slogan United Colors of Benetton caratterizzante i maglioni variopinti) che esce da un lungo periodo di performance negative. Nel 2021 dovrebbero essere state rispettate le previsioni, con un break-even previsto per il prossimo anno. In portafoglio poi ci sono le torri di trasmissione di Cellnex e le quote in Mediobanca e Generali, tutti asset derubricati a «non strategici» per Edizione. Per la loro valorizzazione si procederà a una attribuzione diretta ai quattro rami dopo opportune valutazioni. Ma adesso la famiglia si stringe per difendere Atlantia e ha tutta l’intenzione di riuscirci.
È successo questa mattina alle 6.30 sullo snodo ferroviario di Greco Pirelli. Ferito il macchinista e altri cinque passeggeri.
È di stamani la notizia dello scontro fra due convogli sulla linea ferroviaria milanese. L’urto, avvenuto intorno alle 6.30 dalle parti dello snodo di Greco Pirelli, ha interessato il treno regionale 2411 da Domodossola e un mezzo trasporto merci che, viene reso noto, «non appartiene al gruppo Ferrovie dello Stato».
Ecco quanto ricostruito sino ad ora della dinamica dello scontro, ancora sotto l’attenzione degli inquirenti: sul binario stava arrivando il treno passeggeri e l’impatto con il container deragliato è stato inevitabile. I soccorsi, giunti immediatamente sul posto, hanno prestato aiuto al macchinista del regionale, un ragazzo di 24 anni, e ad altri cinque passeggeri, dei circa 200 presenti questa mattina. Il macchinista ha riportato due traumi, al torace e alla schiena, ed è stato trasferito d’urgenza all’ospedale Niguarda. I passeggeri, con contusioni multiple, sono stati invece portati al Policlinico, Fatebenefratelli e al San Raffaele. Si tratta di tre uomini di 24, 35 e 51 anni e due donne di 37 e 64 anni.
Inevitabili rallentamenti e ritardi, dovuti alle operazioni di soccorso, messa in sicurezza e indagini della polizia ferroviaria, soprattutto per i treni della tratta Milano-Torino e Milano-Domodossola, con tempi di percorrenza aumentati fino a 60 minuti. Ritardi che hanno interessato anche il traffico urbano nella zona limitrofa all’incidente e in viale Fulvio Testi
«Purtroppo è un incidente che deriva da un treno merci, quindi non di gestione di Trenord. Ringraziamo il Padreterno che è avvenuto un po’ prima dell’arrivo del treno perché se fosse arrivato in contemporanea credo che la situazione purtroppo sarebbe ancora più drammatica», ha commentato Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia.
Nel pomeriggio, gli aggiornamenti rilasciati dal gruppo Fs: «Sono iniziati i lavori di ripristino dell’infrastruttura danneggiata dallo svio di un treno merci. Il lavoro dei tecnici di Rfi è iniziato solo dopo i rilievi da parte dell’autorità competente». Domattina è prevista la ripresa della circolazione ferroviaria, fra Milano Certosa e Milano Centrale.